capitolo 4

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Si svegliò presto la mattina e si fermò a guardare l'uomo davanti a lei che ancora dormiva come un angioletto. Senza far rumore uscì dalla stanza, andò in bagno e si preparò per correre. Prese Dodger con se e uscì di casa. Cuffie col volume al massimo alle orecchie e subito dritta verso il parco. Dopo un'ora non si sentiva più le gambe quindi decise che era il momento di tornare indietro. Aprì la porta facendo più silenzio che poteva, mollò il guinzaglio a Dodger e finì di mettere in ordine via le cose in entrata per poi dirigersi verso il bagno.

- MEGAN!!! -

Saltò in aria e si mise a ridere mentre Chris le andò in contro e le diede un abbraccio. Lei lo scansò via divertita.

- Stupido -

- Dov'eri finita con il mio piccolino? -

Disse indicando Dodger seduto la delle gambe di lei. Lei fece un piccolo sorriso dolce al cane prima di guardare Chris con aria arrabbiata ancora per lo scherzo.

- Siamo andati a correre nel parco -

- Si, prossima volta stai più attenta. No cuffie o cose nelle orecchie che ti privano di uno dei tuoi cinque sensi, essi ti servono per proteggerti -

Lo guardo con faccia annoiata e andò in cucina per bere un bicchiere di succo d'arancia fresca ma prima riempì d'acqua la bacinella di Dodger. Appena finì di bere chiese a Chris se poteva fare una doccia e lui le indicò la porta del bagno. Lei entrò e si spogliò senza controllare se ci fosse tutto ciò che le serviva. Appena uscì dalla doccia si accorse che non gli aveva chiesto gli asciugamani, in fretta e furia prese l'asciugamano di Chris e se lo avvolse attorno provando a coprire per bene il corpo.

- Chris? Chris dove sei? -

Domandò girando per la casa con solo il piccolo l'asciugamano di Chris addosso.

- In camera -

Seguì la sua voce e arrivò da lui. Si voltò di scatto per rispetto nei confronti di Megan non appena la vide con quel piccolo asciugamano addosso. Lei gli si avvicinò e in imbarazzo gli chiese se avesse altri vestiti da darle. Appena ebbe gli abiti in mano corse in bagno e si vestì il più veloce che poteva. Cercò l'asciugacapelli per un po' finché non lo trovò nel ripiano più alto di un mobiletto dove lei non arrivava. Bussarono alla porta del bagno chiedendo se stesse andando tutto bene.

- Entra pure -

Disse senza mollare la sua meta cioè raggiungere l'asciugacapelli. Un corpo le si poggiò addosso e una mano si allungò verso il mobiletto, non appena prese ciò chè serviva a Megan la fece sedere sul gabinetto e le asciugò lui i capelli con molta cura.

- Non sapevo fossi un ottimo parrucchiere -

- Non lo sono, stavo solo asciugando i capelli ad una donzella bassa e dolce -

Si mise a ridere vedendo la faccia seria di Megan, lei non sopportava esser chiamata bassa e lui lo sapeva benissimo ma lo faceva apposta per infastidirla.

- Oggi ritorniamo a casa tua -

- Può venire con noi anche Dodger? -

Chris la guardò confuso, il padre di Megan era allergico ai cani quindi portare la cosa che faceva male al suo amico in casa gli seccava ma Magan scoprì le sue carte migliori, gli occhioni dolci. Gli si appese al petto e fece un piccolo broncio con la bocca.

- Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego... -

Chris cedette e annuì debolmente distogliendo gli occhi dalla ragazza. Lo faceva andare fuori di testa quando faceva quel faccino. Poche erano le volte che lo faceva così da non farti abituare ad esso. Così si inganna la gente, lei sì che è la maga della manipolazione.

Passarono un paio d'ore prima che si decisero ad andare nell'altra casa. Megan aprì la porta e subito Dodger corse all'interno di essa e si mise a curiosare per tutta la casa.

- Prima o poi dovrò fare le pulizie qua dentro, è un porcile -

Disse la ragazza posando le borse di Chris a terra vicino l'entrata. Aprì tutte le tapparelle e si legò i capelli in uno chignon veloce. Pulì ogni piccolo centimetro della casa mentre Chris metteva in ordine le sue cose e iniziava a preparare da mangiare per entrambi.

- Sarai stanca, vieni a riposare un po' -

- Sembrava che nessuno la pulisse da anni sta casa -

Chris più la guardava più si accorgeva a quanto lei assomigliasse a sua madre ormai defunta da sette lunghi anni.

- Dev'essere difficile con solo il padre, tu ormai sei l'unica donna di casa che lo aiuta con le faccende di casa e altre cose varie in cui noi uomini simo delle frane -

Megan si rabbuiò pensando alla madre che ormai non c'era più e che tanto le mancava, era morta di leucemia il giorno del decimo compleanno della piccola Megan e ora che doveva fare diciotto anni, non le andava di festeggiare perché ciò avrebbe significato che ormai erano passati otto anni dall'accaduto. Ciò le faceva male e da quella volta in poi aveva deciso di non dire a nessuno quando era il suo compleanno così da non ricevere regali, complimenti falsi o veri, quel che erano o canzoncine allegre che le avrebbero ricordato i tempi passati. Ogni anno il giorno del suo compleanno si piazzava davanti alla foto della madre che tiene in camera sua sulla scrivania e davanti ad essa un mini cupcakes con una candelina al suo interno da spegnere, così avrebbero festeggiato solo loro due. Quando finiva di cantare a se stessa i tanti auguri e finita di spegnere anche la candelina entrava pian piano suo padre cantando tanti auguri e con in una mano un piccolo regalino e nell'altra un piattino con al suo interno un piccolo Browne con sopra la candelina accesa. Una lacrima le rigò la guancia, passò veloce la mano per non farla notare ma era troppo tardi, ormai Chris se n'era accorto. La fece alzare dalla sedia e la portò sul divano, si sedette e la fece sedere di fronte a sé così da poterla vedere bene.

- Sai che non ho detto quelle frasi a fine di farti stare male e se l'ho fatto mi scuso moltissimo, dammi pure dello stronzo o del bastardo, decidi tu -

La ragazza fece una piccola risata per le parole stupide appena dette dall'uomo stupendo che si ritrova di fronte, in quello qualcosa nella testa le scattò.

- Voglio festeggiare il mio compleanno -

Il ragazzo la guardò sorpreso, non sapeva che dire per paura che la ragazza potesse cambiare idea in pochi secondi.

- Grazie Chris -

Gli diede un piccolo bacio sulla guancia ma che in fondo faceva sentire tutto in suo affetto nei confronti di quell'uomo. Andò in camera e si mise a leggere dei libri seduta sul letto mentre Chris era nel piano di sotto a riflettere su quel piccolo, dolce ma comunque sentimentalmente potente bacio sulla guancia.

- Dodger è normale che una ragazza di diciassette anni mi possa fare impazzire così tanto da farmi fare tutto ciò che vuole e se lo vuole? -

Chris si sentì uno stupido nel porre quella domanda a Dodger, un piccolo cucciolo che non avrebbe potuto dare risposta a nessuna delle sue centinaia di domande strambe e inappropriate quindi decise di scrivere alla sua migliore amica in assoluto.

|Dobbiamo parlare di una cosa urgente, mi serve una tua mano. Appena vedi il messaggio scrivimi.
Chris|

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Mi scuso molto per la mia lunga assenza ma ho lo stage( lavoro non pagato procuratori dalla scuola ) e in più sono molto occupata xkè abbiamo appena comprato una nuova casa quindi devo aiutare col trasloco.
xoxo😊

Il caso della famiglia Bishop - avvocato Chris Evans Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora