Capitolo 5

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La pioggia venne all'improvviso, come una nuvola nel cielo che si aprì e una coltre d'acqua cadde su di loro. La corsa è dura e lenta. Il fango si sta appiccicando sui piedi dei cavalli, rallentandoli, il che fa solo che tutto richieda più tempo.

Clarke, la povera Clarke, è fradicia. Lexa può vedere dal suo posto dietro di lei. Il mantello che le ha prestato è buono, ma niente è abbastanza per proteggersi da questo tempo. Il vento è tagliente, causando l'ingresso della pioggia ad angolo, rendendo inutile la copertura convenzionale.

Lexa ha preso in considerazione l'idea di chiamare una pausa più volte, ma non sarebbe servito a niente. Starebbero semplicemente fermi e si bagnerebbero invece che muoversi e bagnarsi.

Il vento e l'acqua rovinerebbero le piccole tende da viaggio e non c'è speranza di accendere un fuoco in questo momento.

Quindi continuano.

Lexa scopre che la sua mente vaga, mentre continuano. Osserva Clarke, studia il modo in cui cavalca così rigida e scomoda, ma non si lamenta mai una volta. Invece, fissa semplicemente il cielo come se l'avesse offesa personalmente e fa sorridere Lexa.

Clarke ha un fuoco in lei, è la prima cosa che Lexa ha notato: è ciò che l'ha attratta di Clarke. Il mondo ha fatto del suo meglio per offuscare il suo spirito, ma Clarke non si arrende. Anche ora, di fronte a così tante potenziali avversità e dolore, mantiene il suo fuoco. Si è svegliata per prima questa mattina, era lì quando Lexa si è alzata e si sono sedute di fianco al fuoco mattutino mentre il sole sorgeva.

Sa, nel profondo del suo spirito infinito, che sta commettendo un errore. I suoi consiglieri le hanno parlato più e più volte di questo due anni fa. Erano entusiasti della sua scelta al Maun, ma non lo hanno mai osato dire in faccia.

Solo che nel momento in cui Clarke è tornata nella sua vita, è stato come se nulla fosse cambiato. La differenza ora è quanto poco le importi. Titus e Indra e il resto dei suoi ambasciatori e consiglieri penseranno tutti che sta commettendo un errore, ma lei è stanca di sacrificare tutto. Ha sacrificato tutto.

Sa cosa diranno, come useranno Costia per esprimere i loro punti. Lo odia, odia che la memoria di Costia sia così incentrata sulla sua morte, come se tutti dimenticassero quanto contasse, quanto ha aiutato, quanto era importante per dare a Lexa il coraggio per unire i clan.

Ora la usano come arma contro Lexa: è esasperante.

L'amore è una debolezza, lo sente detto con la voce di Titus e in quel modo lui la guarda come se non fosse davvero lì, come se fosse qualcosa al di là si se stessa e lei sa che è vero. Lui è il Fleimkepa, il suo dovere è preservare ciò che lei rappresenta, non ciò che è.

Dopo Costia, gli ha creduto. L'amore era una debolezza, lo credeva perché perdere quell'amore l'aveva quasi uccisa. Non con una lama o un pugnale, ma con la quiete della notte e il dolore al cuore.

Non avrebbe mai pensato di poter essere quella persona, quella che Costia amava.

Poi Clarke è caduta dal cielo e tutto è cambiato.

Adesso le cose sono diverse, le circostanze sono praticamente le stesse, ma lei no.

Semplicemente non le importa più di essere sola.

Come se fosse il momento giusto per mettere alla prova il suo cuore, il cavallo di Clarke si piega davanti, il suo piede affonda in un buco e Clarke cade in avanti.

Clarke emette un o stridio udibile che fa sobbalzare di sorpresa il cavallo di Lexa, ma lei lo calma in tempo per vedere Clarke cadere da cavallo e atterrare nel fango.

Lexa è a terra in un istante. Clarke è atterrata duramente.

"Clarke!" grida Lexa, i suoi piedi affondano un po' nel terreno bagnato. "Hod op! (apettate)" chiama le sue guardie che girano i cavalli e saltano giù mentre Lexa raggiunge Clare. "Stai bene?" chiede, tirando su Clarke la cui faccia è ricoperta di fango, così come la maggior parte dei suoi capelli.

The Long Way HomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora