capitolo 2

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Megan si svegliò tutta intorpidita perché non era abituata a dormire sul divano

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Megan si svegliò tutta intorpidita perché non era abituata a dormire sul divano. Un odore invitante la fece alzare. Arrivò in cucina e lo vide con addosso un pantaloncino nero, una maglia bianca a manica corta con sopra il grembiule di lei. Gli si avvicinò e gli diede un abbraccio. Si voltò e le sorrise dolcemente prima di avvolgerla in un abbraccio fortissimo.

- Ti ho preparato delle uova con bacon -

- Oh grazie Chris, non serviva. Comunque... hai saputo qualcosa su mio padre? -

Le poggiò il piatto davanti con aria triste e tirò un sospiro. Megan capì subito che la risposta era no o qualcosa di negativo ma rimase in silenzio.

- Oggi vado a vedere il luogo dell'omicidio e andrò a parlare con tuo padre però prima porto te a scuola -

La ragazza alla parola scuola alzò subito lo sguardo da piatto e lo guardò sconvolta. Si era dimenticata che aveva scuola.

- No, tu pensa a mio padre, io vado a piedi così mi schiarisco un po' le idee -

Chris annui debolmente mentre sorseggiava dalla sua tazza un po' di Thè al limone. Guardò attentamente la ragazza mentre mangiava la sua colazione. La conosceva bene, lui e Markus erano molto amici, l'aveva vista crescere. Quando era piccola era andata a trovarlo un paio di volte al lavoro e ogni volta che lo vedeva non gli si staccava di dosso neanche per un secondo. Ora invece era da quasi cinque anni che non lo andava a trovare a lavoro. In più è anche più chiusa.

Finita di prepararsi scese le scale, prese le chiavi e fece per uscire. Chris la bloccò.

- Ti preparo un'ottima colazione e non mi saluti neanche? -

- Sono di fretta -

La avvolse in un abbraccio caloroso ma lo dovette subito interrompere sennò avrebbe fatto fare tardi alla ragazza.

- Sei sicura di non volere un passaggio -

Annuì e si chiuse la porta alle spalle iniziando a correre verso la scuola con addosso la sua divisa. Kelly la aspettava fuori scuola ogni mattina così poi si univano ed entravano insieme ma sta volta non c'era nessuno ad aspettarla all'entrata. Tutti la guardavano male, nessuno le si avvicinava. Sentiva bisbigli in ogni dove ma non riusciva a capire da dove arrivassero. Corse verso la classe e non appena entrò una raffica di cartine le caddero addosso. Cerbottane.

- Non c'è posto per i Freak in questa scuola -

Si levò più palline che poteva dagli abiti e li ignorò. Non appena arrivò la del suo posto trovò Kelly circondata dalle ragazze popolari. Tutte si voltarono verso Megan e le sputarono contro le loro gomme mentre l'amica la guardava sconvolta, non sapeva che dire. Non aveva nulla per la mente tranne spaccare il culo a tutti in quella classe. Si sedette due posti più dietro.

- Brava le figlie degli assassini devono stare lontane dalla gente normale -

Non alzò lo sguardo dai suoi quaderni finché non sentì tutti sedersi e la voce del professore di scienze parlare. La sua voce la calmava ma comunque continuava a sentire un vuoto dentro come se in quel momento le mancasse qualcuno con cui parlare, con cui sfogarsi, piangere senza essere giudicata ma solo consolata. Tipo suo padre. Delle lacrime le rigarono le guance senza che lei se ne accorgesse.

Il caso della famiglia Bishop - avvocato Chris Evans Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora