Quando nei giorni successivi anche Kirishima, Uraraka e Tsuyu vennero chiamati da alcuni eroi, Abel rinunciò all'idea di vedere nuovamente suo fratello presentarsi alla porta del dormitorio, come fece il primo giorno.
Dopo quell'incontro con Eri, persino Midoriya non ebbe più attività da eroe dopo la scuola.
Quel pomeriggio Abel osservava i fiori che le avevano portato dall'Egitto. Erano fiori spinati, che resistevano alle alte temperature e non avevano bisogno di essere innaffiati giornalmente. Ottimo per una ragazza come lei, che non aveva molto tempo da pensare al giardinaggio, ma per cui potesse ritagliare ogni tanto un po' di tempo.
La porta di ingresso sbattè ed un solito ,infuriato, Bakugou scese velocemente le scale con le mani in tasca. Rimase a guardare il tramonto per qualche secondo, respirando profondamene. Non si accorse della presenza di Abel, oppure era così immerso nei suoi pensieri che una \"comparsa\" come lei non significava niente.
Dopo aver finito di innaffiare le piante, Abel si tolse i guanti da giardinaggio e passò davanti a lui. Non lo fece apposta, ma l'averlo riportato alla realtà gli diede così tanto fastidio, che senti da parte del ragazzo un ringhio infastidito.
Abel si fermò, prima di rientrare in casa. Era ancora girata di spalle, ma lo sentiva. Sentiva l'odio di Bakugou crescere, i respiri farsi pesanti e potenti, il petto muoversi a tempo, il tutto coperto dagli strati della camicia e della giacca. Abel sapeva, che finita l'estate non avrebbe mai più visto il petto di Bakugou muoversi a ritmo dei suoi respiri.
Come se non bastasse, il ragazzo iniziava ad invaderle i suoi sogni in diversi modi. Non solo faceva incubi su di lui, ma sembrava che volesse farla impazzire in tutti i modi. Coincidenze, credeva lei, probabilmente pensare sempre alla notte del rapimento, non faceva altro che aumentare le considerazioni del suo subconscio verso il ragazzo.
Ma se mai glielo avesse detto, che cosa avrebbe pensato? Aveva timore che la considerasse inferiore, come tutti gli altri, che probabilmente si sarebbe messo a ridere per quelle assurde considerazioni che aveva nei suoi confronti. Possibile che Bakugou l'avrebbe presa così tanto in giro, da farla diventare una pedina per i suoi giochi?
Quando si voltò, Bakugou non c'era più, ma bastò posare nuovamente gli occhi sui fiori che aveva appena innaffiato, per rendersi conto che li stava osservando. Ancora con le mani in tasca, ancora con una faccia indifferente...ma questo bastò ad Abel per avvicinarsi lentamente.
<<Si chiamano fiori spinati, provengono dalla mia terra>> sussurrò lentamente, lasciandosi sfuggire un sorriso quando lo guardò.
<<Nessuno te l'ha chiesto>> aggrottò le sopracciglia, probabilmente stupito del fatto che Abel si mise a ridere.
<<Lo so, ma se mai un giorno ti fossi fatto questa domanda, non avresti avuto risposta>> fece spallucce <<Ora la tieni>>
Guardò per qualche istanti i fiori, c'era uno in particolare che cresceva meglio di tutti gli altri. I petali sporgevano fuori dalla fioriera e sovrastava tutti gli altri con la sua bellezza e forza. Anche Bakugou sembrò attratto da quel fiore, in un certo senso assomigliava lui.
Un fiore spinato. Di una bellezza rara, assolutamente capace di sovrastare tutti con la sua forza, era però circondato da spine, come se far avvicinare qualcuno, potesse renderlo vulnerabile. <<Assomiglia a te, sai?>> sussurrò Abel, abbassandosi a guardare meglio il fiore <<Di primo acchito le spine possono sembrare pericolose, se le tocchi >> premette un dito contro una di esse, facendo uscire una punta di sangue <<possono pungere e farti male. Ma se guardiamo dall'altro punto di vista è solo un'auto difesa per non varcare quel passaggio, per non ferire quella bellezza...>>
Quando alzò lo sguardo, riflettendosi nella finestra del dormitorio, notò che lo sguardo di Bakugou era ancora concentrato sul fiore. Si aspettava una reazione, una sfuriata, un urlo...ma niente. Per la prima volta aveva rivolto un discorso sensato a Bakugou senza ricevere minacce di morte imminenti.
<<Lo dici come se mi conoscessi da tutta la vita>> la sua voce, stranamente tranquilla, fu più tagliente delle tante minacce che rivolgeva normalmente <<..ma tu di me non sai niente, comparsa>> la guardò credendo di poterla intimorire con il rosso vivo dei suoi occhi, invece lo guardò a testa alta, fino a quando non andò via.
Che cosa mai poteva aver visto quella ragazza, da non aver paura delle sue minacce? Niente. Abel non aveva un passato difficile alle spalle, nessun parente morto per causa di un villain, nessun trauma personale, per fortuna. Aveva solo un carattere forte, resistente, capace di caricarsi delle proprie sofferenze e di quelle degli altri, come una spugna. E poi riconosceva subito un'anima fragile, rinchiusa da un guscio, quando la chiudeva. Dopo tutto sua madre era così, dopo tutto lei era così.
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Fiore spinato ᪥ Bakugou Katsuki
Fanfiction-Chi dice che per diventare un eroe, bisogna avere necessariamente un passato difficile?- Così inizia la storia di Abel, giovane studentessa della U.A., appartenente ad una famiglia di pro Hero abbastanza famosa in Giappone, come in Egitto, la sua t...