11 - Fighting Demons || Geoffrey

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"Don't ever say it's over if I'm breathin'
Racin' to the moonlight and I'm speedin'
I'm headed to the stars, ready to go far... I'm star walkin'"

» Lil Nas X - Star Walkin' «



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Fine luglio, 2022



L'afa della città era asfissiante, ma Geoffrey aveva bisogno di respirare aria che non sapesse di disinfettante. Dietro di lui c'era un aiuto sociosanitario, lo sorvegliava in caso di malori o altri attacchi di panico. Aveva da poco finito di lavare i piatti, tra poco avrebbe dovuto continuare il programma terapeutico di gruppo e la seduta quotidiana dal suo personale psicoterapeuta – scelto dallo stesso Dr. Dre. Era stato lui a pagare tutto, con l'aiuto di Marsh e affini.

La riabilitazione gli stava costando cara, ma aveva deciso di mettersi in gioco e tornare ad essere se stesso. Le prime due settimane erano state un vero inferno, complice anche quella forte ansia che gli era venuta. Spasmi, occhi spiritati e rabbia incontrollata, aveva rischiato di non uscirne più. Solo una volta lo avevano tenuto a bada con un tranquillante, poi niente più. Non aveva mai creduto che combattere l'ansia fosse stato peggio del combattere per i propri diritti.

Non aveva più paura di fare coming out, era ad un passo dallo sconfiggere definitivamente la sua antropofobia. L'unica sua ansia era quella di ricongiungersi con sua madre, dopo che lo aveva ignorato e fatto pesare la morte di suo padre. Non si sentiva pronto ad affrontare il prossimo passo di quella terapia, ma se voleva liberarsi di quei demoni, doveva.

«Caldo?»

Una voce lo colse di sorpresa, alzò la testa per osservare meglio l'interlocutore: riconobbe la manicure d'argento. La donna aveva i capelli rosa e un trucco bellissimo, non portava i classici abiti vittoriani stravolti o attillati che indossava durante una performance. L'abitino che aveva era sobriamente adorabile.

«Ciao... Leah» la salutò timido, guardandola sedersi accanto a lui sulla panchina. Non riusciva a chiamarlo per nome, quando lo vedeva nei panni del suo alter ego femminile.

«Come sta andando la riabilitazione?»

«Uno schifo, mi sento tutte le ossa rotte.»

«Mi pare ovvio, il tuo corpo era dipendente da quella merda.» Era stranissimo sentire Leah dire brutte parole, quando in realtà era la più educata di tutto il gruppo – soprattutto coi suoi spasimanti.

After Last Night | Silk SonicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora