capitolo 21

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Il nome di lui uscì dalle sue labbra come un sussurro prima che una piccola fitta le colpisse l'addome dove vi portò velocemente una mano e si accorse d'avere delle bende. Delle mani grandi le avvolsero le spalle per poi spostarsi sulla sua pancia.

- Distenditi che dopo un'operazione così dura non ti fa bene sforzarti -

- Cos'è successo? -

Chris la guardò con occhi tristi e fece un sospiro prima di afferrare le sue mani con delicatezza. Le strofinava come se non le avesse mai toccate come se fosse una cosa proibita, come se la cosa che stesse facendo fosse sbagliata.

- Ti è... -

Esitò un po' prima di finire la frase.

- Ti è esplosa una tuba e... -

- Potrò avere ancora figli? -

- Hanno detto che ci sono basse possibilità che accada però non hanno detto che non ne potrai fare mai più. Dai guardiamo il bicchiere mezzo pieno -

Le sorrise sperando di averle tirato su un po' il morale ma niente. Lei era impassibile. Lo osservava in tutta la sua bellezza e si domandava Sebastian dove fosse, che fine aveva fatto Alba, perché lui aveva deciso di rimanere con lei?

- So che speravi di avere dei figli con Sebastian... -

- No -

Rimase sorpreso dalle parole della ragazza visto che quando stavano insieme ogni tanto sognava ad occhi aperti una famiglia con lui quindi non capiva il perché di questo cambiamento drastico.

- P... Perché? -

- Diciamo che non ho avuto la possibilità di decidere -

Chris non sapeva che dire. Osservava il suo volto pallido e serio in silenzio. Le strinse le mani ancora più forte ma senza farle del male, le voleva fare capire che lui c'era ed era la per lei.

- Io mi preoccupo per te e poi tu mi tradisci parlando con lui. Sapevo che non dovevo fidarmi delle tue parole e rimanere della mia idea, sapevo che gli parlavi comunque me lo sentivo dentro -

Le si gelò il sangue appena sentì la sua voce. Tirò via le mani da quelle di Chris il più velocemente possibile e si mise a guardare Sebastian dispiaciuta.

- Sebastian vattene da questa stanza prima che io chiami la sicurezza -

- No amico, per nove lunghi anni ho fatto i suoi comodi e l'ho accontentata in tutto, l'ho anche messa in cinta come lei tanto sperava e adesso mi ripaga perdendo il bambino e accusandomi di cose assurde -

Le si avvicinò bruscamente, gli occhi di un nero profondo, era infuriato e Megan sapeva benissimo come reagiva quando era così. Si provò a spostare nel letto ma la ferita le doleva fortemente perciò Chris si alzò velocemente dalla sedia in plastica accanto al lettino d'ospedale e si mise in mezzo per evitare che lui le si avvicinasse ancora di più.

- Ho detto che adesso te ne devi andare. Questo non è il tuo posto Sebastian. Non più -

- Tienitela pure intanto scopata me la sono per nove lunghissimi anni ed ora mi ero stufato, sarebbe stato figo però scoparla da incinta -

Uno scatto. Un colpo secco e veloce, quasi impercettibile da parte di Chris e Sebastian cadde a terra come un sacco di patate tutto sanguinante. Megan si portò le mani alla bocca per bloccare un grido di spavento che le stava per uscire dalle labbra e spalancò gli occhi sconvolta dal gesto di Chris.

- Non ti azzardare mai più a parlare così della donna che più amo al mondo e non ti permettere mai più di alzare neanche un dito su di lei sennò finirai molto male perché ho visto i segni che ha sul corpo stronzo e so bene che quelle non sono delle cadute -

Si avvicinò al lettino e premette più volte il tasto delle emergenze. Arrivarono di corsa due infermiere che lanciarono un grido appena entrarono nella stanza e videro Sebastian tutto sporco di sangue e dolorante sul pavimento.

- Questo uomo voleva fare del male a questa donna, portatelo via dalla nostra vista e assicuratevi che non possa più entrare in questa stanza o avvicinarsi a lei fino a quando non metteremo piede fuori da questo ospedale -

- Si signore, ci occupiamo di lui subitissimo -

Le infermiere lo trascinarono a fatica fuori dalla stanza ma finalmente non lo avevano più davanti agli occhi. Chris tornò al suo posto mentre Megan lo osservava ancora sorpresa. Si guardò attorno e prese la prima cosa che le potesse sembrare il più fresca possibile e la posò sulle nocche ferite di lui.

- Questo dovrebbe alleviare il dolore -

- Ti trattava così quando eravate soli in casa? -

- Peggio, se tu non ti fossi messo in mezzo lui non si sarebbe fatto problemi a picchiarmi davanti a te e soprattutto in una sede ospedaliera e non si sarebbe nemmeno fatto dei problemi sul fatto che io avessi appena subito un'operazione quindi se venissi picchiata in questo momento rischierei la morte ma ti ringrazio per ciò che hai fatto, mi mancava avere qualcuno che pensasse almeno per una volta alla mia protezione. -

Fece un piccolo cenno di sorriso prima di tornare ad osservare le grandi mani di Chris.

- Io penserò sempre al tuo benessere -

- Questo non è vero -

- Pensi ancora alla volta che mi raccontasti tutto quello che era successo con Kelly vero? -

- Ci penso ogni volta che ti vedo o che ti parlo -

Sospirò desolato per ciò che aveva causato. Era colpa sua se lei era finita tra le mani di Sebastian ed era colpa sua se quel giorno aveva reagito in malo modo, non avrebbe mai dovuto aprire la porta e cacciarla.

- Dimmi ciò che stai pensando -

- Non è importante. Adesso riposa -

Annuì svogliatamente e con l'aiuto di Chris si distese di nuovo giù. Si addormentò dopo poco grazie alle carezze dolci che lui le faceva nei capelli.

***

Ormai tre giorni erano passati anche se a lei non sembrava passato nemmeno uno. Ogni giorno Chris le andava a fare visita portando fiori e cibo in quantità. Ma una cosa lei desiderava tanto farsi da giorni, una doccia, una bella rinfrescante. Puzzava di sudore perché le era venuta la febbre dopo l'operazione e non capiva come facesse Chris a starle vicino con l'odore schifoso che emanava da tutti i pori. Perciò decise ch'era finalmente arrivato il momento, con un po' di fatica si alzò dal letto e si diresse a passi lenti verso il bagno dove si spogliò stando attenta il più possibile alla ferita e all'ago cannula infilata nella sua mano. Si infilò velocemente sotto l'acqua tiepida e la lasciò scivolare su tutto il corpo e sul viso rilassato perdendosi trai pensieri talmente tanto da non sentire che qualcuno era entrato nella stanza e si era seduto sul gabinetto ad ascoltarla canticchiare piccole strofe di varie canzoni. Spense l'acqua e aprì la porta della doccia per prendere l'asciugamano e coprire il suo esile corpo nudo completamente bagnato ma venne distratta da una sagoma alta che le si avvicinò. La coprì con un grande asciugamano bianco e la fece sedere sul gabinetto dove fino a poco prima era seduto lui.

- Dovevi aspettare che io arrivassi e se ti facevi male? Nessuno se ne sarebbe accorto fino al mio arrivo -

- Ma così non è stato, sto benissimo e sono stufa che tutti facciano le cose per me, necessito di autonomia -

- Hai fatto la doccia sola è già una cosa. I capelli te li asciugo io -

- Ah, altra cosa, non entrare mai più così all'improvviso in bagno mentre sono in doccia a meno ché non te lo chieda io, intesi? -

- Si, scusa. Mi ero preoccupato perché non ti avevo vista in letto -

Annuì decisa e si lasciò trasportare dal suono del phon e dalle spazzolate delicate di Chris.

Il caso della famiglia Bishop - avvocato Chris Evans Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora