Vivi una vita che vorrai ricordare | Rengoku Kyojuro x Reader

Capitolo 19

La mattina seguente
T/n's Pov

Mentre riposavo sentii qualcosa muoversi e la coperta che avevo addosso scivolare giù. Aprii lentamente gli occhi, e per precauzione mi armai del portacandele che si trovava sul comodino. Notai che Kyojuro non era più accanto a me e sentii lo sportello scorrevole della cassettiera chiudersi. Con passo ovattato mi avvicinai ad esso, impugnando il portacandele, e aprii lo scompartimento.

Mi ritrovai un piccolo Kyojuro nell'angolino, con addosso la coperta, nel tentativo di proteggersi dalla luce del sole.

Come poteva un'essere inizialmente così virile, essere anche così delicato e vulnerabile?

Decisi di chiudere le tapparelle in modo da non far entrare la luce. La stanza rimase leggermente al buio, e per ciò accesi delle candele. Il piccolo esserino che mi trovavo davanti decise di uscire e di ricomporsi. Lo vidi rosso dalla vergogna e non ebbi possibilità di non ridere.

Kyojuro:" C-che c'è di tanto divertente?!" disse ferito nell'orgoglio, per poi gonfiare le guance.
T/n:" Ieri avevi un'atteggiamento così sicuro di te, e invece ora sei così spaventato?"
Kyojuro:" N-non è colpa mia se la luce del sole mi mette in soggezione!"

Ridacchiai e gli strinsi le guance. Erano davvero morbide, assomigliavano a del tofu.
Egli afferrò i miei polsi e mi baciò i palmi delle mani più volte, poi iniziò a passare la lingua tra le dita, lasciando su di esse della saliva. La mia iniziale risata di divertimento si tramutò in una risata d'imbarazzo: non sapevo proprio cosa fare. Sapevo solo di aver assunto un colorito vivace e di avere almeno un migliaio di farfalle che svolazzavano nello stomaco.
Mi lasciò libere le mani e mi accarezzò i fianchi delicatamente, come se stesse toccando una farfalla dalle ali delicate.
Decisi di darmi alla fuga e mi chiusi in bagno.
Potevo sentire le risate di Kyojuro dall'altra paparte della porta, nel frattempo che mi facevo i peggio film mentali. Li scacciai velocemente dalla testa e tornai da Kyojuro. Presi un cuscino e glielo tirai violentemente in viso.

T/n:" PERVERTITO!"
Kyojuro:" AHAHAHAH! Sei tutta rossa!"
T/n:" Mi sembra normale!"
Gli tirai un'occhiataccia tra le peggiori che potevo fare, e finalmente smise di provocarmi.

Kyojuro:" Chiedo perdono" disse abbracciandomi.

Non ricambiai, avrei fatto l'offesa ancora per un po'.

Kyojuro:" Gli umani sono proprio strani. Non vi capisco"
T/n:" La cosa è reciproca"

Egli passò tutto il giorno a cercare di farsi perdonare, mi riempì di coccole, cibo e complimenti.

T/n:" Sei proprio un lecchino, sappilo" affermai rompendo un momento di silenzio che si era creato.
Kyojuro:" Lo faccio solo perché voglio che tu rimanga con me il più a lungo possibile."
T/n:" Se continuerai a fare il pervertito cercherò di scappare il più presto possibile. Non riesco a stare con te di cuore come prima"
Kyojuro:" Cerchiamo di andare d'accordo, va bene? Forse, sì, sono cambiato un pochino, però voglio avere un bel rapporto con te, simile a quello di prima, che ricordo fiocamente"
T/n:" Va bene, proviamoci. Ma un'altra pacca sul sedere e giuro che ti strappo la faccia a morsi" dissi puntandogli il dito contro, per incutergli timore.

Egli si mise a ridere, divertito.

Kyojuro:" Sarebbe divertente vedere la tua faccia dopo che mi sarò rigenerato"
T/n:" Ah, è vero. Sei un demone adesso, devo farci l'abitudine"

Il ragazzo guardò l'orologio e poi si voltò verso di me.

Kyojuro;" Direi che è ora di andare"

Mi prese sulle spalle e corse fuori dalla porta, facendomi sbattere violentemente la testa sul' uscio della porta.

T/n:" SEI UN DEFICENTE!"
Kyojuro:" Ahahaha, lo so!"
T/n:" Che ti ridi? Guarda che fa male"

Una volta fuori dall'edificio mi fece scendere e mi controllò la testa. Avevo solo un piccolo bernoccolo che non si notava molto.

Kyojuro:" È solo una piccola contusione, sta tranquilla" mi rassicurò dandomi un bacio sulla parte della testa colpita.

Fatto ciò, mi riprese sulle spalle e si mise a correre nel bosco.

Kyojuro's Pov

Mi stavo divertendo tantissimo, nonostante mi dispiacesse per la testa di T/n.
A un certo punto sentii il carico sulle mie spalle alleggerirsi e dopo qualche secondo di riflessione mi resi conto che T/n non era più sulle mie spalle.