Capitolo 22

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Kyojuro's Pov

Ha davvero pensato ciò di me? Non mi considera un mostro? È una cosa buona?... da demone dovrei incutere timore, però è bello essere apprezzati e non rimanere soli... è decisamente una cosa buona! Devo ringraziarla stando attento a non farle capire che le ho letto il pensiero. Giuro su me stesso che non lo farò più.

Kyojuro:" Grazie mille T/n"
T/n:" Uh? Di cosa?"
Kyojuro:" Di non avere paura di me. Tutti la hanno, eccetto gli altri demoni e te"
T/n:" Di nulla. Io non so nemmeno cosa sia la paura"
Kyojuro:" Peccato che tu tema i ragni e perdere le persone alle quali tieni. Quando ero umano avevo un'uccellino informatore. Letteralmente"
T/n:" Se lo trovo lo strozzo e lo faccio arrosto" disse, come offesa nel profondo, per poi gonfiare le guance. Mi sembrò di vedere la scena più carina della mia vita.

Mi misi a ridere, e di conseguenza anche lei. Mentre ripensavo divertito alla sua buffa espressione, sentii le sue mani prendermi le guance e avvicinarle pericolosamente al suo viso. Quando fu abbastanza vicino posò delicatamente le sue labbra sulle mie, lasciando andare le mie guance per affondare le mani nei miei capelli.
Ero totalmente inesperto, non ricordavo di aver avuto esperienze simili nel mio periodo di umanità, dato che avevo sempre rifiutato in modo gentile tutte le ragazze che mi stavano dietro. Volevo conservare quel momento per una persona speciale che non ricordavo fosse arrivata, di conseguenza non sapevo cosa fare.
Per non fare brutta figura decisi di reagire mettendole le mani sui fianchi, stringendoli leggermente mentre assaporavo le sue soffici labbra. Per la prima volta riuscii a provare una sensazione piacevole con una ragazza, e per questo mi sentii trionfante. Durante quel magico momento che aveva ormai assunto un posto fisso nella mia mente, sentii una fitta fortissima alla testa, la quale mi costrinse a piegarmi in avanti, provocando la curiosità della ragazza che iniziò a chiedermi se stessi bene. Ricordai l'ultimo tassello della nostra storia.

Ricordai una pianura, sulla quale era costruita una ferrovia. Su quest'ultima, giaceva un treno in pessime condizioni, quasi ribaltato. Mi ritrovavo in una pozza di sangue, avevo un buco nello stomaco. Era stata sicuramente opera di Akaza, quello era il suo stile. Attorno a me c'erano dei ragazzi che piangevano sconsolati, uno dai capelli rossi, uno biondo e uno con la testa da cinghiale. Infine c'era T/n. Le stavo dicendo qualcosa, dei favori che speravo mi facesse, e lei ascoltava attentamente ogni sillaba. Presi la palla al balzo e mi dichiarai, come se averlo fatto mi avrebbe concesso una seconda occasione... forse era così? All'improvviso prese tra le mani il mio viso e lo avvicinò al suo, proprio come fece in quel momento. Quindi era stato quello il mio primo bacio? Non potevo chiedere di meglio!

Grazie a quell'episodio ricordai l'ultima parte della nostra storia, il tassello mancante per prendere la mia decisione finale.
Da umano avevo sempre amato T/n, ma ero stato troppo stupido nel riducermi all'ultimo per dirglielo. Avendo ottenuto la mia "seconda occasione, il mio cuore aveva continuato ad avere bisogno di T/n e sapeva che non l'avrebbe riavuta indietro se avessi iniziato a divorare umani, e per ciò continuava a negarmi di cedere a quell'istinto. Dopo quello strano evento, sentii la voce della ragazza chiamarmi.

T/n:" KYOJURO! Stai bene?" Disse la ragazza preoccupatissima.
Kyojuro:" Sì. Sto benissimo! Mai stato meglio, T/n!" dissi su di giri, sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori e poi ridendo felice.
T/n mi guardò interrogativa, con la faccia che chiedeva da sola che problemi avessi. Continuai a ridere e le circondai la vita con le braccia, per poi sollevarla e darle un bacio sulla guancia.
Probabilmente non era pronta per tutto quell'affetto improvviso e divento rossa come poche cose sulla faccia della terra.

Kyojuro:" T/n.." dissi rimettendola per terra.
T/n:" Uh? Che c'è?" chiese lei confusa.
Kyojuro:" Torniamo a casa?" proposi prendendo le sue mani tra le mie e guardandola negli occhi.
T/n:" Beh, se proprio ci tieni va bene" disse rassegnata, già pronta per tornare in quello che considerava un'inferno.
Kyojuro:" No T/n, non hai capito. Voglio tornare a casa mia, casa nostra. La Villa delle Fiamme, ricordi?"
T/n:" Oh.." fece lei per poi mettersi a pensare. " Va bene. Ma ciò non vuol dire che io mi fidi completamente di te. Se proprio vuoi tornare dal capofamiglia, dovrò trasporarti al coperto tramite un'oggetto di media portata come una scatola, e ovviamente dovrai avere le braccia legate dietro la schiena e la bocca immobilizzata"
Kyojuro:" Mi sta bene" annunciai strappando delle striscie di stoffa dal mio abito per poi passargliele.

La ragazza, quasi incredula, prese la stoffa e, una volta che ridussi le mie dimensioni il più possibile, mi legò per bene le braccia, poi mi imbavagliò col tessuto rimasto.
T/n non sapeva però dove procurarsi la scatola, così mi prese in braccio e mi nascose sotto al suo haori.

T/n:" Così andrà bene. Kyojuro, se farai solo un passo falso i Pilastri ti abbatteranno immediatamente, me compresa, anche per quanto possa dispiacermi" mi avvertì minacciosa.
Ammetto di essermi preoccupato per la mia incolumità, l'avevo sempre vista come una ragazza allegra e solare, che andrebbe contro il mondo per sostenere le sue idee, non pensavo che sarebbe riuscita a dire una cosa del genere alla persona che aveva appena baciato. Aveva ragione, se avessi fatto un passo falso sarebbe stata la mia fine. Era cambiata un po', ora era più sicura di sé e aveva imparato ad essere più rigida nelle situazioni scomode, non mi dispiaceva affatto, anzi ero fiero di lei. Ora era più forte.

T/n's Pov

Era la cosa giusta da fare?
Qualche mese prima lo avrei accompagnato volentieri così com'era, senza prendere misure di sicurezza, ma dopo la sua apparente morte avevo imparato che non andava tutto come volevo io e che dovevo adeguarmi ed essere diffidente. Ovviamente lo amavo, non avevo mai smesso, ma per quanto mi riguardava poteva anche aver mentito e sbranato decine o centinaia di persone, e il suo piano poteva essere quello di sterminare il corpo centrale della squadra ammazzademoni dall'interno. Se fosse stato così, voleva dire che non era più lui, e che quindi andava abbattuto anche per liberarlo da quell'orribile fardello.
Se sarebbe servito per farlo stare meglio, lo avrei decapitato volentieri, anche se poi sarei stata giorni interi chiusa in camera mia a maledirmi per aver posto fine alla vita di colui che amavo.

Vivi una vita che vorrai ricordare | Rengoku Kyojuro x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora