12 - A Messy (and sweet) Daddy || Bruno

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Prima settimana di agosto, 2022


Le gemelle dormivano da un paio d'ore, ma per ogni evenienza c'era il baby monitor. La nuova tata assunta, Mrs. Trudi Foster, aveva da poco sistemato le tutine delle bambine nel loro armadio e in quel momento stava disinfettando il tiralatte per la prossima settimana. Ne avrebbe avuto per un bel po', e di certo non avrebbe disturbato la quiete in famiglia. L'avevano assunta sia per farsi aiutare con le bambine con le nozioni base che in generale. Dovevano imparare ancora molto sulla vita genitoriale, un mese non era abbastanza. Tutto sommato si erano abituati subito alla nuova routine.

Gin era tornata in salotto con un libro dalla copertina bianca fra le mani, quel libro di Murakami che aveva comprato da Barnes & Nobles giorni prima: 1Q84, l'ultimo che aveva aggiunto alla collezione. Bruno l'ammirò con gli occhi socchiusi, fingendo di dormire. La sua vecchia maglietta dei Rolling Stones dalla scritta consumata le stava benissimo, era così larga che sembrava un vestito. Gli piaceva vederla con qualcosa di suo addosso, specialmente se grunge. Come ai vecchi tempi, il primissimo giorno di convivenza in quel lontano 2010. Ancora non riusciva a credere che fosse passato solo un decennio dal loro primo incontro, gli sembrava di conoscerla da una vita intera.

«Hai intenzione di restare lì tutto il giorno?» Lui aprì del tutto l'occhio sinistro, sentendo la sua voce, ma si limitò soltanto a sorridere sotto i baffi. Amava vederla così autoritaria, soprattutto adesso che era diventata madre. «Alzati, abbiamo un mucchio di faccende da fare.»

«Anch'io avrei un mucchio di faccende da fare» ripeté, alzando un braccio per stiracchiarlo pigramente. Stava ascoltando Kaya di Bob Marley & The Wailers per la terza volta, con la scusa di cercare un briciolo d'ispirazione.

«Sarebbe a dire?» lo incitò lei, poggiando il libro sul mobile di fianco e incrociando le braccia.

«Guardare le tendenze di Twitter e schiacciare un pisolino.»

Gin fece una smorfia. Come dargli torto; i pianti notturni delle gemelle gli avevano tolto il sonno, ma non tanto quanto a lei. Scrollare i tweet e dormire non erano una scusa per non aiutarla a fare la lavatrice. Camminò molto lentamente verso la vetrina più grande, osservando con la coda dell'occhio la canotta che indossava. Metteva in mostra le sue braccia possenti, tatuate e quella bellissima pelle color cappuccino. Aveva fatto a meno della camicia, anche perché preferiva stare libero in casa.

After Last Night | Silk SonicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora