capitolo 3

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- Sveglia dormigliona -

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- Sveglia dormigliona -

Le diede due scassi cercando di svegliarla ma nulla, si girò dall'altro lato. Non ne voleva sapere di svegliarsi.

- Va bene, avevo pensato di portarti a lavoro con me ma se non vuoi ti lascio in pace -

Con la coda dell'occhio la vide alzare di poco la testa dal cuscino per osservarlo.

- Non mi stai prendendo per il culo vero, mi porti davvero a lavoro con te. Giusto? -

Lui annuì soltanto e ciò basto per farla alzare dal divano e correre in camera sua a cambiarsi. Un paio di jeans, una maglia maniche lunghe e delle scarpe bianche. Trucco leggero, gioielli piccoli ma sgargianti. Capelli legati con una molletta beige e una piccola borsetta dove far stare telefono, documenti, soldi e le altre cose importanti.

- Noto che la frase venire al lavoro con me ha dato ottimi frutti -

Fece un sorriso imbarazzato, controllò se ci fosse altro Thè caldo ma non c'era più. Non aveva di prepararne altro in quel momento, essere due non bevitori di caffè era una grosso problema. Il Thè diminuisce sempre di più e la mattina le tocca rifarsi sempre il Thè perché Chris è ingordo. Sbuffò andando verso il frigo, tutto sotto lo sguardo attento di Chris.

- Tieni, io mi vado a preparare -

-non bevi più? -

Sorrise dolcemente porgendole la tazza messa piena o mezza vuota bisogna vedere con che occhi la si vede.

- Bevi tu, io mi devo preparare -

Prese la tazza e gli lasciò un bacio dolce sulla guancia prima di andarsi a sedere sul divano a guardare il telefono mentre aspettava il momento per uscire di casa.

- Pronta Principessa? -

La ragazza rivolse uno sguardo confuso all'uomo davanti a lei che subito si mise a ridere.

- Quando eri piccola ti chiamavo così -

- Esatto, mi ha fatto strano sentirtelo ridire dopo tanto -

Si alzò dal divano e uscì dalla casa seguita da Chris che ancora se la rideva per la faccia che aveva fatto poco fa la ragazza. Entrati in macchina lui mise subito in moto perché sennò facevano tardi. Per quasi tutto il viaggio non fecero altro che cantare a squarcia gola le canzoni che venivano per radio. Chris parcheggiò la macchina nel suo parcheggio privato del lavoro. Appena parcheggiò Megan saltò giù dalla macchina tutta contenta di essere in quel posto. Quando entrarono un uomo andò loro incontro. Alto forse un metro e ottantatre come Chris e occhi blu come il mare. Un po' di barbetta leggera, meno in confronto a Chris. Labbra sottili e rosate. Mascella ben definita e fossetta sul mento. Doveva per forza essere un dio sceso in terra. Troppo bello per questa terra.

- Megan ti presento Sebastian Stan -

- Piace di conoscerti -

- Oh non ti ricordi di me, che peccato -

Il caso della famiglia Bishop - avvocato Chris Evans Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora