Act XXXI

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– Tesoro mio! –

Janet Granger abbracciò sua figlia, quasi soffocandola, e poi suo nipote.

– Ciao mamma – Hermione seguì la donna in casa. – Che profumino! – disse annusando l'aria.

– Sì, sì! – le fece eco Altair, imitandola.

– Ho preparato i vostri piatti preferiti.–

Il bambino corse a sedersi a tavola, seguito dalla madre e dalla nonna.

– Allora – disse Janet poco dopo – raccontami tutto del praticantato. Come sta andando? –

Hermione sorrise – Bene! È stata una settimana intensa, ma piacevole. Come sempre, c'è una grande differenza tra la teoria e la pratica. –

La donna annuì, portando il bicchiere colmo d'acqua alla bocca – E ti pagano. –

– Sì! – esclamò l'altra – Certo, la paga è più bassa di uno stipendio da professionista, ma non mi lamento – il suo sorriso si allargò. – E non avrò più bisogno dell'assegno di mantenimento! –

– Hai appena iniziato, lo toglieranno subito? –

– Quando farò richiesta – rispose lei, pulendo una macchia di sugo dal mento di Altair. – Domani la consegnerò al mio avvocato. –

– Ti pesa così tanto farti mantenere da lui? –

Hermione si irrigidì. – Non è lui il problema – guardò la madre. – Non sono il tipo di donna che usa la carta di credito del marito, lo sai. –

– Sono stati solo sei mesi, non gli sarà pesato – sorrise. – In tutti i sensi. –

La ragazza rilassò i muscoli e sospirò. – Lo so, ma vivo in casa sua. Quel Manor è stato costruito per lui. –

– E per la sua famiglia – puntualizzò Janet.

– E se... – se? – Quando l'avrà? Prima o poi troverà una donna che vorrà sposare per sua scelta. –

Ebbe l'impressione che un lampo di tristezza animasse gli occhi della figlia.

– Tesoro... –

– No, mamma – la interruppe lei. – Io sto andando avanti con la mia vita. Anche lui lo sta facendo – trattenne il fiato per un istante – Quando succederà, non potrò più vivere lì. Non sarebbe giusto. –

– Lo so, cara. Questo lo comprendo – annuì la madre. – Ma sai bene perché il giudice ti ha dato la casa coniugale. Potrebbero non esserci ragioni sufficientemente valide per andare via. –

Vide lo sguardo della figlia farsi determinato.

– Allora aspetterò. –


***


– Mamma. –

– Dimmi tesoro. –

Hermione era comodamente stesa sul divano a guardare un cartone animato babbano con suo figlio. Altair lo adorava, e più volte aveva espresso il desiderio di ricevere in regalo un cucciolo di leone, il cui nome era già stato deciso: Simba Mufasa Malfoy.

– Voglio vedere papà. –

– Adesso? –

Il bimbo annuì.

– E' al lavoro – spiegò. – E poi sabato e domenica andrete al mare, no? –

– Sì, ma ho voglia di vederlo – disse col labbro tremulo. – Mi manca. –

MISTAKE - L'Errore più Grande || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora