Ho da poco finito di raccontare tutto quello che mi è successo ieri sera a Sofia. Siamo io e lei, in piscina, o meglio, siamo sdraiate al sole, ad aspettare il momento giusto per andare a fare il bagno.
«Vieni, vatti a sedere a bordo piscina, ti scatterò qualche foto con la macchina fotografica, così le potrai mandare al tuo ragazzo.» Dice Sofia, guardandomi sorridente e allungando le mani verso la mia macchina fotografica che avevo tenuto a debita distanza. Non si sa mai, se arrivasse Maeve correndo, potrebbe succedere di tutto.
Mi alzo, anche se mi viene spontaneo essere un po' confusa.
«Ma scusa Sofi, non mi dici che cosa ne pensi?» Domando io, riferendomi al racconto di poco fa. Dopotutto le ho solo riferito quello che è successo, ma la parte più importante deve ancora venire.
«Vai, vai, mettiti in posa, mentre ti scatto le foto, ti dico.» Dice lei, accennando ad una breve risata.
Sono un po' offesa dal suo atteggiamento sbrigativo, ma cerco di non arrabbiarmi soltanto perché in questa situazione non sarei nemmeno in grado di litigare. Ho troppi pensieri per la testa; e forse Sofia non ha nemmeno colpa. Insomma, ha ascoltato tutto quello che avevo da dire con pazienza. E' stata una brava amica.
Vado a sedermi a bordo piscina, guardando dritta nell'obbiettivo, mentre anche lei si sistema. Noto ancora una volta che abbiamo modi diversi di posizionare le mani sul pulsante dello scatto; pochi ci pensano, ma il segreto è anche nel modo in cui si tiene stretta la macchina fotografica. Ci vuole prima di tutto stabilità, oltre che ovviamente la mano ferma, ma questa è una cosa piuttosto implicita.
«Avanti Chiara, non fare quella faccia! Sembra che tu abbia il broncio!» Mi rimprovera lei, ma in questo momento l'unica cosa che vorrei fare è posare per delle foto.
«Beh, sarò sincera.» Inizia a dire Sofia, guardandomi attraverso l'obbiettivo.
Aspetto che dica altro, ma la vedo troppo concentrata, infatti due secondi dopo aggiunge «Ti dico appena ho finito. Fammi un piccolo sorriso, per favore.» Io fingo di sorriderle, invece le faccio la linguaccia e porto le mie mani davanti alla mia faccia, facendole un doppio dito medio.
Sofia allora abbassa finalmente la macchina fotografica e afferma imbarazzata «Ok, ho capito, basta foto.» Alzo gli occhi al cielo, sentendo l'ultimo briciolo di pazienza essere lì lì per andarsene.
Non abbandonarmi, ho ancora bisogno di te per rimanere calma.
Faccio appena in tempo ad alzarmi e camminare sul bordo della piscina, che Sofia si tuffa in acqua, facendomi arrivare anche qualche schizzo d'acqua.
Sto per aprire bocca e probabilmente urlarle qualcosa di brutto in faccia, quando è lei a precedermi «Ascoltami Chiara, è normale che tu ti sia pentita di quello che hai desiderato. Volevi che Charles ti baciasse, no?»
Annuisco timidamente, sentendo le mie guance andare in fiamme.
«Abbassa il tono di voce, non vorrei che qualcuno sentisse.» Dico io, sapendo che quel qualcuno altro non può che essere mio padre. E' l'unico qui a casa.
«Ok, scusa.» Ammette lei sinceramente, aggrappandosi con le mani al muretto, per poi pettinarsi i capelli biondi.
«Quello che intendo dire, è che è inutile che ti dica ciò che è giusto, e ciò che è sbagliato. Non c'è una risposta a tutto questo, io non ce l'ho una risposta, perché quella risposta è dentro di te. Evidentemente, se hai desiderato quella cosa, la volevi davvero.»
«Grazie al cazzo Sofi.» Sbotto io, immergendo la punta di un piede in acqua. Sono indecisa se andare o no a fare il bagno; probabilmente aspetterò qualche altro minuto. Prima vorrei arrivare in fondo a questo discorso.
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Momentum || Charles Leclerc
FanfictionChiara Binotto non ha ereditato le stesse passioni da suo padre. A 22 anni si ritrova con un percorso di studi completamente diverso, rispetto a quello del Team Principal della Ferrari; in cui la Formula Uno non occupa neanche la più piccola percent...