capitolo 22

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I cinque giorni di cura passarono finalmente. Sarebbe dovuta stare attenta ai punti anche fuori da la ma almeno non si sarebbe più trovata confinata tra quelle quattro mura color bianco panna. Le valige erano finite perciò Megan si distese sul lettino ed attese l'arrivo di Chris con impazienza. Quando la porta si spalancò all'improvviso per la paura saltò in piedi pronta a tutto quello che potesse accadere. Si rilassò non appena vide sbucare la testa di Chris da essa.

- Chi è pronta ad andarsene da qua? -

- Io! Assolutamente -

Megan gli corse in contro e lo abbracciò contenta di vederlo, in questi giorni avevano avuto molte opportunità per parlare. Ne approfittarono per risolvere delle incomprensioni anche se alcune parti ancora non erano state affrontate, ma entrambi sentivano che prima o poi avrebbero trovato risposta anche alle cose non dette.

- Ho una sorpresa per te -

- Dove? -

- In macchina assieme a Dodger -

Un sorriso inmenso si spalancò sul suo volto non appena sentì il nome del cucciolo fuoriuscire dalle labbra carnose di Chris.

- Mi è mancato un sacco quel cucciolone giocherellone, per me basta questa come sorpresa -

- Spero di no perché serve una casa alla cosina adorabile che ti sto per affidare -

- Che intendi Chris? -

- Vedrai appena arriveremo alla macchina -

Ella sbuffò lanciandogli un'occhiata divertita mentre usciva dalla stanza per dirigersi a firmare le varie carte per la dimissione.

- Chris non vedo nulla, rischio di cadere -

- Fidati che non cadi e anche se fosse ti prenderei io -

Le mani sugli occhi per evitare che vedesse la sorpresa e gli scherzetti da parte di lui per farla ridere durante la lunga camminata li faceva sembrare una vera coppia anche se dentro di sé entrambi sapevano che non era ancora il momento giusto di iniziare qualcosa di romantico ed impegnativo. Per nessuno dei due.

- Pronta? -

- Si, adesso muoviti -

- 1... 2... 3... Tada!!! -

Tirò via le mani e si allontanò. Megan aprì lentamente gli occhi per via della luce che la disturbava e in men che non si dica le si illuminarono di gioia e di lacrime. Con molta delicatezza prese il piccolo cucciolo in braccio e ne aspirò il profumo. Sapeva della casa di Chris, aveva lo stesso odore che aveva anche Dodger, un odore di cui lei era abituata ed innamorata da quando era piccola. Altre lacrime le scesero ripensando a ciò che era successo nella sua vita, cosa avrebbe voluto cancellare e cosa ricordare per l'eternità.

- Da quanto tieni nascosta questa piccola palla di pelo adorabile? -

- Perché? -

- Si prende il tuo odore facilmente ma non così tanto stando solo poche ore nella macchina -

Fece un sorriso sorpreso per quanto poco le era bastato per comprendere che non era stato un regalo fatto a caso ma pensato e tenuto nascosto per un paio di giorni.

- Sta con me dal giorno in cui Sebastian ha provato ad assalirti davanti a me -

- Quindi per passione -

- Per amore -

La voce di lui diventò bassa e dolce come il suo sguardo.

- Non farei mai qualcosa per passione. Dovresti conoscermi ormai, tutte le cose che faccio le faccio per amore o per lo meno nei tuoi confronti, Megan -

Occhi negli occhi, non capiva se scherzasse o meno però dentro di sé sentiva una forte sensazione. Voleva assaggiare ad ogni costo dopo tanto tempo quelle labbra carnose e rosate, attorniate da della barba più lunga del solito ma comunque ben tenuta. Sbatté gli occhi un paio di volte cacciando quel pensiero dalla sua mente e si voltò verso Dodger.

- Ma amore non ho salutato te, ho salutato tutti tranne te -

Col cucciolo ancora in mano si sedette nei posti dietro. Si mise a coccolare Dodger e il cucciolo di Golden con entrambe le mani mentre Chris partiva con la macchina.

- Riusciresti a portarmi da mio padre che è da molto che non lo vedo e devo chiarire delle cose causate da Sebastian? -

Chris non diede risposta, accostò soltanto la macchina sotto lo sguardo innocente e confuso della ragazza. Spense la macchina e posò la testa sul sedile. Si strofinò un paio di volte il viso e lentamente delle piccole gocce iniziarono a scender lungo le sue guance. Megan posò immediatamente giù il cucciolo e si spostò sui sedili davanti. Prese le mani di Chris nelle sue e le iniziò a coccolare dolcemente.

- Cos'è successo? -

- Che sono stato un idiota a pensare che Sebastian fosse una persona migliore e che di sicuro t'avesse detto cos'è successo e invece non l'ha fatto anzi ha pensato soltanto a se stesso come se la vita degli altri non avesse importanza. Sono un coglione cazzo -

- Chris cos'è successo a mio padre?! -

La gola le si asciugò all'improvviso ed una fitta allo stomaco fastidiosa la colpì ma ignorò l'accaduto e continuò a guardare l'uomo davanti a sé.

- Ti scongiuro di dirmelo -

Gli occhi le bruciavano e il cuore le batteva all'impazzata.

- Era in giro per delle compere e non si sa ancora chi, gli ha sparato. È finito in sala operatoria d'urgenza però aveva già perso troppo sangue e non... Non c'è l'ha fatta -

La vista le si annebbiò di colpo e fiumi di lacrime le rigarono le guance mentre con sguardo sconvolto e incredulo lo osservava. Scosse la testa più volte per cacciare via le parole da lui appena dette dalla mente ma nulla più le cercava di mandare via più le entravano come un chiodo nel cranio.

- No... No... No... No... Non può essere! -

Lo stomaco e la testa le dolevano assai mentre continuava a piangere e ad urlare con tutta l'energia che le rimaneva in corpo. Chris la fissava anch'esso con gli occhi grondanti senza sapere come muoversi. Era fragile peggio del cristallo sotto il suo sguardo. Decise che era meglio mettersi di nuovo in moto perciò rincominciò a guidare mentre si levava via le lacrime di dolore per evitare un incidente. La portò alla casa del padre ormai rimasta a lei. Megan guardava la casa come se fosse un cimitero, presto avrebbe fatto ventinove anni e già aveva perso la madre e il padre. Il dolore al suo interno era simile a quello di una donna durante il parto. Scese dalla macchina tenendo in braccio il piccolo cucciolo, dietro di lei Dodger tutto scodinzolante si dirigeva verso la casa. Pensò subito a quanto sarebbe bello avere l'innocenza di un cane ma rimase per poco su quel pensiero perché arrivata alla porta si pietrificò. Degli schizzi scuri rossi erano sparsi per tutta la porta della casa. Iniziò a tremare tutta e continuò anche quando Chris la raggiunse preoccupato, quando capì si odiò a morte per ciò che aveva combinato, una settimana era passata da quando era accaduto il fatto perciò non c'erano più gli striscioni gialli del divieto d'accesso e lui si scordò di dirle dove fosse accaduto il tutto. Prese velocemente le chiavi e aprì la porta trascinando Megan al suo interno.

- La dobbiamo dare via il più velocemente possibile okay? Non la voglio mai più vedere questa casa -

Chris la guardava desolato e senza parole. Sapeva che forse la sua reazione era comandata dalla tristezza ma sapeva anche che lei aveva ragione. Portava dolore, non solo a lei ma a tutt'e due. Velocemente prese tutte le cose di Megan. Le infilò nella macchina e nel mentre si fece attendere in essa da lei fin quando non ebbe finito i vari giri. Chiuse la casa e guardandola per l'ultima volta sorrise pensando ai bei ricordi ormai diventati passato. Salì in macchina e facendo una dolce carezza sulla guancia bagnata di Megan partì verso casa sua.

Il caso della famiglia Bishop - avvocato Chris Evans Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora