Adesso che è calata la notte e tutte le mie colpe riemergono dalla terra in cui le ho sotterrate , ma la terra è divenuta fango e la pioggia ha portato via ogni cosa generando una catastrofe. Così io siedo al tavolo al fianco di chi ho tradito e rimango fredda e gelida come un serpente. Recito la parte della donna che conoscono , ma io non conosco quella donna e recito malamente. Torno a casa e al cesso fumo una sigaretta mentre mi lascio trasportare da un dolore insopportabile, lento, meschino che mi trafigge , mi strappa la carne e me la ricuce nel posto sbagliato. Io non sono altro che la marionetta di me stessa , e questa regina morte , splendida e maestosa , mi cerca sovente quando non dormo, mi chiama , assiste al mio dolore come se fosse uno spettatore a teatro, ride , si beffa di me , ma io resto in silenzio , quasi di pietra, mi faccio accarezzare e cullare. Il mio letto funebre è pronto , sono sola ed abbraccio la Morte, adesso lei ha un aspetto terribile , ha perso le sue sembianze umane e non è altro che un teschio vuoto e tenebroso. Così scopro di non essere altro che una carcassa e che è tutto finito perché il mio corpo si è decomposto e non è rimasto più nulla a parte un teschio vuoto che non ha scopo di esistere.