Flusso

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La profondità del mare non non mi spaventa le nuvole grandi non mi inquietano ed il vento mi sposta di continuo i capelli disordinati Gli scogli sono grandi e possono fare paura se visti da vicino ma in realtà non sono altro che grandi rocce bagnate di sale come le nostre lacrime ormai asciutte Una sera di dicembre mi buttai con tutti i vestiti in mare cercavo conforto volevo gelare forse volevo morire qualcuno mi ha risollevato e portata a casa mentre piangevo e vomitavo dal dolore I miei paesaggi sono stati sempre belli come quella volta che mi lasciai cullare dalle onde e quella sensazione di pace non l'ho mai più ritrovata Forse perché ad un certo punto ho smesso di buttarmi in acqua Mi sono limitata a visitare il mare solo d'inverno quando non c'era più nessuno ed ero sola con il mio cane
Tutto quello in cui ho sempre creduto è stata una menzogna ed a volte vorrei potermi rotolare sulla sabbia e lasciarmi toccare dai raggi del sole di Novembre
Mi è sempre piaciuta la sabbia ed il rumore dell'acqua che si infrange sugli scogli
I laghi mi mancano perché continui a camminare e non sai mai quando non toccherai più il fondo Il fondo però l'avevo toccato un'infinità di volte ma non era mai la stessa cosa ed ogni volta che mi spostavo di qualche centimetro perdevo pezzi di me tra le profondità dell'acqua Come un naufrago che non ha più un posto ne una barca per proseguire il suo percorso Come Ulisse che sí tornerà ad Itaca ma nessuno più lo potrà riconoscere e poi ripartirà di nuovo perché sente che la sua vita non potrebbe avere ragione d'esistere senza la continua ricerca di qualcosa d'intangibile Ed io che mi sono spinta fino alle Colonne d'Ercole senza immaginare che al di sotto non ci fosse niente Lasciata risucchiare dal vuoto di un buco nero dal nulla che regna in un mondo apparente

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