tristi domande...

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Nevermore, 5 ottobre

Qualcosa di strano sta per cominciare, qualcosa di molto più grande.
Omicidi, visioni, mostri, cadaveri, riferimenti al passato, libri antichi, fantasmi, il simbolo della Belladonna.
Tutto questo potrebbe essere la rovina della Nevermore, o dell'intera città.
Niente di personale, ovviamente.

Ospedale, 5 ottobre

"Forse ho esagerato, ma era strettamente necessario voglio precisarlo" "e giuro che se tu stai ascoltando, se osi andare a dirlo a qualcuno non ti risveglierai da un bel niente, perché ti ucciderò io stessa" "spero che il mio messaggio ti sia arrivato".
Avanti, apri gli occhi ti prego
"Oggi è il weekend dei genitori, sarà una tortura, e non in senso buono" sospira, "è tutto estremamente complicato, ma la cosa mi affascina, chissà cosa ne pensi" "mi servi sveglio, Xavier fa schifo come barista, non sa preparare neanche un caffè" stringe la presa sulla sua mano, "svegliati Tyler" il suo tono si addolcisce leggermente, ci sono tante cose che vorrebbe dire, ma che non riesce, o forse non può, tirar fuori.
"Manchi a Mano" "Mano, cosa succede?" Spalanca un po' gli occhi, "sei così triste? Non piangere mi fai venire la nausea" "Tyler, torna fra i vivi, o Mano continuerà così per sempre" "e poi..." lascia la frase a metà, "ecco" "Mano mi ha detto di dirti..." Prende un respiro profondo, "mi manchi tanto" Mano fa un cenno di approvazione, "maledetta appendice" sussurra fra i denti, "che cosa mi fai fare" sposta la sedia e si alza, "ci vediamo domani" dice guardando il corpo inerme di Tyler.

Nevermore, 5 ottobre

La porta del dormitorio si apre e Mercoledì entra senza parlare.
Corruccia la fronte.
"Che cosa stai facendo, Enid?" Chiede perplessa, Enid la trucida con lo sguardo, "divido equamente la stanza" recita le sue remote parole, abbassa po' lo sguardo e nota lo schoch nero dividere in due il dormitorio, proprio come aveva fatto lei appena un anno prima.
Serra le labbra, ma non le dà la soddisfazione di dirle qualcosa di positivo, o che giochi semplicemente a suo favore.
"Vuoi andartene un'altra volta?" La incalza con le braccia incrociate, "purtroppo hanno abolito questa possibilità" risponde fredda, "ho parlato con Hanna oggi" si ferma a guardarla, "Tyler si è svegliato, ha chiesto di te" Mercoledì spalanca gli occhi in un'espressione di stupore, "va', avanti" la invita, lei annuisce e lascia la stanza.
Divido equamente la stanza
Scrolla il capo con la speranza di dimenticare quelle maledette parole.

"Ciao" alza lo sguardo, ci mancava, "Derek, che piacere" sibila assottigliando lo sguardo, lui la squadra beffardo, "ho saputo che Tommy si è svegliato dal pisolino di bellezza" Mercoledì stringe i pugni fino a lasciare il segno delle unghie.
Contieniti.
"Non rispondi?" "Perché cela hai tanto con me Harris?" Domanda scettica, "niente di personale, solo...qualche scritta sul prato della scuola, attenta Addams, la tua corona sta vacillando" la supera con superiorità.

Ospedale, 5 ottobre

La porta della camera è aperta, e Hanna sorride sulla soglia, si volta a guardare Mercoledì, le corre incontro.
"Oh mio dio non sai quanto sono contenta che tu sia qui!" Esclama con gli occhi lucidi, "sceriffo" lo saluta con un cenno del capo, che lui ricambia, "gli ho detto che sei venuta tutti i giorni a trovarlo, e anche Mano ovviamente" sorride, "vuole vederti, vi lascio soli" le fa l'occhiolino per poi andarsene.

Cosa direbbero Madre e Padre?
Mercoledì Addams perde la sua freddezza.
Mai.
Impossibile.
Inaccettabile.
Incomprensibile.
Eppure...

"Ciao Tyler, bentornato fra i vivi" lo saluta con il suo solito tono distaccato, lui sorride debolmente, "ricordi qualcosa dell'attacco?" "Mercoledì, ho già detto tutto a mio padre, rilassati" la sua voce risulta più sottile, "non complicare le cose ok? Lascia stare i romanzi gialli" rimane impassibile.
"Ciao Mano, vedo che apprezzi il mio ritorno dall'aldilà" scherza, e ancora una volta Mercoledì rimane impassibile.
Che cosa dovrebbe fare ora?
"Sei mancato a Mano" sentenzia atona, lui ridacchia, "anche a me è mancato" "Hanna mi ha detto che hai chiesto di me" lui esita, "si, volevo solo dirti che mi sei mancata" "e poi..." La guarda negli occhi, "non l'ho mai fatto ufficialmente e non so se accetterai ma" sospira, "vorresti venire al Reven con me?".
Pausa di riflessione.
"Si" potrebbe pentirsi di questa risposta? Probabile, ma al momento non le importa, va bene così.

Nevermore, 17 ottobre

Il mistero si incupisce, questa storia prende nuovamente una piega macabra, macabra più che mai, e questo gioco sembra non finire mai.
Ma che ruolo ho in questa enorme scacchiera?
Un giocatore o solo una pedina?
Questo forse dipende da me?
Questa contorta situazione, sembra coinvolgere tutti noi.
L'Hyde, il disegno, il simbolo della Belladonna, la scritta con il fuoco.
Tutto si riduce ad un terribile deja vu.

Posto ignoto, 17 ottobre

"Salve signore, è tutti pronto" la figura picchietta il dito suo tavolo, "perfetto, mettiamo in atto il piano" "ne è sicuro?" "Bisogna giocare d'astuzia, e forse anche un po' sporco, ma vinceremo" si sorridono complici e si stringono la mano, "allora giochiamo?" "Il gioco è iniziato, non si torma più indietro".

Spazio autrice

E ciau!
Eccomi qui, spero che gli aggiornamenti vadano bene, ma cosa più importante, spero che la mia storia ci piaccia.
Non è un capolavoro, assolutamente, ma ci ho messo impegno.
Grazie a tutti per aver letto, se volete lasciate una stellina o un commento, se avete dubbi, io sono qui.
Un bacio!
Chichi ♥️

The end?

WEDNESDAY the sequel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora