Capitolo 16

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"Così lo stai facendo davvero?"

Lo ha aspettato tutto il giorno, ma quando alla fine Bellamy l'ha trovata nella sua stanza con la seconda valigia piena delle sue cose, Clarke si morde la lingua e decide di lasciarlo sfogare.

C'è, forse, un minuscolo senso di colpa all'idea che sta partendo ancora, ma è così differente questa volta e lo sa.

Anche se lui no.

"Sì, ma non come l'ultima volta. Non sto scappando".

"No?" scatta e quando Clarke lo guarda, lui la sta fissando. "Siamo persi..." si interrompe e Clarke restringe gli occhi a quello che stava per dire. "Siamo a corto di leaders in questo momento e... questo è tipo la tua cosa."

"Non lo è", Clarke si gira e mette un'altra maglia nella valigia. "Comunque, saranno votati i nuovi membri del consiglio in autunno. Tu e Kane potete gestirlo nel frattempo".

Bellamy sospira stancamente e inizia a camminare avanti e indietro. "Non ti capisco. Questa è la tua gente, Clarke. Hai fatto così tanto per loro e poi te ne vai? Abbiamo bisogno di te".

"Non è vero".

"Stronzate, se tu non fossi stata qui chi sa cosa Pike..."

"Bellamy", Clarke chiude la sua valigia e si gira verso di lui. "Sono stata via per due anni e quando sono tornata. Questo posto stava prosperando. Skaikru e Grounders vivono tutti insieme nello stesso posto; forse c'era una recinzione in mezzo e qualche tensione dal gruppo di Pike, ma il resto di voi stava andando bene. Hai fatto un buon lavoro anche senza di me qui.

"Perché tu hai gettato le basi! Senza di te e..." si ferma, posando la sua mano sull'anca; Clarke aveva immaginato che non sarebbe stato facile. "Solo perché siamo sopravvissuti senza di te non significa che non abbiamo bisogno di aiuto."

"Allora chiedete aiuto", Clarke agita le sue mani nell'aria. "Non sono l'unica qui di cui ti puoi fidare, Bell".

"No, ma stai portando la maggior parte con te. Raven e Octavia, anche Lincoln. Io non...non avremmo più una ragazza aggiusta tutto e avremmo un dottore in meno".

"Jackson può gestire tutto il lavoro che faceva mia madre e Nyko rimane. Sono una buona squadra e hanno già tre apprendisti, due Skaikru e uno di loro Trikru. È più che abbastanza per farvi superare l'inverno." Non sembra impressionato. "In più Raven sarà via solo fino alla primavera, anche io. Tornerò prima che tu lo sappia."

"Sicuro", sbuffa. "Fino a quando il Comandante lo riterrà necessario".

Clarke si congela, la mano tiene liberamente le maniglie della valigia. Lo guarda e lo vede vacillare alla sua rabbia. "Non lo fare", lo avverte. "Non metterla in mezzo".

"È sempre stato lei e te". La stessa rabbia che ha sentito prima non è lì. È più un dato di fatto, un po' di frustrazione, ma del tipo che viene sapendo che sei in una discussione che non puoi vincere.

Finisce di chiudere la valigia. "Starai bene, Bellamy. Pike è morto, non c'è nessuna minaccia da Agzeda. Trikru avrà ancora una presenza fuori dalla recinzione e l'inverno rallenterà tutto." Può dire che lui vuole dire di più, ma lei mette la sua seconda valigia con la prima e insiste. "Questo non è un dibattito per me, ok? Forse hai ragione, forse riguarda tutto lei per me, ma cavolo Bellamy, ho già perso così tanto. Non merito di stare con lei ora? Dopo tutto?"

Può vedere la battaglia morire dentro di lui, probabilmente lui sapeva che era una battaglia persa dall'inizio, ma non lo ha mai fermato dal provare. "Immagino che mi mancherà solo averti in giro. Lo rendevi più semplice".

Clarke non può trattenersi dal sorridere. "Tornerò. Questo... lo so che questa roba con me e Lexa è strana per alcune persone, forse non lo capiscono, ma non riguarda nemmeno me e li neanche. Noi... abbiamo una connessione, sai? Un modo per colmare il divario tra Skaikru e i dodici clan. Questa unione è forte, ma potrebbe essere più forte. Questa è una delle ragioni per cui devo andare. Devo mostrare alle persone di Polis, alle persone che non sono Lexa e Indra e le persone qui che siamo meritevoli."

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