Parte 15

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Izuku era stupito, mai in tutta la sua vita si sarebbe aspettato di trovarsi così vicino a Katsuki senza sentire dolore o insulti uscire dalla sua bocca.

Per la prima volta da molto tempo, si sentiva felice e anche se suddetta felicità era dovuta al biondo, non gli importava.

In preda ad un calore sconosciuto che si saliva dal petto su cui il biondo era posato, il verdino fece per circondarlo con le proprie braccia, ma le spostò immediatamente quando sentì l'altro che vi si agitava dentro.

«Cosa devo fare con te Kacchan.» bisbigliò divincolandosi dalla presa dell'eroe, per poi sollevarlo da terra e spostarlo sul divano.

Dovette districarsi dai rifiuti che aveva lasciato in giro durante il suo momento di sconforto, ma una volta arrivato a destinazione, lo adagiò con cura per poi coprirlo con un plaid che teneva sul bracciolo.

Glielo aveva appena fatto scivolare fino a sotto il mento quando sentì il suo fiato caldo sussurrare il suo nome.

Il tono era roco e Izuku aveva solo voglia di sentirsi chiamare per nome anche quando l'altro fosse sveglio. Da quanto non vedeva quelle labbra formare il suo nome con un tono dolce e pieno dello stesso sentimento che il verdino aveva provato per lui.

Scosse la testa al solo pensiero.

Non poteva perdersi in certe fantasticherie, non ne aveva bisogno, sapeva che non sarebbe mai successo nulla tra lui e il ragazzo che ora occupava il suo divano. Dopotutto lo aveva capito da tempo che quel rapporto che avevano loro due fosse solo dannoso, per entrambi.

Ma allora perché non si trovava qualcuno con cui stare?

Perché continuava a cercare Katsuki in ogni possibile partner?

Era stanco di rimanere sempre solo, di tornare a casa e di trovarla sempre vuota con nessuno da accogliere o che lo aspettasse.

Con un tonfo sordo, si lasciò cadere affianco al divano, accanto al ragazzo che dormiva serenamente, il suo nome pronunciato in bisbigli delicati.

La sua mano corse ad accarezzarne i capelli, trovandoli soffici tra le dita.

«Perché non abbiamo mai risolto i nostri problemi?» si domandò Izuku mentre contemplava il volto del biondo e la mano dai suoi capelli scese per sfiorarne la fronte, poi le guance e infine scorrendo sulle labbra leggermente dischiuse, «Forse ora avremmo potuto essere qualcosa di più di due conoscenti che non si parlano neppure.»

Si addormentò anche lui, le braccia incrociate sotto la testa, il volto a pochi centimetri dal quello di Katsuki che si era svegliato quando aveva sentito le dita del verdino sfiorargli la bocca.

Non si era mosso, troppo spaventato che l'altro lo potesse allontanare nel caso si fosse accorto che fosse sveglio, così aveva deciso di rimanere lì immobile e aspettare che si addormentasse, poi avrebbe pensato a cosa fare o dire l'indomani.

Solo che non si aspettava di sentire quelle parole uscire dalla sua bocca.

Per un attimo gli era passato per la mente che Izuku in un qualche modo potesse provare qualcosa per lui, magari avrebbero superato i loro problemi e iniziato una nuova amicizia da capo, per poi trasformarla in qualcosa di più, ma subito accantonò quel pensiero, sostituendolo con la cruda verità che alla fine lui aveva solo portato problemi a Izuku e che forse era il caso di lasciarlo andare.

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