Capitolo 21

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"Stai migliorando", dice Lexa mentre osserva Aden che si muove per rimuovere i tre pugnali che ha piazzato nel loro bersaglio.

Li strappa facilmente, voltandosi di nuovo verso di lei con un sorrisetto. "Sono il miglior lanciatore di coltello della torre, Heda. Con rispetto".

Non può fare a meno del piccolo sorriso che sfiora le sue labbra; è cos' cresciuto ora che è difficile per lei afferrarlo davvero. Probabilmente dovrebbe, considerando che è già più alto di lei. La crescita che ha fatto nell'ultimo anno è stata uno spettacolo da vedere: Lexa ha giurato che era un centimetro più alto ogni giorno. Ora è lei che deve guardarlo dal basso.

È più di questo, però. La sua fiducia in se stesso è lì, presente. È in tutto per tutto il leader che i suoi coetanei vedono.

Tuttavia, nonostante sia più grande e più alto di lei, le porge i pugnali con un inchino di rispetto. "Tutti si sono divertiti con le Skaikru?" chiede Lexa mentre si mette in fila per lanciare.

Aden annuisce una volta. "È stato molto divertente. Raven ha già promesso un'altra visita, penso abbia apprezzato l'ammirazione".

Lexa emette una risata veloce. "Lei lo merita". Lancia il suo primo pugnale e lo pianta nel centro del bersaglio.

"Faye continua a parlare all'infinito di Wanheda", Aden sembra leggermente infastidito da questo. "I suoi occhi sono così luminosi. Il suo sorriso è così carino. I suoi abbracci sono così buoni". Sembra esausto, il che significa che si è seduto e l'ha ascoltata parlare di Clarke più di una volta.

È difficile resistere alla tentazione di Lexa di ammettere che non riesce a smettere di pensare a Clarke. "Credo che abbia avuto anche un impatto su Clarke".

"Adesso desidera colorarsi i capelli come il sole. Non riesco a immaginare perché".

Questo fa ridere Lexa e il suo cuore si gonfia, qualcuno come Clarke Griffin ha così tanto da offrire alla sua gente. L'immagine di Faye rannicchiata contro la bionda quel giorno brucia ancora nella sua mente. Non sa del tutto perché, ma è ancora lì.

Continuano a lanciare i coltelli e lasciano che il silenzio cali su di loro. Questi incontri personali con Aden sono diventati sempre meno incentrati sulla cura del suo protetto e più sul semplice desiderio di passare del tempo con lui. "Come stanno gli altri?" chiede Lexa mentre si prepara a lanciare.

Si diverte nel campo di allenamento, specialmente in quel modo. Quando non ci sono lezioni, conversazioni o grida di allenamento. Solo lei e chiunque abbia con sé.

"Katlyn spacca. È convinta di essere la migliore reinja della città. Pendo che voglia solo impressionare Jo".

Lexa sorride, a Katlyn non è mai mancata la sicurezza, anche quando era pessima in qualcosa. Il vantaggio (o la maledizione) di avere un villaggio che ti tratta come un dono per il tuo sangue notturno. L'hanno portata alla torre con l'intero villaggio, come un'offerta, ma era così amata dal suo piccolo clan.

Le è andato un po' alla testa, ma lavora sodo. Vuole essere ciò che speravano per lei. Vuole essere Heda, ma Lexa sa che non lo sarà. Sa che Aden vincerà il conclave.

Quindi Katlyn morirà, così come Jo e la piccola Faye e tutti gli altri.

Il pensiero le gira violentemente nello stomaco. Di tutte le battaglie che Lexa ha combattuto e vinto nella sua vita, la sua vittoria al conclave è quella che la perseguita di più.

Deve cambiarlo. Non sa ancora come, sta cercando di capirlo, ma non lascerà che i suoi Natblida muoiano per quello. Per le voci arrabbiate che urlavano nella sua testa e per la vita di solitudine e dolore in cui si era persa per così tanto tempo.

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