Parte 4

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Izuku arrivò a casa non riuscendosi a levare di dosso la sensazione di essere osservato, per questo per tutto il tragitto si guardò intorno.

Aver rivisto Katsuki in quel modo, dopo tutto quel tempo, gli aveva fatto salire una certa ansia e il timore di ritrovarselo di nuovo davanti.

Credeva di averlo dimenticato, ma quando aveva incrociato il suo sguardo, aveva sentito il suo cuore sussultare come ai tempi in cui ancora provava qualcosa per lui.

Ma z lui non provava più nulla ormai, almeno era quello di cui cercava di auto convincersi.

Però doveva ammetterlo con sé stesso, era diventato ancora più bello di quanto ricordasse. Quegli occhi rossi sembravano racchiudere un fuoco capace di bruciarti dentro, i muscoli che si vedevano perfettamente sotto la maglia con le maniche lunghe che formava il suo costume invernale, non riusciva a nascondere la prestanza di quei muscoli sodi e per un secondo s'immaginò di sfiorarli, di percorrere con le dita le vene in rilievo che sapeva percorrevano il suo avambraccio.

Si fermò davanti la porta della piccola casa a schiera che aveva acquistato dopo lunghi sacrifici grazie al suo lavoro.

Si voltò di colpo, cercando di scoprire di chi fossero quegli occhi che continuavano a seguirlo, ma non vide nessuno e la strada troppo poco illuminata non lo aiutava in quell'impresa.

Sospirò e cominciò a frugare nella tasca dei pantaloni la chiave per aprire la porta.


Era cambiato così tanto dai ricordi che Katsuki conservava su di lui.

Gli occhi erano comunque grandi e luminosi, e i capelli erano ancora ribelli, ma più corti e in un qualche modo sembravano dare un aspetto maturo al volto.

La giacca lunga che indossava nascondeva il corpo snello, ma Katsuki ne fu certo, era più allenato di quello che sembrava sotto quei vestiti invernali.

Se lo ricordava sempre con delle scarpe rosse ai piedi, ora sostituite da scarpe in cuoi.

Era rimasto veramente poco del ragazzino che aveva tormentato per gran parte della sua infanzia. Per un attimo aveva creduto di essersi sbagliato e che l'uomo che aveva davanti non era quel ragazzo dalla lacrima facile che ricordava, ma quando lo aveva visto sorridere, aveva capito che era veramente lui.

E ora voleva sapere cosa ne era stato di lui, cosa avesse fatto dopo che lo aveva lasciato alle proprie spalle dopo essere entrato alla Yuei, come mai quel ragazzino fosse cambiato così tanto.

Nel corso degli anni aveva rincontrato qualche compagno di classe dei tempi delle medie, ma mai Izuku, nessuno lo aveva più rivisto, neanche gli altri avevano saputo più nulla di lui, dimenticandosi anche di invitarlo alle rimpatriate.

Con passo svelto Katsuki scese dal tetto della casa del verdino atterrando pochi istanti dopo che lui era entrato.

Avrebbe scoperto cosa fosse successo a quel ragazzo, solo che non comprendeva il motivo di tale interesse.


Era un nuovo giorno e le feste di natale erano passate, la scuola ricominciava quel dì, ma l'entusiasmo di tornare a insegnare si era affievolito nell'animo di Izuku che dopo essersi trovato così a stretto contatto con il suo ex compagno di classe, non riusciva più a toglierselo dalla mente.

Gli sembrava di impazzire

Lo vedeva ovunque.

I telegiornali parlavano di lui in continuazione e non faceva a tempo a voltare la testa per strada che trovava un suo cartonato pubblicitario.

Con stizza usciva di casa, ma quel giorno vi era costretto, sapeva che era stata organizzata una sorpresa per i suoi studenti, la visita di alcuni eroi professionisti, in modo da spiegare ai ragazzi come approcciarsi al mondo degli eroi negli anni a seguire.

E lui era stato incaricato di supervisionare il tutto.

Aveva una pessima sensazione.

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