La resistenza umana era affascinante. Hermione Granger in Malfoy aveva riflettuto spesso su quanto una persona potesse sopportare stress, dolore, rabbia e delusione. Non era solita perdersi in pensieri filosofici, ma in quegli ultimi mesi aveva avuto parecchie occasioni per farlo.
Il motivo era semplice: Draco Malfoy, il suo carissimo marito.
Avevano quasi smesso di parlare tra loro, rivolgendoli solo al piccolo Altair, che raggiunti i quattro anni di età era a serio rischio comprensione–dei–casini–tra–mamma–e–papà, nonostante sembrasse crescere psicologicamente bene e stabile.
I primi due mesi di convivenza in crisi erano stati abbastanza pacifici, poi le cose avevano iniziato a precipitare, perse in un vortice che sembrava aver risucchiato tutto il buono che c'era tra loro.
La prima avvisaglia era arrivata quando, facendo le pulizie nelle stanze degli ospiti, Hermione aveva trovato una fascia per capelli lilla sotto un letto. Aveva fatto finta di niente e monitorato il comportamento di Draco quella sera a cena: nessun cedimento.
Il bastardo si era portato una ragazza a casa e osava far finta di niente, mangiando di fronte a lei come se nulla fosse e tagliando tranquillamente la bistecca ad Altair.
Hermione rimase in silenzio. Finita la cena il piccolo andò in camera sua a giocare con le marionette magiche, regalo di zia Pansy, ignaro di quello che stava per succedere tra i suoi genitori.
O forse non del tutto ignaro...
Draco si stava alzando dalla sedia quando qualcosa di morbido lo colpì in pieno viso.
– Che cavolo...– era una fascia per capelli lilla, dove l'aveva già vista?
– Sei uno stronzo.– sentì dire alla moglie – Non hai rispetto per niente e per nessuno, vero?– continuò lei – Neanche per la casa dove vive tuo figlio!–
Si alzò, lasciando la fascia sul tavolo, pronto a discutere con la ragazza.
– Altair non era a casa.–
Hermione sentì il sangue ribollirle nelle vene. L'impulso di estrarre la bacchetta e castrare il bastardo era davvero forte.
– Avevamo detto che non sarebbe entrato nessuno qui dentro.– disse cercando faticosamente di mantenere la calma.
– E allora? È successo, Altair non c'era e non ha visto niente, tu neanche. Non mi pare di aver ucciso qualcuno, ho solo portato una ragazza a casa!– rispose Draco, ben sapendo di essere nel torto, ma intenzionato a difendersi fino alla fine.
Peccato che a lei non interessassero le sue scuse patetiche. Si sentiva uno schifo. Tradita, di nuovo, anche se sapeva che prima o poi sarebbe successo, e che sarebbe stato Draco il primo tra i due ad entrare in altri letti.
Per un attimo vide tutto nero e davanti agli occhi apparve l'immagine di se stessa nell'atto di strangolare il fedifrago a mani nude, con gli occhi iniettati di sangue e la bava alla bocca. No, non poteva ucciderlo davvero, Altair sarebbe rimasto orfano di padre – cosa che in quel momento non le sembrò affatto grave – e lei sarebbe finita in prigione.
Non aveva voglia di litigare, ma non avrebbe lasciato correre quell'episodio. Draco aveva sbagliato e sicuramente si stava difendendo solo perché doveva farlo, non avrebbe mai ammesso di aver commesso una grandissima cazzata.
– Ti ho detto che in questa casa non devono entrare altri compagni provvisori.– ripeté lei cercando una calma che sembrava voler giocare a nascondino, e a quanto pare stava pure vincendo.
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MISTAKE - L'Errore più Grande || Dramione
FanficPubblicata dal 15/07/2010. "Estate. Il regno infinito del divertimento e della gioia di vivere. La patria degli amori a scadenza settimanale e delle passioni fugaci. Sole e spiaggia, mare e feste danzanti all night long... è questo ciò che fanno i g...