<<MIRIO CHE DIAVOLO TI SALTA IN MENTE->> appoggiata al muro che avevano appena attraversato, Abel respirava affannosamente cercando di riprendere tutti gli anni di vita che aveva perso in pochi secondi.
Non provava quella sensazione di pericolo imminente da un po' di tempo, eppure bastò per farle tornare una spiacevole sensazione. Tutta quella adrenalina e il coraggio che aveva accumulato poco prima, svanì come se l'avesse lasciata dall'altra parte della parete insieme a Midoriya e Kirishima.
<<Perdonami Abel, sarei andato da solo, ma finchè il professore Aizawa non trova un modo per fermare il responsabile degli spostamenti delle pareti, ho bisogno del tuo quirk per stabilizzare il terreno>> le sue parole non ispiravano affatto fiducia, al contrario del sorriso, che bastò a calmare l'ansia momentania di Abel.
<<Va bene, andiamo..>>
Proseguirono in fragoroso silenzio, cercando di trovare o indovinare la strada giusta da prendere. Lì i muri non si muovevano molto, Abel pensò che il responsabile doveva trovarsi sicuramente molto lontano da loro, quindi potevano proseguire tranquillamente.
<<Merda siamo punto a capo>>
Mirio si girò su se stesso, si erano persi un'altra volta, non sapevano più dove andare. Abel invece continuava ad osservare le tubature sopra le loro teste, come se potessero in qualche modo creare un canale per portarli da Eri.
<<Che stai guardando?>>
<<I tubi sono l'unico mezzo che abbiamo per non perderci>>fece un salto, si aggrappò per qualche istante ad una mattonella un po' più esposta del muro e fece un piccolo segno sul tubo con un pugno, inclinandolo.
Ogni quattro passi lasciava il pugno sullo stesso tubo e finalmente proseguirono su una sola strada, senza girare intorno allo stesso corridoio e perdere completamente la condizione dello spazio di quel luogo lugubre.
<<Abel...>> Mirio la fermò prima che potesse segnare un'altra volta il tubo. Le indicò qualcosa, anzi qualcuno. Erano due uomini, uno dei quali portava in braccio una bambina.
Era Eri. Non avevano bubbi.
Dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa, i due si avvicinarono silenziosamente ai due uomini e finalmente riconobbero Chisaki.
<<Scusate..>> i due si voltarono verso il giovane Mirio <<..ma voremmo parlare ancora un po' con voi>>
<<Non sareste dovuti riuscire ad attraversare la strada così facilmente...>>
Abel si era dimenticata del timbro inquietante nella voce del villain, tuttavia in presenza di Mirio si sentì al sicuro, come se fosse certa che con lui le cose sarebbero andate bene. Forse era proprio quello che Mirio voleva trasmettere: sicurezza per mezzo di un sorriso.
<<Siamo qui per prendere in custodia la bambina>>
<<Capisco, vi state comportando come veri eroi, mocciosetti...ma sarò paziente con voi, quindi vi dirò semplicemente che questa bambina non vuole essere presa in custodia>>
<<Stronzate>> Abel interruppe Chisaki con un calcio, fermato con una sola mano. Quando si rese conto di quello che stava succedendo, fu troppo tardi.
I battiti accellerarono.
Il cuore in gola.
La consapevolezza dell'ennesimo errore fatto.
<<ABEL NO!>>
La voce di Mirio sembrò sprofondare in un abisso, mentre si rendeva conto sempre di più dell'imprudenza che aveva avuto in quel gesto
<<Ringraziami per non aver tolto il guanto>> Chisaki le abbasso lentamente la gamba, che stava per sfiorare il suo volto con un forte calcio <<o ti avrei spazzata in un solo istante>>
La gamba tremò leggermente, eppure non cedette allo sguardo minaccioso dell'uomo. Quello non era il primo e non sarebbe stato l'ultimo villain che avrebbe visto in vita sua. Abel aveva conosciuto molti villain con quello sguardo stampato sul volto...lo sguardo di una persona che avrebbe fatto di tutto pur di portare al termine la pazzia che stava compiendo.
Chisaki non ne era da meno. Chisaki era uno dei tanti, eppure provava un odio immenso nei suoi confronti, che la sua concezione di ragionamento vacillava facilmente.
<<E' impossibile che ti entri in testa eh?>> le chiese abbassandosi al suo livello, bloccandola definitivamente nel suo sguardo <<Allora te lo spiegherò con una parola: muori>>
Un colpo di pistola l'allontanò per un momento dalle parole di Chisaki, voltandosi verso il villain che tentava di attaccare Mirio. Quando la sua attenzione tornò ai due uomini che stavano inseguendo, di loro non c'era più nessuna traccia. Erano spariti; Eri era sparita.
<<Mirio io->>
<<La ritroveremo, non ti preoccupare>> con il sorriso stampato sulle, Mirio schivava i proiettili del villain, fino a quando la sua figura iniziò a distorcersi. No, non era Mirio a distorcersi, era lei ad avere una visione del genere. Le girava la testa, sentiva le gambe tremare, fino a doversi appoggiare contro la parete.
<<Sei brilla eh?>> alzò lo sguardo, un villain si era arrampicato sui tubi e beveva vino. Doveva essere il suo quirk, doveva essere lui l'artefice della sua strana sbronza.
Nonostante la testa le scoppiasse e la vista le facesse brutti scherzi, era importante far fuori quel villain, prima che lui facesse fuori lei. Così alzò la mano e con la poca forza che le era rimasta aumentò la forza di gravità, facendo schiantare a terra il suo avversario, schiacciandolo al terreno. Quando anche Mirio mise K.O. il suo avversario, ricominciarono a correre, questa volta sapevano dove dovevano andare.
<<Tutto bene? Sembri->>
<<Ubriaca? Oh beh...è il quirk di quel tipo e spero di non provarlo mai più nella vita..>>
Dopo un po' l'equilibrio tornò o forse fu solo una sensazione momentanea. Avvertì una forte scossa in tutto il corpo, come se qualcosa l'avesse punta.<<Mirio..>> il ragazzo si voltò verso di lei e spalancò gli occhi <<Mirio non riesco a muovermi>>
Il ragazzo si avvicinò e da dietro la schiena di Abel tirò fuori un proiettile <<Mi dispiace...Abel ora dei solo cercare di->>
Le sue parole vennero sovrastate da una fortissima esplosione, che li sobbalzò indietro. Quando anche l'ultima maceria cadde sul corpo ancora intorpidito di Abel, ormai era troppo tardi per raggiungere la luce che intravide.
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Fiore spinato ᪥ Bakugou Katsuki
Fanfiction-Chi dice che per diventare un eroe, bisogna avere necessariamente un passato difficile?- Così inizia la storia di Abel, giovane studentessa della U.A., appartenente ad una famiglia di pro Hero abbastanza famosa in Giappone, come in Egitto, la sua t...