Izuku correva a più non posso e Katsuki non riusciva a capirne il motivo, non vedeva nessuno che seguiva il ragazzo, ovviamente a parte lui, e non riusciva a pensare per quale motivo si fosse messo a correre come un pazzo. Forse era in ritardo per qualche appuntamento? Ma se lo fosse stato non si sarebbe continuamente controllato alle spalle per assicurarsi che qualcuno lo seguisse, o sbaglio?
Sta di fatto che il biondo tenendosi a debita distanza non lo perdeva di vista, almeno fino a quando il verdino non si andò a infilare in una serie di vie strette tra alti palazzi della zona più malfamata della città.
Il quartiere a luci rosse non era di certo un posto in cui Izuku si sarebbe fatto vedere volentieri, ma quella gli sembrava l'unica soluzione, le sue vie strette facevano al caso suo, dato che già una volta era stato costretto ad usarle per scappare da uno "spasimante" problematico.
Katsuki però aveva dalla sua l'altezza e grazie a quella riuscì a seguire a dovere il verdino che si fermò poco dopo in un vicolo nascosto e isolato per riprendere fiato.
L'eroe approfittò di quella pausa per scendere in picchiata e avvicinarsi all'altro.
«Chi ti sta inseguendo?» gli chiese avvicinandosi a lui e afferrandolo per le spalle, spaventato quanto il verdino che lo fissava ad occhi spalancati, non aspettandosi minimamente la presenza del biondo in quel vicolo.
«Perché sei qui?» domandò Izuku controllando dietro di lui se ci fosse qualcun altro, ma non scorgendovi nessun altro.
«Sì, ti ho visto correre via dalla scuola a tutta velocità, ti sta inseguendo qualcuno? Io non ho visto nessuno.» continuò Katsuki voltandosi per guardare nella stessa direzione dell'altro aspettandosi che qualcuno comparisse e che mettesse fine ai suoi dubbi.
«Mi stavi seguendo dalla scuola?» chiese il verdino sorpreso.
L'eroe si accorse immediatamente dell'errore e fece un passo indietro, capendo che in effetti l'altro stesse scappando da lui che a quanto pareva si era fatto scoprire.
«Io...» provò a dire il biondo, ma non riuscì a dire altro perché uno schiaffo arrivò sulla sua guancia facendogli voltare il volto per il colpo subito.
«Sei tu quindi che mi segui da settimane?» urlò Izuku facendosi passo dopo passo avanti tanto quanto l'altro indietreggiava, «Sei tu che mi perseguiti tutti i giorni appena esco di casa o dal lavoro.» la rabbia era palese nella sua voce tanto che l'eroe non sapeva cosa rispondere.
Proprio lui che aveva sempre la risposta pronta e che doveva avere sempre l'ultima parola, non sapeva cosa rispondere a quelle accuse, completamente fondate del verdino.
«Ma ti rendi conto della paura che mi hai messo con il tuo atteggiamento del cazzo? Ho avuto paura di uscire di casa per settimane per colpa tua.» gridò puntandogli un dito sul petto che al biondo parve bruciare attraverso la sua divisa da eroe.
«Io volevo solo scusarmi per il mio comportamento.» riuscì finalmente a dire prendendo la mano di Izuku e stringendola lievemente nella sua.
«E ti sembra questo il modo di farlo Katsuki?» chiese ritirando la mano che formicolava per il contatto con l'altro.
Per un attimo sentì la rabbia scemare nel suo animo e un antico ricordo dell'amore che aveva provato per quel ragazzo riemerse, ma lo ricacciò in profondità insieme a tutto quello che avrebbe voluto fare al posto di urlargli contro.
«Sei un cretino, a tu pensi mai a quello che fai o agisci così come ti capita senza ragionare?» chiese anche se in verità non voleva proprio una risposta, voleva solo tenersi la sua rabbia stretta e voltandogli le spalle si avviò fuori da quel vicolo, dove sentiva i suoi abitanti scrutare fuori dalle finestre semichiuse.
«Non volevo che finisse così.» rispose invece Katsuki seguendolo e afferrandolo per una spalla per farlo voltare.
I suoi occhi rossi si incrociarono con quelli verdi dell'altro e per un attimo ci vide il loro rapporto specchiandosi in essi.
Rivide i bei momenti passati insieme durante la prima infanzia, ma ci rivide anche il pessimo periodo che avevano condiviso alle elementari e alle medie.
«Volevo veramente scusarmi con te per il mio comportamento a scuola...cioè in nella tua classe, mi sono reso conto di aver sbagliato, solo che non sapevo come approcciarmi. Ho pensato che se ti seguivo forse avrei trovato l'occasione di farmi avanti per scusarmi.»
«Invece hai solo peggiorato le cose.» e dicendo questo scrollò via la mano del biondo per correre lontano da lui lasciandolo lì, in mezzo alla via solo con l'unico pensiero di aver sbagliato di nuovo.
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Tutto per caso
FanfictionL'ultima cosa che Izuku si ricordava del suo vecchio amico d'infanzia era il suo sorriso cattivo dopo che lo aveva schernito per l'ultima volta. L'ultima cosa che Katsuki si ricordava di quell'impiastro che aveva costellato le sue giornate per tutta...