Capitolo 17

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Villa Rengoku
T/n's Pov

???:" SENJURO!"
Senjuro:" Ah, diamine... T/n, tu aspettami qui, torno subito-" disse per poi venir interrotto dalla porta della stanza che si spalancava. Da dietro di essa fece capolino un'uomo di mezza età, con profonde occhiaie e una faccia da alcolizzato. Sembrava di cattivo umore.

???:" Uh? TU CHI DIAMINE SEI?! CHE CI FAI IN CASA MIA?!" urlò indicandomi.

Io mi alzai e feci un timido inchino, poi presi parola.

T/n:" Io sono T/n T/c, un'ammazzademoni di rango kanoe. Sono qui come messaggera per portarvi le ultime parole del vostro primogenito Kyojuro Rengoku"
Shinjuro:" Non mi importa, puoi anche andare via. Tanto saranno solo insulti e parole di disprezzo"
T/n:" Si sta sbagliando. Suo figlio mi ha chiesto di dirle di prendersi cura della sua salute. Solo questo."
Shinjuro:" Capirai, nulla di che. Avrei davvero preferito essere insultato... Senjuro, io vado a comprare del vino..." disse con apparente disprezzo per poi uscire dalla struttura.

Probabilmente era triste per il decesso di suo figlio, come ogni bravo padre farebbe. Doveva essere una persona dura.

Senjuro sospirò. Si vedeva che era una situazione abitudinaria che nemmeno lui riusciva più a sopportare.

Senjuro:" Scusalo, fa sempre così.."
T/n:" Non è nulla, sta tranquillo"
Senjuro:" Cosa mi ha lasciato detto mio fratello?"
T/n: " Ha detto di non preoccuparti se non diventerai uno spadaccino, basta che tu segua il tuo cuore ed egli sarà felice. È sempre stato orgoglioso di te e non smetterà mai"

Il ragazzo si lasciò un po' andare versando qualche lacrima in un silenzio religioso, poi si ricompose. Passammo il pomeriggio a parlare del più e del meno, e scoprii molte cose sulla famiglia Rengoku e sui vari pilastri della fiamma. Il padre del ragazzo aveva dei libri con scritte tecniche e molte nozioni, ma per qualche motivo quei manoscritti erano stati strappati, rendendo impossibile la comprensione dei testi. Arrivò il tramonto e per me iniziò l'orario lavorativo, perciò salutai Senjuro e andai a fare un giro per il villaggio. Sembrava essere tutto apposto, forse era perché il sole era appena calato e i demoni non avevano ancora avuto il tempo di uscire allo scoperto. Comunque sia, decisi di prendere un bento da un negozietto ambulante e andare a rilassarmi nei boschi. I posti tranquilli e isolati e il profumo di cibo caldo mi facevano rilassare molto, soprattutto prima di una missione. Trovai un piccolo laghetto e mi misi a mangiare lungo le sue sponde. Quando finii, dato che era ancora presto e non sentivo odore di demoni, decisi di riposarmi un po' gli occhi. La sera precedente non avevo dormito granché ed ero veramente stremata.

Mentre riposavo beatamente mi sentii osservata, ma ero troppo stanca per controllare se ci fosse qualcuno. All'improvviso sentii una presenza che emanava una furia omicida davanti a me, e a quel punto aprii gli occhi. Mi ritrovai davanti un demone. Mi fissava con la bava alla bocca, impaziente di divorarmi. Feci per mettere la mano sulla tsuka della katana, ma non riuscivo a trovarla. Infatti mentre riposavo il demone l'aveva gettata nel lago, lasciandomi solo la custodia.

Merda! Merda! Merda! E adesso? Sono finita!

Esso si avvicinò pericolosamente ed io cercai di allontanarlo prendendolo a calci, senza successo. Mi bloccò le gambe e iniziò a trascinarmi verso il lago. Cercai di divincolarmi, ma senza la katana c'era poco da fare: dovevo accettare il mio destino e finire sbranata. Mi maledii mentalmente per essere stata così incauta pur sapendo di non poter abbassare la guardia.
Cercai di vederla positiva: sarei morta ma probabilmente avrei incontrato di nuovo Kyojuro.

Sospirai e accettai ciò che mi sarebbe successo. Guardai il volto del demone che mi avrebbe divorata e all'improvviso...

La sua testa non c'era più!

Vidi una figura prendere il corpo e buttarlo in acqua, e poi calpestare violentemente la testa del demone.
Poi la figura si avvicinò al mio volto, come per studiarne ogni caratteristica. Mi ritrovai davanti un paio di occhi gialli elettrici dalla pupilla rossa e verticale. Mi accorsi che egli aveva una specie di cicatrice sull'occhio sinistro. Delle ciocche bionde e lunghe mi sfioravano le mani e riuscii a notare che avevano le punte rosse. La capigliatura era disordinata: alcune ciocche stavano davanti l'orecchio, altre dietro, lasciando visibile la forma a punta di quest'ultime, altre erano spostate sulla spalla opposta a quella sulla quale sarebbero dovute stare.

???:" Finalmente ti ho trovata. Tu devi essere T/n, vero?"

Vivi una vita che vorrai ricordare | Rengoku Kyojuro x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora