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Il campanello suonó e controvoglia mi alzai dal letto per scendere e aprire la porta.

<<Loren?Kylee?>> non mi aspettavo di vederle.

<<Ci mancavi stronza>> disse Kylee per poi abbracciarmi, stessa cosa fece loren.

Oggi erano 7 giorni che non uscivo di casa e non andavo a scuola, mi ero ammalata per la 2 volta in pochi mesi.

<<Per caso avete i compiti di matematica?>> domandai alle mie amiche dopo averle fatte accomodare.

Dovevo cercare di rimettermi in pari prima di tornare a scuola.

<<Come? Il professore ha chiesto a Javon di portarteli..>> rispose Loren .

Javon? A volte mi dimenticavo di avere il corso di matematica insieme a lui.
Annuii e diedi qualcosa da mangiare alle ragazze.

<<Hai risolto con Jay?>> domandai a Kylee.

<<No, con Jaden ha risolto di me non vuole saperne niente>> rispose triste.

<<Mi dispiace Ky, se vuoi posso parlarle io>> le sorrisi abbracciandola.

<<Mi faresti un grande favore, mi manca il nostro gruppo>> rispose.

<<Anche a me>> disse Loren.

Dopo un paio d'ore passate insieme se ne andarono e io salii a prepararmi. Raccolsi i capelli in una mezza coda, applicai il mascara e la matita nera e tornai in camera per vestirmi.
Indossai la tuta nera, il giubbotto the north face e le Af1.
Attraversai la strada e suonai il campanello dei Walton.

<<Odeya!Che bello vederti>> Daelo mi saltó addosso abbracciandomi .

<<Mi mancavi>> risposi ricambiando l'abbraccio.
<<Dove sono tutti?>>

<<Sono andati a cena fuori, sono con Javon>> disse il bambino.

<<Perfetto cercavo proprio lui>> dissi.
<<È in camera sua?>> domandai.

Daelo annuí e dopo averlo salutato salii le scale.
Appena arrivati davanti alla sua porta iniziò a battermi il cuore, avevo paura della sua reazione.
Mi feci coraggio e bussai.

<<Entra.>> rispose con tono fermo.

Fanculo lui e il suo tono.

<<Javon quando avevi intenzione di portarmi matematica>> domandai piombando nella sua stanza.

Indossava i guantoni e il suo sacco rosso traballava da una parte all'altra. Aveva addosso solo la tuta nera e i calzini nike e quella cazzo di collanina d'oro.
Era stupendo come sempre. Mi soffermai ad analizzare il suo volto perfetto.
Aveva un taglio insanguinato sul labbro, chissà da chi le aveva prese.

<<Vieni ad allenarti.>> disse.

<<Non verrò ad allenarmi con te>> risposi.

<<Non era una domanda ma un ordine, levati le scarpe il giubbotto e vieni qui>> continuó con tono fermo.

Lo guardai male, tolsi le scarpe lasciandole davanti la porta e tolsi il giubbotto rimanendo col top nero sportivo nike.
Mi squadro sorridendo.

<<Cazzo sorridi>> domandai avvicinandomi a lui.

<<Mettiti in guarda Odeya>> disse.

Mi spiegó cosa fosse la guardia e che dovevo mantenerla, se tiravo un jab con la sinistra dovevo tenere la guardia destra, se tiravo il diretto con la destra dovevo tenere la guardia sinistra.
Mi allenai col sacco e iniziai finalmente a capire perché Javon amasse così tanto quello sport. Riusciva a sfogare tutte le sue preoccupazioni e la sua rabbia su un sacco senza far male a nessuno.

Half // Javon Walton. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora