Cap. 3

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Il ritorno delle lezioni fu più noioso del previsto. Abel desiderava passare le giornate in tranquillità, senza il rischio immediato di essere uccisa da qualche villain in visita alla U.A, ma dopo il discorso di apertura del preside, che aveva riportato il malumore in lei, forse non era così male il pensiero di affrontare un villain.

Ricordare gli avvenimenti di quella tremenda notte di inizio estate, durante il ritiro, fu il colpo di grazie ai suoi pensieri della notte precedente. Non aveva chiuso occhio, neanche con l'aiuto della camomilla o con qualche canzone rilassante, persino la televisione nella sala principale era priva di qualsiasi intrattenimento che le distogliesse l'attenzione da Bakugou.

I pensieri si fecero così intensi, che Abel non capì molto delle parole del preside e in battito di ciglia si ritrovò in classe, insieme ai suoi compagni e con il solito quaderno un po' scarabocchiato sotto ai suoi occhi. Alzò lo sguardo, alla sua sinistra mancavano sia Bakugou che Midoriya, che avrebbero passato un po' di giorni in punizione.

<<Credi che il professore ci parlerà di quella cosa che ha detto il preside?>> le sussurrò Mina, alla sua destra. Ma per quanto si sforzasse di ricordare quali novità avesse ascoltato durante il discorso di apertura, nella sua mente c'era solo la voce ovattava del piccolo preside, ma nessuna parola comprensibile.

<<QUALCHE PROBLEMA LA' DIETRO?>> il rimprovero del professore Aizawa arrivò dritto alle due ragazze, che si ricomposero immediatamente. Non era stata una buona impressione, come inizio delle lezioni.

<<Scusi professore>> si alzò Mina, facendo un inchino <<Mi chiedevo solo se ci potesse dire di più riguardo lo stage da eroi menzionato dal preside questa mattina>>

<<Uno stage da eroi?>> ripetè Abel, sotto lo sguardo di tutti i compagni, quali la guardarono un po' storto. Solo allora si rese conto che era stata l'unica a non prestare attenzione alle parole del preside. Quindi sprofondò nella sua stessa sedia, mentre il professore prendeva parola.

<<L'ha detta il preside, dopo aver ricordato di quell'incidente>>

Abel si voltò leggermente verso Todoroki, il quale si era esposto un po' più avanti, per poter farsi sentire dalla compagna seduta davanti. L'occhio, circondato dalla bruciatura, sembrava un po' troppo vicino del solito, ora Abel riusciva perfettamente a vedere la pelle arrossata e sottile. Rendendosi conto della poca distanza che c'era tra i due, Abel si ricompose, annuendo leggermente, per fargli intuire che avesse capito.

<<Avrei voluto lasciare questo discorso alla fine, ma credo che sia meglio parlarne ora>> iniziò a spiegare il professore pigro <<In poche parole è un'attività da eroi fuori sede. Visto che avete ottenuto una licenza provvisoria, siete qualificati per partecipare ad operazioni a lungo termine.>> lo sguardo del professore si soffermò sulla fila di Todoroki, Abel e Iida, ovvero i figli di eroi << Adesso che la criminalità sta aumentando, la scuola sta pensando di farvi partecipare attivamente a certi avvenimenti>>

Interruppe le mani alzate di coloro che erano pronti a far domande e uscì dalla classe, per dare spazio al professore Mic, per iniziare l'ora di inglese.

<<Bella seccatura>> sussurrò Abel, che sapeva bene quale sarebbe stata la sua imperdibile, straordinaria, irrinunciabile, emozionante esperienza da eroe stagista. Era confinata nell'agenzia dei suoi genitori e non avrebbe potuto certo dire di no alla sua famiglia.

Quello fu il peggior rientro della sua vita. Non avrebbe mai immaginato, che quel giorno avrebbe assistito alla sfuriata del professore Mic. Sentiva ancora il fischio nelle orecchie a furia di sentirlo urlare.

<<Quel Mic>> si massaggiò la testa, che ancora scoppiava <<dovrebbe abbassare un po' le casse>>

<<Già>> l'assecondò Kirishima, ancora traumatizzato dalla lezione, tanto che una volta tornati in dormitorio, si lasciò cadere a peso morto sul divano <<Avrei dovuto recuperare tutta la grammatica, non mi aspettavo che avrebbe chiesto cose di inizio anno>>

<<G-grammatica!>> esclamò Midoriya con le buste della spazzatura in mano.

<<Oi>> Bakugou spingeva i piedi di Abel con l'aspirapolvere.

<<Però non è andata così male>> si intromise Jiro <<Quella storia dello stage da eroi sembra interessante>>

<<Stage da eroi?>> adesso i sacchetti di Midoriya, gli erano caduti dalle mani.

<<Oi...comparsa>> continuava il paziente Bakugou.

Abel diede una pacca sulla spalla all'amico verde <<Tranquillo, non ti sei perso niente di che Midoriya. Anche io non ho capito molto oggi>> fece spallucce, ma non lo rassicurò affatto, anzi lo lasciò piuttosto perplesso. Cosa avevano tutti quel giorno, da guardarla cosi?

<<Spostati cretina!>> con poco preavviso, Abel si sentì mancare il terreno sotto i piedi e quando abbassò lo sguardo, vide il braccio di Bakugou intorno alle sue gambe, mentre l'alzava da terra con poca grazia, così da poter pulire anche quel punto della sala.

La stretta intorno alle sue cosce nude, la gonna troppo corta che non le fasciava bene dove voleva e gli occhi meravigliati dei compagni, mandarono su tutte le furie Abel, che con uno spintone e qualche parole incomprensibile nella sua lingua natale, si liberò da Bakugou.

<<CHE CAZZO HAI DETTO COMPARSA?>> sbraitò il biondino, che non si accorse minimamente di aver messo in imbarazzo la povera ragazza davanti a tutti.

<<Tu>> gli puntò il dito, un po' tremolante per via dell'imbarazzo <<..non sai proprio cosa significhi avere buone maniere>>

<<Me ne infischio di certe stronzate>> le puntò l'aspirapolvere << e adesso levati>>

A passi svelti, Abel si incamminò verso le scale del lato femminile, dopo aver constatato che il resto della classe non la stesse guardando più.

<<Oh ma che problema c'è Abeluccia>> la canzonò Kaminari, con accanto il suo compagno da circo Mineta <<Se solo Bakugou ti avesse alzato un po' di più, la giornata sarebbe migliorata notevolmente per la vista delle tue->> non terminò la frase, che si ritrovò sotterrato di qualche centimetro, senza essere minimamente sfiorato da un pugno.

Quel giorno ne aveva avute di cotte e di crude. Guardando fuori dalla finestra della sua camera, Abel ammirava il paesaggio boschivo intorno alla scuola. Le venne nostalgia di casa, della sua famiglia e della vista sulle piramidi.

Era vero, aveva deciso lei di cambiare regime in quella famiglia, eppure nonostante si stesse impegnando al massimo per diventare un eroe, non le sarebbe dispiaciuto rivedere suo fratello, qualche volta.

Fiore spinato ᪥ Bakugou KatsukiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora