Cap. 4

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<<Finalmente un giorno libero>> sbadigliò Kaminari, stiracchiandosi sul divano.

Era arrivato il fatidico primo sabato dal rientro della scuola. Dopo che il professore Aizawa spiegò per bene in cosa consisteva lo stage da eroi, ogni studente avrebbe dovuto prendere la briga di aspettare qualche richiesta da un pro hero oppure, come nel caso di Midoriya, fiondarsi tra le braccia degli eroi conosciuti, con la speranza di farsi prendere come stagisti.

<<Hassan>> il professore Aizawa chiamò Abel, non appena entrò nel dormitorio.

La ragazza in questione si alzò contro voglia dal divano, sulla quale aveva sparso qualche libro qua e là per riprendere a studiare come si deve, dopo l'estate intensa passata sotto le grinfie dei villain. <<Ah non mi dica che sono già arrivati>> buttò i libri sul tavolino e sfoggiò la felpa larga rubata da suo fratello qualche tempo prima.

<<ABEEEELLL>> un urlò echeggiò nella sala e nessuno riuscì a capirci molto, fino a quando non videro una figura fiondarsi su Abel e stringerla così tanto, da farla sparire dietro il corpo muscoloso.

<<Beh...qui ho finito>> sussurrò in tono stanco Aizawa, che avrebbe dovuto seguire Todoroki e Bakugou durante tutto il periodo della licenza provvisoria. Quindi era certo che si sarebbe stancato così tanto, da non avere la forza di fermare un fratello in preda ad una crisi affettuosa, nei confronti della sorellina troppo occupata a diventare un pro hero modello.

<<Jamal>> sussurrò Abel soffocata dal fratello. Gli diede qualche pacca sulla spalla, per allontanarlo <<Che ci fai qui?>>chiese, notando che il professore era già sparito in un batter d'occhio.

<<Ma come!>> le diede un pugno sulla testa <<Avanti sbrigati e vestiti! Da oggi sarai la mia stagista>>

Abel lo squadrò <<Tua?>> alzò un sopracciglio <<Avevo richiesto la mamma, non te>>

<<Si si si..>> fece l'indifferente, sedendosi come se niente fosse accanto a Kaminari, ancora incredulo di avere un pro hero del genere al suo fianco <<Ma sai com'è impegnata, quindi seguirai me>>

Non molto convinta di quello che sarebbe successo con il fratello, Abel si fiondò in camera, raccogliendo i vestiti sparsi per terra, sistemando velocemente la stanza e indossando già la sua uniforme da eroe, esattamente come Jamal.

<<Beh..>> sospirò una volta fuori dalla porta di ingresso del dormitorio <<casomai non vi rivedessi>> sorrise ai pochi svegli quella mattina <<buon giorno, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte>>

<<Come la fai tragica Abel>> scese sbadigliando Mina, seguita da Uraraka ancora troppo assonnata per capire dove si trovasse <<sei fortunata ad aver già trovato qualcuno!>> sorrise <<BUONA FORTUNA>> con quell'urlo svegliò la compagna alle sue spalle, che iniziò a salutare Abel, senza comprenderne veramente il motivo.

Un palazzo alto e magnifico, rifletteva i colori del cielo azzurro di quella mattina. Abel era davanti all'agenzia da eroi di famiglia, con una voglia irrefrenabile di tornare a casa, dai suoi amici.

<<Che ci fai ancora lì?>> le chiese il fratello, che la prese per un braccio, spingendola oltre le porte a vetro.

L'agenzia di famiglia si trovava al piano terra del grande palazzo dell'ambasciata. Mentre ai piani alti si svolgevano trattative politiche, ai piani bassi iniziavano i primi giri di ronda o si raccoglievano informazioni sui villain.

Per Abel questo tipo di giornate non erano poi così sconosciute. In Egitto, appartenendo ad una famiglia di eroi, i figli venivano cresciuti nelle agenzie e di conseguenza non era raro trovare un bambino al fianco del genitore durante il turno di ronda.

Fiore spinato ᪥ Bakugou KatsukiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora