Parte 18

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Izuku aveva sognato quel momento per molto tempo, ma lo aveva sempre accantonato, credendolo impossibile per via del comportamento di quel ragazzo che lo guardava per la prima volta con negli occhi una luce diversa.

Katsuki aveva sempre saputo di provare per quel ragazzo con gli occhi luminosi, ma non lo aveva mai accettato, troppo spaventato da quello che tutti avrebbero potuto dire, ma ora che era lì con la mano di lui protesa per prendere la sua, la paura era sparita, sostituita da un piacevole calore che si era impossessato del suo petto.

Entrarono nella casa del verdino con i cuori che battevano furiosi e una strana consapevolezza.

Appena quella porta si sarebbe richiusa alle loro spalle, tutto sarebbe cambiato per sempre.

Fecero quel passo e chiusero la porta.

I loro occhi s'incrociarono come richiamati da un sospiro di sollievo che lasciò le loro bocche appena il mondo fu chiuso fuori.

Le mani si sciolsero dalla stretta e corsero ad afferrare il volto dell'altro mentre i loro respiri si mescolavano per l'incredibile vicinanza.

E niente e nessuno avrebbe potuto fermare quello che successe dopo.

Le loro labbra si sfiorarono per accertarsi che non fosse tutto un sogno e un bacio che racchiudeva tutto quello che avevano passato fin da quando erano piccoli, tutti i loro tormenti, le loro insicurezze, il bisogno l'uno dell'altro, tutto passò in quel bacio e nelle loro mani che cercavano di avvicinare ancora di più l'altro.

Le lacrime di gioia sgorgarono dagli occhi come smeraldi di Izuku che non seppe neanche trattenere quel sorriso che era nato sulle sue labbra.

«Io non credevo...di...di poter essere...così felice.» disse il verdino mentre il biondo interrompeva il bacio per potergli asciugare la fontana di lacrime.

«Neanch'io.» rispose Katsuki ricambiando il sorriso prima di rituffarsi su quelle labbra e assaporarle, baciarle, mordicchiarle e bearsi di quella sensazione che stupidamente si era ostinato a rifiutare.

Le lingue andarono quasi istantaneamente ad esplorare la bocca dell'altro, rendendo il bacio così passionale che si sentirono le gambe molli.

Il biondo con quel poco di razionalità che gli era rimasta, afferrò il minore per le cosce, prendendolo in braccio e conducendolo in quel divano che fino a quale momento prima lo aveva ospitato, facendolo sdraiare prima di lasciarsi scivolare sopra di lui.

Movimento però che li fece boccheggiare per un istante, quando i loro inguini si sfiorarono.

Katsuki ebbe la prontezza di separarsi quel tanto affinché non ricapitasse, mettendosi parzialmente al suo fianco mentre con il busto ancora lo sovrastava, non interrompendo mai quel bacio che sembrava dare loro vita, sempre di più ogni secondo che passava.

Izuku sapeva che doveva fermarsi, sentiva l'eccitazione prendere possesso di lui, ma come poteva lasciare quelle labbra? Aveva bisogno di lui e il timore che se ne sarebbe andato se non fossero andati fino in fondo un po' lo innervosì.

Anche Katsuki non voleva interrompere il bacio, lo aveva sognato per così tanto tempo che sentiva quasi il bisogno di recuperare il tempo perso, solo che sentì per un istante il verdino sotto si sé irrigidirsi.

«Tutto bene?» gli chiese con il fiato corpo staccando le labbra quel tanto che gli permettesse di parlare, e respirando il suo fiato caldo.

«Io...non l'ho...io mai...» provò a dire Izuku.

Frase che non ebbe bisogno di essere completata perché il biondo la capì all'istante. Si allontanò ancora di più dal minore che cominciò a guardarlo con negli occhi il terrore.

Le sue mani corsero subito ad afferrare la maglietta del maggiore che lo fissò con altrettanta paura.

«Io...scusa...non volevo rovinare il momento...» e si sollevò a sedere sul divano per sfilarsi la maglietta.

Le mani di Katsuki corsero subito a fermarlo, per poi farlo tornare a sdraiare.

«No, non ti voglio forzare. Solo che non me lo aspettavo.» disse accarezzandogli i capelli, «Sai avevo sentito che facevi strage di cuori e quindi pensavo che avessi avuto un po' di esperienza.» continuò con le guance arrossate ripensando a quanto si fosse arrabbiato all'idea che il verdino fosse andato con qualcuno che non fosse stato lui.

«Come avrei potuto?» domandò Izuku sollevando una mano e sfiorando una guancia arrossata per l'imbarazzo del biondo, «Per me ci sei sempre stato solo e soltanto tu.» e si sospinse di nuovo a baciare quel ragazzo che gli aveva rapito il cuore molto tempo addietro.


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