Cap. 20

185 13 2
                                    

<<Non riesco a tenerlo a bada>> urlò nuovamente Midoriya.

Abel non aveva intenzione di spostarsi da lì, voleva provarci, voleva usare il suo quirk come faceva una volta. Aveva dimostrato di essere in grado di non usarlo, di poter essere comunque un eroe senza quirk, ma questa volta, se solo fosse riuscita a riacquisire i suoi poteri, avrebbe salvato il suo compagno.

Avvertì un certo prurito alle mani, ma niente da fare. Era così agitata per Midoriya, che non riusciva a concentrarsi. <<Così non va>> abbassò le mani.

Alle sue spalle, Shinso si era appena unito a lei, come se fosse curioso di vedere che cosa stesse succedendo. <<Potresti fargli il lavaggio del cervello?>> gli chiese.

<<Con lui non funziona a quanto pare>>

<<Per favore provaci, ho bisogno di tempo o->>

Il quirk di Midoriya aveva colpito una struttura, ma Abel non rimase senza parole per quel motivo. Uraraka si era buttata verso Midoriya, abbracciandolo, che modo assurdo di salvarlo. <<Per favore cerca di controllarti>> urlò la ragazza.

<<E' impazzita>> urlò Shinso.

<<No...lo vuole solo salvare>> sorrise abbassando lo sguardo.

Solo allora Abel si rese conto dei sentimenti che quella ragazza provava nei confronti dell'amico Midoriya. Uraraka non ci aveva pensato due volte, il suo istinto le aveva detto di fare quell'azione. Una lacrima cadde sulla guancia e Abel sgranò gli occhi. Perchè piangeva?

Forse in quel breve istante, in cui tutto sembrava essersi fermato, aveva compreso i suoi veri sentimenti per Bakugou. Aveva compreso che cosa significasse combattere per la persona che si amava, mettendo la propria vita in pericolo per salvarla.

<<Riproviamoci>> disse a Shinso.

Il ragazzo iniziò a guardare Midoriya, ancora stretto fra le braccia di Uraraka e mentre il suo quirk andava fuori controllo, Abel cercava di riacquisirlo completamente, come faceva una volta.

Alzò di nuovo le mani, concentrandosi sulle fasce nere. Doveva solo concentrarsi, poteva riuscirci senza usare i suoi occhi. Avvertì un leggero formicolio alle mani, si ostinò a continuare, nonostante la luce che usciva dai suoi palmi era a stento visibile.

I suoi occhi puntavano alle fasce che minacciavano di colpire sia lei che Shinso e lentamente riuscì ad abbassarle con la forza di gravità. Ma tutto intorno era un vero disastro. <<Merda>> sussurrò a denti stretti.

<<Sono stanca di rimanere senza il completo funzionamento del mio quirk maledizione>> urlò <<Che cosa sto facendo della mia vita? Voglio salvarlo, come avrei dovuto fare molto tempo prima, con molte alte persone. Sono stanca di sentirmi in colpa, di avere incubi, di sognare quella maledetta notte nel bosco. Quindi per favore>> riprese fiato <<CERCA DI FUNZIONARE MALEDETTO QUIRK>>

Una forte folata di vento spostò le macerie e il fumo che si era creato e lentamente le fasce di Midoriya iniziarono ad abbassarsi, come se fossero spinte da un peso incredibile.

<<Il tuo quirk...>> sussurrò Shinso al suo fianco. Stava assistendo alla rinascita di un eroe, che riscoprì la meraviglia del suo quirk e della potenza che aveva.

<<Midoriya cerca di riprenderti>> urlò nuovamente Abel, continuando a tenere a bada il suo quirk.

Dopo pochi secondi il corpo di Midoriya tornò alla normalità e venne avvolto dal caldo abbraccio di Uraraka, che si preoccupò per le sue condizioni.

<<Midoriya>> urlò Abel, raggiungendoli e sedendosi di fronte a loro <<Che diavolo è successo>>

<<Io...state bene? Siete ferite?>> chiese preoccupato, per poi osservare le mani di Abel e alzò lo sguardo sul suo volto. Piangeva e sorrideva, sembrava felice come non l'aveva mai vista prima d'ora <<Il tuo quirk...>> il ragazzo prese la sua mano <<Hai usato il tuo quirk>>

Abel annuì <<Si si ce l'ho fatta>>

La loro sfida si concluse con la vittoria della loro squadra, che contava sulla forza e il quirk di Abel.

Usciti dal campo, abbracciati dai loro compagni...Abel e Midoriya vennero portati in infermeria per ulteriori visite e controlli.

Ma lo sguardo della ragazza si fermò quando vide Bakugou. Certo, lui non si sarebbe mai avvicinato a farle i complimenti, non le avrebbe mai chiesto delle sue condizioni, tanto meno l'avrebbe rassicurata. Ma la guardò con tanta intensità, come se volesse comunicarle qualcosa.

Abel sapeva che una volta finito con le visite avrebbe dovuto dare delle spiegazioni a quel ragazzo. E si sentiva tanto coraggiosa da potergli finalmente confessare i suoi dilemmi interiori.

<<Bene e con questo abbiamo finito>> Recovery Girl chiuse l'ultima boccettina di sangue di Abel da mandare in ospedale per  ulteriori controlli sullo stato del suo quirk.

<<ABEL>>

La voce del fratello raggiunse tutto il corridoio fino all'infermeria. Spalancò violentemente la porta e quando la vide seduta, si fiondò ad abbracciarla.

<<Non ci credo sei riuscita a usare il tuo quirk, chissà che emozione. Come ti senti? Puoi usarlo ancora ? Riesci ad usarlo come il nonno? Non è che ti bruciano gli occhi>> le spalancò le palpebre.

<<Piano piano Jamal>> cercò di allontanare il fratello.

<<Questa giovanotta è molto fortunata>> si unì Recovery Girl <<Ora potrà tornare ad allenarsi ma non dovrà esagerare, chiaro?>>

Abel annuì e uscì dall infermeria , accompagnata dal fratello.

<<Non vedo l'ora di dirlo a papà e mamma, chissà quanto saranno felici>>

<<Oh certo...sopratutto mamma>> sussurrò ironicamente Abel, che non riusciva ad immaginare un sorriso sul volto di quella donna.

<<Non vedo l'ora che arrivi Natale Abel>> sorrise Jamal accarezzandole la testa <<Sarà il tuo primo Natale in Giappone >>

L'entusiasmo del ragazzo si perse quando gli occhi di Abel rimasero a fissare qualcosa alle sue spalle. Quando si voltò vide Bakugou appoggiato al muro, li osservava tutti e due come se li stesse aspettando già da un po'.

<<Va bene>> sorrise il maggiore <<Il lavoro mi chiama, ci vediamo sorellina>>

In pochi secondi Jamal scappò via, lasciando Abel in balia di tante domande e poche risposte.

La presenza di Bakugou in quel momento la mise sotto pressione come non si era mai sentita prima d'ora.

E quando il ragazzo si alzò dal muro, iniziando a camminare, Abel lo raggiunse come se avesse capito le sue intenzioni.

<<Bakugou>> lo chiamò prendendolo per un braccio.

Il ragazzo, perennemente a braccia conserte si voltò verso di lei. Osservò la mano della ragazza, per poi osservare il suo volto con disprezzo <<Non ho bisogno di nessuno. Tanto meno di una persona che mi stia accanto perchè si sente in colpa per me. Cosa credi che sia? Un normale e comune mortale che ha bisogno della tua protezione?>> sussurrò amaramente.

Le tolse la mano dal suo braccio e ricominciò a camminare, lasciandola in balia della prossima ondata di incubi.

Fiore spinato ᪥ Bakugou KatsukiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora