Chinati con le teste su un tavolo, Abel, Midoriya e Mirio non avevano nessuna intenzione di rivolgere alcuna parola ai compagni, che finita la riunione si accomodarono insieme a loro nella hall.
Un errore, si ripeteva in testa Abel. Un grosso errore, che l'avrebbe portata nuovamente alla depressione. Un altra vita non salvata, un'altra persona strappata davanti ai suoi occhi, questo significava solo una cosa...da quel momento avrebbe sognato anche Eri, oltre a Bakugou.
Non era nessuno per poter avere le carte in regola e andare a salvare da sola quella bambina, non era nessuno per definirsi ancora un eroe a tutti gli effetti. Due esperienze di villain e una licenza provvisoria, non l'avrebbero resa di certo un pro hero a tutti gli affetti.
Dimenticandosi della vita che conduceva in Egitto, Abel non aveva mai vissuto certe esperienze. Prima la sua carriera da eroe si limitava a piccole \"questioni di quartiere\", come le chiamava lei. I casi più complicati che c'erano potevano essere rapine, furti, omicidi...ma i livello che aveva vissuto in Giappone superava ogni limite della sua immaginazione.
<<State tenendo una veglia o cosa?>> sentendo la voce del loro insegnante, Midoriya e Abel alzarono un po' lo sguardo dal tavolo. <<Comunque...avevo deciso di sospendere i vostri stage per oggi>>.
<<COSA E PERCHE'?>> urlò Kirishima.
<<Avete sentito, c'è il rischio che sia coinvolta l'organizzazione di criminali e questo cambia tutto. A questo proposito...>> il professore si abbassò davanti alla sedia di Abel, che scrutò con i suoi occhi gonfi e rossi per via delle lacrime.
Prima di aggiungere alcune parole, guardò anche Midoriya, il quale dopo il rimprovero di quella notte, quando lui e Bakugou se la diedero di santa ragione, la sua fiducia si era abbassata notevolmente. <<Ho motivo di credere che...anche se non dovessi darvi la mia fiducia, andreste comunque>> disse ad entrambi <<Vi controllerò, capito?>>
I due ragazzi annuirono silenziosamente e il professore si alzò. <<Continuate a guardare avanti>>
<<Si signore >> risposero in coro.
Il pomeriggio stesso, tornarono a scuola.
Il silenzio che si era creato, presto sarebbe stato spazzato via da una Abel diversa, nuova. Il tempo delle lacrime sembrava già finito per lei. Avrebbe seguito i consigli del suo insegnante, ne avrebbe fatto tesoro.
<<Da questo momento>> si fermò davanti al dormitorio della 1 A <<non si tratterà più di stage, ma della vita di una bambina.>> si voltò verso i quattro compagni di classe, che l'ascoltarono attentamente <<Non mi importa se perderò la licenza da eroe, se rischierò di morire o se...mi spareranno con quei proiettili che annullano il quirk.>> guardò le sue mani, unica fonte del suo potere <<voglio salvare quella bambina ad ogni costo. Questa volta...> strinse il pugno <<non lascerò che succeda come la scorsa volta>>
C'era chi era convinto che parlasse solo di Eri, chi , come Midoriya, sapeva che quel discorso riguardava anche Bakugou. Da quando non era riuscito a salvarlo, Abel si era presa tutte le colpe, trascinando con se un enorme macigno. E sapeva bene, che se anche quella volta non fosse riuscita nel suo intento, forse avrebbe perso la testa.
<<La salveremo!>> esclamò convinta Uraraka, seguita dagli altri due.
<<Ad ogni modo>> si unì Midoriya guardando l'ingresso <<abbiamo la necessità di allenarci più di tutti, scaricare l'ansia e provare strategie. Ma come ha detto Nighteye a fine riunione, non potremo dire nulla ai nostri compagni>>
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Fiore spinato ᪥ Bakugou Katsuki
Fanfiction-Chi dice che per diventare un eroe, bisogna avere necessariamente un passato difficile?- Così inizia la storia di Abel, giovane studentessa della U.A., appartenente ad una famiglia di pro Hero abbastanza famosa in Giappone, come in Egitto, la sua t...