Act XXV

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Azkaban. Draco Malfoy odiava quel posto, sebbene ormai ci avesse fatto l'abitudine. Andava spesso a trovare suo padre, gli parlava di quello che faceva, dei suoi studi, e di Altair soprattutto.

Lucius non l'avrebbe mai detto ad alta voce e chiaramente, ma adorava suo nipote. Lo trovava bellissimo ed era sicuro che sarebbe diventato un grande mago. Già se lo immaginava, come per Draco a suo tempo, in divisa da Quidditch – rigorosamente Slytherin – a svolazzare dietro a un boccino.

– Ciao Draco.– salutò il figlio quando una delle guardie lo accompagnò alla sua cella.

– Padre.–

I due si vedevano molto spesso ultimamente, più di quanto Lucius avesse immaginato. E un po' era contento del rapporto che avevano recuperato loro due.

– Ecco l'album.– disse Draco porgendogli un album di fotografie. Era di Altair. L'uomo ogni tanto gli chiedeva di poter vedere la crescita di suo nipote, e quello era l'unico modo dato che mai il bambino sarebbe stato portato da lui.

Iniziò a sfogliare le pagine senza perdersi una sola immagine del piccolo Altair.

– Come vanno le manifestazioni magiche?– chiese alzando gli occhi su Draco – Ce ne sono state altre dall'ultima volta?–

– Sì, circa una decina.– annuì il ragazzo – Sono sempre involontarie e leggere. Ieri sera ha riso e si sono spente tutte le luci.–

Lucius sorrise e chiuse l'album – E' normale, ha due anni e mezzo. Tu alla sua età eri ingestibile.–

Quelle parole gli stuzzicarono la curiosità – Me ne parleresti?–

L'uomo pensò che fosse una richiesta strana, Draco non gli aveva mai posto una domanda come quella. Si disse che, molto probabilmente, era dovuto alla paternità.

– Eri una peste.– sorrise – Facevi un sacco di dispetti e ti divertivi molto a farli. Io e tua madre ti correvamo dietro per tutto il Manor.– sembravano ricordi una vita passata da un secolo – Ogni volta che starnutivi accendevi e spegnevi le luci, e quando ridevi gli oggetti intorno a te iniziavano a volare.–

Draco sorrise e si sentì di nuovo bambino. Non aveva molti ricordi spensierati della sua infanzia, e quelli che possedeva gli erano molto cari.

– Gli elfi domestici ti detestavano e tua madre era sempre stanchissima. Una volta le incendiasti i capelli.–

Narcissa Malfoy con i capelli in fiamme? Non riusciva neanche ad immaginarla. Ma la sola idea, lo ammise, era parecchio divertente.

– Come va il tuo matrimonio?–

Quella domanda inaspettata colse di sorpresa il giovane Malfoy, che sul momento non riuscì a rispondere. Lucius sapeva di aver fatto centro. Non era mica uno stupido: nei mesi scorsi Draco era andato a trovarlo troppo spesso e aveva preso l'abitudine di stare con lui anche mezza giornata o più.

Ovviamente gli faceva piacere avere compagnia, ma sapeva che il ragazzo non sempre stava così tanto fuori casa solo per amore figliale. Inoltre i loro discorsi vertevano unicamente su Altair e i suoi studi.

Hermione sembrava non esistere.

– Bene.– masticò Draco, e Lucius rise apertamente per quella risposta tanto falsa.

– Non mentire con me, non su queste cose.– disse l'uomo – Credi che non sappia riconoscere i segni di un matrimonio in crisi?–

Si sentì estremamente stupido e piccolo come quando, da bambino, combinava dei guai e veniva scoperto. Sbuffò e spostò lo sguardo altrove. Non voleva affrontare quell'argomento.

MISTAKE - L'Errore più Grande || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora