Forse avrei dovuto prendere meno gocce Ma io campionessa del dolore non riesco ad immaginare una vita migliore Una vita in cui il sole ti accarezza i capelli dove le tempeste non fanno più paura e le urla sono lente nella tua testa Ascoltando acqua salata cercando di medicare le stesse ferite buie Prima che la camera ti inghiotta senza nemmeno accorgertene Guardava fuori dalla finestra cercando un motivo per non volare via Ma lei voleva così tanto aprire le sue ali Ma erano rotte Spezzate Come se stessa Senza un'espressione sul volto Solo tante occhiaie ed i colori che diventavano sempre più grigi Vedeva il mondo sfocato Non riusciva ad amarsi Aggrappandosi a tutti quegli uomini codardi Bastardi che non volevano altro che scopare feroci ma a lei andava bene Perché non era altro che un manichino Una bambina che giocava in un angolo della casa Sola in un mondo immaginario senza dolore Ma poi apriva gli occhi Fingendo di essere tutte le persone che odiava Questa non è una poesia Non è assolutamente niente È solo un frammento disordinato di una mente confusa Adesso lei collassa non vuole dire nemmeno le sue ultime parole perché ha passato tutta la vita a parlare senza essere ascoltata Adesso chiudi gli occhi piccola bambina La tortura è finita Hai finalmente imparato a volare