Pedale dell'acceleratore premuto.
Per tornare a casa, ho un'insolita fretta. Certo, è bello staccare dal lavoro, oggi forse lo è ancora di più.
Dopotutto, quando è da tanto che uno aspetta di dire certe cose, attende quel momento con trepidazione. Come un armadio pieno di vestiti, le sue ante pesanti minacciano in ogni momento di aprirsi, come le molecole di un gas che si dissolve dell'aria, occupando tutto lo spazio disponibile.
Non ho mai voluto essere fraintesa da Charles, non lo so cos'abbia pensato nel momento in cui impulsivamente l'ho seguito su Instagram, dando poi inizio a tutto.
Sono una persona sincera e sarebbe una bugia dire che l'ho fatto soltanto per 'aiutare' mio padre.
Anche io ho sviluppato un interesse per Charles e se ci penso, credo che quella sia una delle cose che ha tenuto le braci accese.
È successo, qualche volta, che scambiassimo qualche parola, ma posso dire che si, tutto è iniziato la serata della Sagra di Selvapiana e da allora niente è finito.
Tra i miei pensieri, arrivo a casa con una velocità più sostenuta del solito, non curandomi di rallentare per non lasciare ruotate sulla ghiaia.
Mio padre mi ucciderà, sì, in questo momento però non ho tempo di andare a prendere il suo amato rastrello per sistemare la ghiaia.
Arresto la mia macchina con una frenata brusca.
Quando ho premuto il pedale del freno, ho fatto lo stesso con il mio cuore.
Per un attimo ha perso un battito. Mi è bastato arrivare davanti a casa e vedere la famigliare Mercedes nera di Jacopo, parcheggiata nel cortile.
A differenza del motore della mia auto, ormai spento, il mio cuore ora batte forte.
Sicuramente, se il motore fosse ancora acceso e si comportasse come il mio cuore, detonerebbe.
La detonazione è un fenomeno anomalo della combustione, che altera il suo equilibrio; è una forzatura al moto naturale del pistone e crea rumore. Se ripetuta nel tempo, provoca la rottura del motore.
È un po' come quando il cuore non batte più regolarmente, o almeno è così che mi ha sempre detto papà. Quando lo andavo a trovare a lavoro, mi mostrava questi enormi motori smontati e io mi perdevo in quelle spiegazioni rese da lui così facili da comprendere, anche se all'epoca ero soltanto una bambina.
Comunque sia, i pistoni, in questa condizione, a lungo andare, si forano; arrivano a formarsi dei veri e propri buchi. E in quel momento non c'è più niente da fare, una rottura ne provoca un'altra, finché il motore deve essere necessariamente sostituito.
Ma io non sono una macchina, sono una persona. Il mio cuore non si può sostituire, ma di certo, con le parole giuste, può non spezzarsi.
Respiro profondamente e apro la portiera della mia macchina.
Anche Jacopo fa lo stesso e, quando i nostri sguardi si incontrano, sento che una crepa forse si è già formata.
Corro ad abbracciarlo d'istinto, senza dire nulla, mentre lui mi saluta.
Mi sento come quando devo partire per un viaggio e devo lasciare per una settimana la casa dove ho sempre vissuto.
È stupido essere tristi, tanto alla fine a casa ci ritorno sempre.
Per quanto possa essere stupido, questa volta, è peggio.
Il viaggio è finito, e la casa non è più quella. Può essere bella finché vuoi, ma ci vuole tempo affinché la si possa considerare proprio tua.
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Momentum || Charles Leclerc
FanfictionChiara Binotto non ha ereditato le stesse passioni da suo padre. A 22 anni si ritrova con un percorso di studi completamente diverso, rispetto a quello del Team Principal della Ferrari; in cui la Formula Uno non occupa neanche la più piccola percent...