capitolo 5

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Bussarono tre volte alla porta e suonarono due volte al campanello. Chris scese veloce le scale ancora mezzo addormentato mentre si infilava una maglia a maniche corte per coprirsi. Appena aprì la porta si ritrovò davanti due poliziotti che entrarono dentro casa e gli consegnarono un mandato per prendere Megan e portarla alla centrale per farle un paio di domande.

- Avvocato Evans dov'è la signorina Bishop? -

- È a letto che dorme, che volete da lei? -

I poliziotti lo guardarono con sguardo ovvio prima di voltarsi verso le scale che portavano alle camere.

- Sa già che vogliamo avvocato Evans -

Iniziarono a camminare verso le scale ma Chris si mise in mezzo.

- La sveglio io -

Salì velocemente le scale e bussò alla porta di Megan.

- Sto entrando -

Appena le spostò un ciuffo di capelli dalla faccia e la richiamò lei si coprì fin sopra la testa con la coperta e mugugnando parole senza senso.

- Megan la polizia è qua per te -

La ragazza si alzò di scatto dal letto con addosso soltanto le mutandine e una canotta verde attillata che le metteva in risalto il seno sodo.

- COSA?! -

Chris facendo fatica a guardarla perché rischiava di avere una forte erezione nel momento più sbagliato del mondo ripeté la frase che aveva detto mentre lei dormiva tenendo lo sguardo fisso sul mobile. Megan aprì velocemente la porta e corse giù per le scale mentre Chris dietro di lei le chiedeva di fermarsi con dei pantaloni e una felpa tra le mani.

- Che succede, mio padre sta bene vero?! -

I due poliziotti distolsero velocemente lo sguardo mentre Chris le si schierava davanti per coprirla.

- Metti questi -

Megan si guardò attentamente e chiese scusa un sacco di volte mentre si cambiava. I poliziotti non le misero le manetta ma la fecero salire in macchina e partirono. Chris prese subito le chiavi della macchina e li inseguì. Arrivati alla centrale Megan venne portata in una saletta e fatta sedere.

- Ha sete signorina Bishop? -

- No grazie, non voglio niente -

I due poliziotti nuovi di fronte a lei annuirono e si sedettero all'unisono. Quello con la pelle più scura si schiarì la gola e si presentò in modo dolce.

- Io sono l'agente Greg Thompson e lui è il mio collega Willy Lee -

- Piacere, deduco che il mio nome ormai lo sappia tutto il mondo con ciò che sta accadendo, soprattutto con l'accusare mio padre ingiustamente -

Il poliziotto che le aveva sporto la mano in gesto simpatico la ritirò lentamente mentre tirava giù un groppo di saliva pesante. In quello la porta si spalancò e Chris entrò facendo un cenno con la testa a tutti.

- Salve avvocato Evans -

- Giorno ragazzi -

L'uomo si sedette accanto a Megan che lo guardò come se stesse per scoppiare a ridere ma non lo fece perché Chris la fulminò prima.

- Ha parlato? -

Thompson fece di no con la testa e Chris rilassò finalmente tutti i muscoli del corpo che fino a poco fa erano tirati come corde di violino. Aprì un taccuino e una penna per prendere appunti di ciò che avrebbero chiesto e di ciò che io avrei risposto.

Il caso della famiglia Bishop - avvocato Chris Evans Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora