spaventosamente triste

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Ne erano passate di settimane dalla morte dello sceriffo Wilson, e nessuno si era permesso di indagare a fondo, troppo impauriti (e codardi) da metterci la testa.
Dal canto suo, lo sceriffo Galpin era sul punto di cedere alla mia offerta, nessuno adesso sedeva a quella sedia, quella vecchia sedia di pelle del commissariato, e questo voleva dire solo una cosa.
Non c'era più nessuno che ci proteggesse.
Con un mostro a piede libero e un assassino a controllarlo, non era di certo una bella situazione, ma di una cosa ero certa.
Io non mi sarei arresa, la morte dello sceriffo era un avvertimento, un avvertimento era la mia visione, un avvertimento erano le vittime, un avvertimento era il mostro, ma chi c'era dietro a tutto questo?
Non pensavo che mi dovessi trovare a risolvere una caso.
Di nuovo.

Nevermore, 27 settembre

Enid è sdraiata sul letto a smanettare con il telefono, mentre Mercoledì è seduta con la schiena alla parete con aria assorta.

"Che fai Mercoledì?" Lei volta la testa, "sto pensando" risponde tornando alla posizione iniziale, prima che Enid possa aprire bocca "e non vorrei essere disturbata" la bionda sbuffa e riprende la sua attività.

Skip time

"Mercoledì, ti cercavo" "ciao Alyson, qualche studente da torturare?" Lei ridacchia per poi scuotere la testa, "in realtà non mi hai mandato la registrazione della conversazione con Tyler, com'è andata?" La corvina cambia espressione, "nulla di utile" "la verità?" "Non ha parlato" "e perché? Pensavo che si fidasse di te" "non ne ha avuto il tempo, è subito scattata l'allarme" Alyson sbuffa, "abbiamo rischiato per niente" "già. Hai fatto ciò che dovevi?" Lei sorride complice, "in realtà..." "Alyson! Ci rivediamo" un ragazzo appoggia la mano sulla spalla della bionda, Mercoledì alza un sopracciglio, "spiegazioni?" "Piacere, Derek!" Lei lo squadra impassibile e ignora la sua mano tesa, "proprio come ti avevo immaginata, cupa e triste, degna di una Addams" lei serra le labbra e lo fissa infastidita, "sei di poche parole" "ho la lingua piuttosto tagliente, non ti conviene provocarmi" "mi dai il tuo numero?" "Lo hai voluto tu" lo tira a sé e prima che lui possa fare qualcosa, senza il minimo sforzo gli storge il polso, "cazzo! Alyson! Potevi dirmelo che era pure violenta!" "Posso fare di peggio, Alyson potrà confermartelo, adesso se non vi dispiace, devo andare" si congeda tirando una spallata a Derek, che si massaggia il polso dolorante.

"Ciao Mercoledì" "ho come un deja vu, hai per caso cambiato idea Xavier?" "Diciamo che ho riconosciuto le tue ragioni" "ci hai messo poco tempo, ammirevole" ghigna senza fermarsi, "non potremmo avere una conversazione normale?" "Ci vediamo in giro Xavier!" Urla allontanandosi, "ma che cazzo!" Lo sente imprecare, "touche".

Carcere, 27 settembre

"Cosa vuol dire è morto?" Tyler riesce a sentire le urla della poliziotta, e incuriosito, tende le orecchie.
"Tre colpi di pistola, addome, cuore, cervello" spiega il coroner, "ma perché? Sarebbe bastato uno sparo per ucciderlo!" "Non ne ho idea ma se posso permettermi, forse non è un semplice omicidio" "ne discuteremo dopo l'autopsia, arrivederci".
Chi è stato ucciso?
"Mercoledì, ho bisogno di te, avanti fa il detective" sussurra a se stesso.

Nevermore, 27 settembre

Dopo ciò che accadde quella notte alla Nevermore le lezioni di biologia erano diventate una tortura.
Non perché il nuovo professore fosse incompetente, ma per il trauma di quella prima, per rinfrescarvi la memoria la tizia che mi voleva sparare e ha risvegliato lo zombie.
Ecco, lei.
Riuscivo a sentire i loro sussurri, erano addirittura preoccupati per me.
Terribile.
E io che pensavo di studiare delle piante, evidentemente il programma era cambiato.

"Mano mi ha dato il biglietto" dice Mercoledì porgendolo a Xavier, "c'è scritto che volevi parlarmi" lui annuisce, sembra nervoso, "ti devo mostrare una cosa".

"L'ho sognato ieri sera" Mercoledì rimane di sasso, "è il posto della mia visione" afferma senza staccare gli occhi dal dipinto, "non può essere una coincidenza" "lo penso anch'io, tu non hai più avuto visioni, e i miei incubi erano cessati, e poi...

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"L'ho sognato ieri sera" Mercoledì rimane di sasso, "è il posto della mia visione" afferma senza staccare gli occhi dal dipinto, "non può essere una coincidenza" "lo penso anch'io, tu non hai più avuto visioni, e i miei incubi erano cessati, e poi questo" indica la tela con un gesto del capo, "era questo che volevo dirti, volevo avvisarti, sei in pericolo Xavier!" La guarda negli occhi, "non lo so, ma non posso sopportare questa tortura un'altra volta, non cela faccio" lei sospira, "c'è una cosa che dovresti sapere" pausa "voglio scagionare Tyler".

Posto ignoto, 27 settembre

"Si, d'accordo, mh mh, perfetto, quando? Bene, le voglio il prima possibile, si si, già fatto, dammele ne ho bisogno, si ok, lo farò, ricordati, massima urgenza, si ovvio, adesso tocca a te, lo so ma fidati so quello che faccio, benissimo allora, ciao"

La figura poggia il telefono sul tavolo, "Allora giochiamo".

Spazio autrice

Salve!
Ho iniziato questa storia con la fantasia nelle vene, e la passione per la scrittura unita ad una delle mie serie preferite.
Per ora sono abbastanza soddisfatta del mio lavoro, spero che anche voi lo apprezziate.
La suspance aumenta!
Magari L'Hide è solo una pedina, di un gioco molto più grande, di cui Mercoledì potrebbe essere la regina.

The end?

WEDNESDAY the sequel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora