Luke non dovrebbe guidare

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"Percy si svegliò sentendo Luke scuoterla dolcemente.
"Che ore sono?"
"Le sei di mattina, peste. Le Cacciatrici stanno sistemando il campo per lartire, dovremmo andarcene anche noi."
"Dobbiamo? Questo letto sembra fatto di nuvole!"
"Ti prenderò delle nuvole personali, non temere. Adesso, dai, devi lavarti e cambiarti. Hanno deciso di fornire dei cambi per te e Talia."
"E tu?"
"Ho rubato qualcosa venendo qui."
Percy rise, alzandosi e stiracchiandosi.
"Ehy, il gattino si è svegliato?"
"Non sono un gatto, Tals. Accetto la pantera, se vuoi. O una leonessa." "
"Piuttosto esigente per essere appena alzata." Rise Leo e Percy scrollò le spalle. "Conosco il mio valore e cose del genere."
"Cosa del genere?" Chiese, divertita, Talia.
"Yup, perché?"
" "Va bene, peste. Muoviti, hanno dell'acqua calda per te."
Percy scrollò le spalle, seguendo le indicazioni di Talia per raggiungere la fonte d'acqua e lavarsi dallo sporco di due mesi in fuga. Secondo i suoi calcoli ne mancava almeno un altro per arrivare a Long Island e non avevano avuto un buon record fino a quel momento.
Quando si fu asciugata e vestita con una maglietta e dei pantaloni offerti dalle Cacciatrici, la giacca quella appartenuta tempo prima a Talia e adesso di proprietà di Percy, la bambina lasciò la tenda per cercare i due ragazzi e quindi ripartire.
Trovò velocemente Luke, seduto vicino al limitare del campo, uno zaino in spalla.
Lo raggiunse correndo, e Luke la prese in braccio quando arrivò."
Talia e Percy sorrisero nostalgiche. Luke era stato molto tenero, soprattutto con Percy. Era la piccolina da proteggere.
" "Artemide ha trattenuto Talia un momento, penso che le stia spiegando come raggiungere il satiro che ci porterà al Campo. Vorrebbe accompagnarci più in là, ma ha già interferito troppo. Non può fare oltre."
Percy annuì. Sebbene Artemide avesse un seguito di fanciulle con le quali poteva stare senza problemi, non poteva interferire con altri semidei. Quelle erano leggi antiche, anche se Percy era abbastanza sicura che Era avesse interferito molto con Eracle. O Poseidone con Odisseo.
Forse riguardava i semidei dei tempi più moderni?"
Atena annuì. "Sono leggi antiche, ma servono per nascondere la nostra esistenza ai mortali di adesso e prima del regno cui appartenevamo. Non erano adatti a conoscere il nostro mondo. Capivano troppo poco prima e adesso capiscono troppo."
Afrodite rise e continuò a leggere.
"Troppe interferenze avrebbero mostrato la loro presenza ai mortali e reso pericoloso la vita ai semidei, forse in modo peggiore rispetto ai mostri stessi?"
Leo inclinò la testa. "La spiegazione di Percy è più facile da seguire. Quindi, migliore."
Poseidone si stava vantando, ma Atena sospirò. "Deve essere intelligenza femminile che prevale suo geni di Poseidone."
"Potrebbe essere." Annuì Artemide, interrompendo la lamentela di Poseidone con efficacia.
"Percy rabbrividí.
Se qualcuno di quegli adulti avesse scoperto che aveva sangue divino nelle vene, Percy immaginava che sarebbe stata infilata in un laboratorio e studiata come uno strano reperto.
Magari il suo sangue conteneva soluzioni alle malattie più diffuse nel mondo mortale.
Percy rabbrividí ai suoi stessi pensieri, sentendo molto freddo."
I semidei rabbrividirono al pensiero. "Amica, rilassa quei pensieri deprimenti." Le disse Hylla, ma Percy scrollò le spalle. "Non era un bel pensiero. Ma avevo ragione. I mortali avrebbero una giornata campale con noi semidei. Se potessero trovarci e metterci in dei laboratori."
I semidei annuirono, sapendo che era il motivo per cui avevano reagito così violentemente alle parole pensate da una Percy di sette anni.
"Luke, in risposta, la strinse forte.
Poco dopo, Talia tornò arrabbiata, con una Zoe in lontananza che scuoteva la testa e appariva delusa in qualche modo.
"Andiamo. Voglio mettere quanta più distanza possibile tra noi e loro."
Percy guardò il gruppo, salutando dalle braccia di Luke Zoe. Lei ricambiò il saluto con uno suo, Artemide poco distante con un sorriso dolce.
"Perché? Sono state gentili."
Talia ringhiò, prima di muoversi velocemente e lasciando la coppia dietro.
"Pensi che se restiamo qui fermi se ne accorgerà tra molto?" Chiese Percy, sentendosi realmente incuriosita.
Luke scrollò le spalle, prima di posare la bambina per terra.
Percy non mise il broncio per la consapevolezza di dover camminare da sola.
"Dai, sei adorabile con un broncio, peste, ma Talia è già di cattivo umore. Non rendiamo tutto peggiore, kay?" "
Talia annuì. "Sei adorabile con un broncio."
"Non lo sono."
"Lo sei."
"No, non lo sono. Calunnia e maldicenza."
" "Ma... Io non ho fatto niente!"
"Lo so. Andiamo. Sono sicuro che appena la raggiungeremo sarà di nuovo la Talia che conosciamo e amiamo."
"Parla per te. Sono qui solo per infastidirla." "
Talia la guardò fintamente offesa. "Lo facevi benissimo."
"Non faccio? Devo avere sbagliato qualcosa nel mentre. È stato uno sbaglio onesto e involontario. Voglio correggerlo. Mi impegnerò per farlo."
" "E lo fai benissimo, peste. Andiamo dai."
Percy e Luke camminarono vicini per raggiungere Talia, che li stava aspettando con un'espressione che, se Talia fosse stata una persona normale con delle capacità normali nell'esprimere sentimenti ed emozioni, allora avrebbe significato delle scuse.
Ma visto che Talia era incapace di mostrare emozioni ed esprimere a parole i suoi sentimenti, ammesso che fosse in grado di provarli, allora Percy si accontentò del semplice cenno che rivolse loro."
Talia questa volta guardò realmente offesa la cugina. "Cosa intendi? So provare emozioni umane!"
"Davvero? Avevo pensato che tu fossi un droide o qualcosa del genere."
"Sei spregevole."
"Nah, non sei credibile."
" "Artemide mi ha detto che hanno cacciato i mostri per circa trecento yard. Non è molto, ma tutto sommato, nemmeno poco. Abbiamo il tempo di raggiungere il satiro. È partito due settimane fa dal Campo. Con tutti i mostri e i semidei ha avuto difficoltà a trovarci, ma Artemide ha detto che qualcuno ha dato al satiro una dritta per trovarci. Sospetta mio padre o quello di Luke. Comunque, andandogli incontro risparmiamo un po' di tempo. E siamo meno vulnerabili."
Il trio aveva continuato a camminare mentre Talia spiegava cosa avrebbero dovuto fare e Percy domandò. "Artemide ha detto se altri dei potrebbero aiutarci? O se dobbiamo aspettare la rabbia di altri? Tipo Poseidone. Non era nel patto?" "
Poseidone sembrava malato dall'idea di ferire sua figlia, ma Annabeth disse. "Non avevano menzionato Poseidone nella loro spiegazione su Talia. Solo Zeus e Ade."
"Già, si chiama ricevere delle informazioni ed elaborarle in ulteriori informazioni più utili e discrete." Rispose Percy, senza nemmeno guardare la bionda.
"Talia e Luke si scambiarono uno sguardo.
Percy sbuffò, dicendo. "Non sono stupida, solo giovane. Hai parlato di un patto, Zeus e Ade lo hanno fatto, ergo ci deve essere anche il terzo fratello."
Luke le sorrise orgoglioso e Talia annuì, pensierosa. "Non penso che Poseidone mi stia mandando dietro dei mostri, ma potrebbe anche lui. Però, l'unico dio di cui devo preoccuparmi è Ade." "
Dioniso sbuffò. "Dubito che Percy ti permetterebbe di affrontarlo da sola."
" "Di cui dobbiamo preoccuparci, intendi dire." La corresse Percy, con Luke che annuiva al suo fianco.
Talia rivolse loro un sorriso che, sebbene piccolo, era chiaramente genuino e sollevato. Poi, la dodicenne disse. "Non ci aiuterà nessun dio. A parte Artemide, che non potrà fare altro, nessun altro ha interesse nell'aiutarci." "
Zeus guardò i suoi figli con uno sguardo arrabbiato, facendoli contorcere sui loro troni.
"Percy e Luke si scambiarono uno sguardo, e il ragazzo annuí. "Almeno hanno aiutato il satiro a trovarci."
"Quando?" Domandò Percy, e nessuno dei due ragazzi riuscí a risponderle.
Percy iniziò a capire che avevano paura che il satiro non avrebbe fatto in tempo a trovarli.
Un brivido freddo le passò per la schiena.
Non aveva menzionato i suoi sogni ai due amici, ma forse era il caso di spiegare loro che aveva visto qualcosa di preoccupante. Forse avrebbe dovuto dire loro che aveva visto qualcosa che poteva essere il futuro. Ma non era solo la mente di un bambino sovraeccitata? Una normale paura date le circostanze?
Non aveva mai avuto visioni, prima, e da quando era scappata erano sogni verosimili, ma che non si realizzavano mai esattamente.
Altrimenti Percy sarebbe dovuta morire un paio di volte e arrestata almeno una decina."
Leo guardò Percy. "Ti hanno quasi arrestata?"
Percy annuì. "Cinque e sei anni non sono età adatte a stare in mezzo alla strada. Mi avrebbero portato dentro e poi cercato un parente in vita."
"E?"
"A quanto pare, dovevano andare dal lato paterno. Da quello materno non c'è più nessuno."
"Sarebbe stata un'incredibile vergogna essere arrestata per non dormire in una casa.
Il trio camminò in silenzio.
Luke indicò una macchina sul limitare del boschetto. "Non c'è nessuno in giro. Possiamo prendere in prestito la macchina e muoverci più velocemente."
Percy annuì a se stessa. In nessuno dei suoi sogni Luke aveva mai rubato una macchina. Quindi anche tutti gli altri erano falsi. Era proprio cosí.
La mente iperattiva di una bambina spaventata e inseguita da dei mostri terrificanti e inesistenti. Proprio cosí. Nessuna profezia inclusa.
Vero?"
Apollo guardò la ragazza. "Cosa sognavi?"
"La lotta vicino al Campo. E la mia morte." Spiegò Talia, prima di dire. "Me lo ha detto quando Luke stava riposando con Grover. Le ho detto di non preoccuparsi."
"Avrei dovuto."
"Non potevi fare niente."
"Vero."
"Prima che potesse dire qualcosa, Talia intervenne. "Non sappiamo farla partire. E se le mancasse... La benzina?"
Percy e Luke si mossero verso la macchina."
Talia scosse la testa. "Così bello essere ascoltata."
"Era una preoccupazione secondaria." Spiegò Percy.
"Luke passò una mano sulla portiera e l'aprí. Talia si mise sul lato passeggero e Percy dietro, affacciandosi nello spazio con l'entusiasmo di un cucciolo iperattivo."
Talia le prese una guancia tra le dita, sorridendo. "Ma eri un cucciolo iperattivo."
"Smettila, o ti ritrovi senza dita."
"Le piaceva sempre vedere Luke rubare qualcosa. Era decisamente bravo e sembrava vivo. Una luce gli brillava negli occhi.
"Non ho la minima idea di come farla partire. Non riesco a capire cosa dovrei collegare."
Talia lo guardò male, in un attacco di melodramma. "
Talia fissò Percy. "Come se fossi l'unica melodrammatica lì dentro."
"Non era l'unica drammatica del gruppo."
Percy sorrise a Talia, prima che la Cacciatrice ridesse. "Grover e Luke non ne potevano più. "
"Non è colpa mia se non possono reggere il confronto con la grandezza."
"Certo."
Grover sbuffò. "Ne avevo abbastanza dei drammi che mettevi su per niente."
"Io? Mettere su drammi per niente?"
"Non hai accusato Travis e Connor di averti tradita nel modo peggiore quando hanno mangiato senza di te?"
"Coca cola! E hamburger! Hanno mangiato hamburger senza di me! Come possono anche osare definirsi miei amici dopo quello?"
Travis e Connor sorrisero angelicamente, con Percy che li fulminava con il suo sguardo. "Non vi crede nessuno, traditori."
"E' stato uno sbaglio innocente. Pensavamo fossi morta"
"Non lo giustifica!"
" "Meno male per voi miseri mortali che siete in mia compagnia."
Scivolò sul davanti, sedendosi sulle gambe di Luke che, per evitarne la caduta per il troppo slancio, le posò le mani sulla vita.
Facendo finta di avere calcolato tutto, sapendo che Talia non le avrebbe mai fatto vivere l'episodio altrimenti, Percy aprí il cofano dei cavetti della macchina e ne prese due, mettendoli a contatto."
Talia imprecò, prima di dire. "Sapevo che non potevi averlo fatto di proposito!"
Hermes le guardò divertito, mentre chiedeva. "Allora perché non la prendevi in giro?"
"Non avevo la certezza. Volevo esserne sicura, ma non era nemmeno arrossita!"
"Si chiama poker face. Vedi quello che io voglio tu veda." Percy agitò la mano davanti al viso di Talia e Clarisse annuì. "La sua poker face è molto buona."
"Dopo un secondo, la macchina si mise in moto e il quadro strumento si accese.
"Ottimo, abbiamo la nostra macchina con il pieno. Adesso filiamocela."
Percy tornò velocemente dietro, e Luke mise la prima, per poi mettere in moto e partire.
"Sento che sono dettagli secondari, ma... Sai guidare, Luke?" Percy sperava che il suo tono sembrasse tranquillo e noncurante e non terrorizzato come si sentiva in realtà."
"Sono certo che sapesse guidare." Disse Travis, guardando Percy preoccupato.
"Ce la siamo cavata." Mormorò Percy.
Talia inclinò la testa. "Non si sentiva che avevi paura."
"Non mostrare debolezza, ci si avventeranno contro come squali affamati."
Talia annuì.
Leo annuì, prima di dire. "Dovresti fare un manuale di sopravvivenza per altri semidei. Stai dando degli ottimi consigli. E i tuoi pensieri sono oro."
"Grazie, Leo. Non lo pensano tutti."
"Colpa loro." Le disse Leo e Jason annuì. "Vero, non permettere a nessuno di sminuirti."
" "Sí."
"Oh, bene."
"Cioè in un parcheggio."
"Ah. Però hai guidato."
"Sí, anche se la macchina che avevo usato era un prototipo elettrico."
"Non hanno gli stessi comandi?"
"Non hanno le marce cosí, hanno i comandi. E, poi, eravamo in una pista controllata e avevo un tecnico di fianco."
Percy impallidí e diede uno sguardo a Talia, che sembrava altrettanto pallida.
"Non hai mai guidato?"
"Beh, ho guidato quella volta."
"Non hai mai guidato in realtà."
"Beh, no."
"E non hai mai e poi mai usato una macchina del genere?"
"No, perché?"
"La stessa macchina che stai guidando a 62,300 miglia orarie?"
"Sí?"
Percy guardò Talia. "Io vengo a piedi." "
Leo annuì. "Sì, non posso biasimarti per avere preferito i mostri. Sembravano i più sicuri."
Talia scosse la testa. "Sinceramente non volevo fargli fermare due volte la macchina. Avevo avuto paura la facesse esplodere."
Percy annuì. "Si, siamo in due."
I semidei scossero la testa.
" "Non possiamo fermarci adesso, Percy. Dobbiamo proseguire il più possibile. Ci fermeremo quando vedrò il segno che Artemide mi ha indicato."
"Moriremo perché Luke non sa guidare, Talia."
"Non essere melodrammatica."
"Non sono melodrammatica."
Luke e Talia si voltarono a guardarla increduli. "
Poseidone la guardò. "Luke stava guidando."
"Sì, è stato fatto notare. Come... molto pacatamente e con estrema eleganza."
Talia la guardò. "Non eri pacata o elegante."
"Bene, ma è stato fatto notare."
" "Okay, bene. LUKE GUARDA LA STRADA!"
Il ragazzo si voltò di scatto, portando lo sguardo sulla strada.
Percy emise un respiro di sollievo. Morire in un incidente d'auto a sette anni dopo due anni a schivare mostri senza saperlo e uomini del terzo gruppo non era un buon risultato.
Meglio i mostri, in quel caso. "
"O meglio non morire. " Disse Jason e Percy lo indicò. "Tra me e te, quello che è morto non sono io."
"E la cosa mi sorprende da morire." Scosse la testa Grover. Percy gli rivolse una smorfia divertita, mentre Zeus guardava il figlio. "Come sei morto, esattamente?"
"Era mi ha fatto vedere la sua forma divina."
Zeus fissò la moglie, che sbattè le palpebre. "Ho avvertito i semidei di coprire i propri occhi. Non è stata di certo colpa mia se Jason non ha seguito un semplice ordine."
Percy annuì, guardando il trio. "Menomale che non era la nostra missione." Fece poi parlando con Hazel e Frank.
La figlia di Plutone la guardò divertita. "Sono abbastanza sicura che l'avresti lasciata dentro fino a che non ti avesse restituito i ricordi."
Percy annuì, dicendo poi. "No, probabilmente l'avrei semplicemente lasciata lì e me ne sarei andata."
" Percy, sperando che tutto il suo disappunto per la situazione trasparisse, emise un lungo e profondo sospiro, prima di lasciarsi cadere sul sedile e sospirare di nuovo, facendo in modo che i suoi occhi fossero ben visibili e fosse ben visibile la propria stanchezza della situazione.
Decidendo di non essere abbastanza matura da non farlo, incrociò le braccia e se le portò sopra il viso, come se fosse troppo stanca per andare avanti.
Volevano melodrammatico? Percy poteva farlo senza problemi. "
"Questo perché sei melodrammatica." Le disse Michael e Charles annuì. "Sei la persona più drammatica che io conosca."
"Sì vede che non passi molto tempo con Talia. O Piper, se è per quello."
Piper scosse la testa. "Sarò drammatica, ma è il dramma dell'attore. Tu sei drammatica e basta."
"A me non serve una scusa." Le disse Percy, facendo ridere Leo.
" Dopo un'ora, Talia indicò un segnale stradale. "Artemide ha detto di aspettare qui il satiro. Ed è quasi notte."
Percy, Luke e Talia scesero dalla macchina, che Luke lasciò accesa.
Percy si strinse nelle spalle.
Le sembrava una pessima idea fermarsi quando dei mostri davano loro la caccia, ma Luke le aveva detto tempo prima di non mancare di rispetto agli dei e alle loro idee. "
Talia scosse la testa. "Lo hai mai seguito?"
"Beh, generalmente lo faccio."
Tutti la guardarono scettici.
"Generalmente, quando non sono influenzata dalla loro aura o dal mio pessimo umore."
Talia sbuffò divertita e Clarisse annuì. "Vero, con alcuni dei è particolarmente rispettosa. Beh, nei canoni di Percy, almeno."
Atena sbuffò. "Dovrebbe essere sempre rispettosa. Siamo dei."
"Già, e tu crei nemici per i tuoi figli solo essendo arrogante e orgogliosa. E perdendo. Eri meno bella di Medusa e l'hai maledetta. Eri meno abile di Aracne e l'hai maledetta. E adesso, ogni tuo figlio ha il terrore dei ragnetti. E parlo anche dei ballerini, che non sono velenosi e hanno solo delle gambe piuttosto lunghe."
Percy fece una smorfia, dicendo. "Non ho la minima idea del perché si chiamino ballerini però."
" Percy sorrise pensando alla discussione che aveva seguito quella frase.
'Nemmeno se sono delle idee terribili?'
'Non devi mai mettere in dubbio, ma puoi pensare con la tua testa.'
'Ma se non devo mettere in dubbio, e penso che stanno dicendo cavolate? Non posso farlo vedere come una critica costruttiva?' "
Apollo sorrise divertito, dicendo poi. "Sarebbe stata una pessima idea. Magari non saresti stata uccisa o maledetta, ma avere un dio arrabbiato con te in giro non è mai una cosa positiva, per i semidei."
"O per chiunque, davvero." Annuì Hermes.
" 'Non se non vuoi essere costruttivamente uccisa.'
'Costruttivamente? È anche una parola?'
'Stai zitta, peste. Pensa solo a quello che ti ho detto.'
La voce di Talia rovinò il bellissimo momento rivissuto nella mente della bambina.
"Perché sorridi? E perché sei cosí silenziosa?"
"Nessuno progetta un omicidio ad alta voce, Talia." "
Talia sospirò. "Avrei dovuto davvero lasciarla nel cassonetto."
"Sappiamo entrambe che Luke non te lo avrebbe mai permesso. Inutile anche pensarci."
Grover scosse la testa. "Ami Percy, Talia. Saresti molto meno simpatica senza di lei."
"È simpatica adesso?" Chiese Percy, ricevendo una gomitata dalla ragazza.
" Luke rise, e Talia scosse la testa. "Idiota." "Deficiente."
Le due ragazze si sorrisero, ma Luke indicò il fondo della strada.
Percy li guardò e rabbrividí. Sembravano dei serpenti e Talia imprecò. "
Grover rabbrividì, dicendo. "Pitonai."
Apollo si rialzò preoccupato. "I discendenti di Pitone? Non è una buona cosa."
Hermes sembrava sinceramente preoccupato e Poseidone sembrava a un passo dal prendere la figlia.
Afrodite continuò a leggere con un tono di voce triste, avendo già proseguito un po' nella lettura per conto proprio.
" Mentalmente, Percy pensò che sua madre le avrebbe lavato la bocca con il sapone se avesse mai sentito un simile linguaggio dalla sua bocca. Poi sentí freddo al pensiero."
Ares scosse la testa. "Non va bene."
Demetra lo guardò. "Perché?"
Fu Dioniso a rispondere. "Sta soffrendo per la morte della madre e ha appena pensato a lei. Adesso non è in uno stato mentale adatto ad affrontare un pericolo."
Apollo annuì. "Serve logica per pensare alla soluzione migliore. Adesso, è eccessivamente emotiva. E già come figlia di Poseidone ha difficoltà a usare razionalità e ordine. Prospera nel caos, ma deve avere equilibrio persino il caos."
Percy annuì.
" Luke stava dicendo. "... possono essere uccisi solo con il fuoco." "
Ares scosse ancora di più la testa e quasi tutti guardavano preoccupati la ragazza.
" Una cosa che Percy aveva sentito molte volte era di non prendere decisioni quando si era in preda a forte emozioni. Rabbia, dolore, ansia.
Erano dei pessimi consiglieri in caso di decisioni importanti. "
Apollo annuì. "Avevi almeno capito di avere una situazione difficile. E di non essere in grado di pensare a una soluzione adatta."
Talia fece una smorfia e Jason chiese. "Sei riuscita a seguire una direttiva?"
" Solo che Percy non era mai stata molto brava a seguire le indicazioni. "
"Quindi, farai qualcosa di pericoloso e senza alcuna logica?" Chiese Annabeth e Percy annuì. Grover sospirò. "Metà delle sue idee sono così, eppure funzionano sempre e per qualche miracolosa ragione, non ci uccidono."
"Nessuno dei miei piani mette in pericolo qualcun altro al di fuori di me." Negò Percy, ricevendo una gomitata da Talia e uno sguardo severo da parte di Hazel.
Jason scosse la testa. "Ricordi cosa ti ho detto? Siamo in questo schifo insieme."
"Che bello, ma così mi peggiori la mia situazione."
"Peccato, è diventata una tua responsabilità quando lo hai salvato." Disse Piper, indicando il fidanzato.
"Ma perché?"
"Gli hai salvato la vita? Adesso sei costretta a sopportarlo."
"Guarda che è lui che me ne deve uno."
"No, il destino aveva deciso di uccidermi e tu ti sei messa in mezzo. Ora sono un tuo problema." Sorrise Jason, e Percy gemette.
" Quindi, non si ritenne da biasimare quando salí sulla macchina e la fece partire.
Talia urlò. "Ferma!" ma oramai Percy era già partita.
Voltò la macchina e si diresse verso i serpenti in avvicinamento. Accelerò, superando le novanta miglia orarie, per poi lasciare la macchina in quinta e bucare il lato della benzina.
Scese dalla macchina, sperando che l'impatto avrebbe causato un'esplosione. "
Ares annuì leggermente. "Se ti allontani abbastanza, potresti persino rimanere illesa."
Apollo annuì. "Per essere un piano ideato con rabbia e dolore, è abbastanza buono."
"Eri abbastanza lontana, Percy?" Chiese Poseidone, con urgenza nella voce.
"Beh, sono qui. Evidentemente non sono morta."
" Quello che Percy non aveva davvero considerato era di trovarsi troppo vicina all'esplosione, e, che quando la macchina incontrò i serpenti e prese fuoco, l'impatto fece volare indietro anche Percy, le orecchie doloranti per il rumore e un forte calore sul viso."
"Quindi, non lo eri." Riassunse Leo, e Poseidone guardava la figlia terrorizzato.
"Sono qui, papà. Non sono morta, non ho subito danni permanenti."
Talia annuì. "Fortunatamente non lo hai fatto."
Poseidone rivolse il suo sguardo sulla ragazza che spiegò. "Grover ci ha trovati poco dopo e ha guarito Percy."
Poseidone rivolse un cenno grato al satiro. Dioniso sorrise al satiro, dicendogli. "Essendo molto giovane, sei stato molto bravo. Ben fatto."
Anche Hermes aveva annuito verso Grover,  che sorrise grato, arrossendo vicino alle orecchie per i complimenti e la gratitudine provenienti da tre dei.
" Una parte di lei si chiese se sarebbe morta con l'impatto. "
Talia sembrava essere stata presa a pugni nello stomaco, e la leggerezza di poco prima era sparita.
"Volevi morire? Io e Luke eravamo così orribili?"
"No! Eravate l'unica ragione per cui non volevo."
Talia sembrava rassicurata, anche se aveva ancora un'espressione malata in viso.
Poseidone stava aprendo e chiudendo le dita, trattenendosi fisicamente dallo stringere la figlia.
" Una parte non grande come si aspettava, ma non cosí piccola come sperava.
Chiuse gli occhi, non sapendo se li avrebbe mai riaperti. "
"Almeno stavi migliorando." Mormorò Apollo.
Dioniso annuì. "Dubito che abbia avuto il tempo necessario per piangere correttamente la madre ed era stata sola per due anni, impegnata in una sopravvivenza. Quindi, non penso che sia strano che avesse ancora delle difficoltà."
Hestia provò a suggerire la pausa, ma Poseidone chiese ad Efesto di proseguire con la lettura.
Vedendo che i semidei non avevano problemi con proseguire la lettura, Hestia non proferì parola.
Era sicura che dopo la pausa, Percy sarebbe stata vicina al padre.

Angolo autrice
Capitolo un po' cosí. Lo so. Sono solo contenta che le discussioni dei personaggi rendano tutto più...leggero?
Fatemi sapere cosa ne pensate
Alla prossima
By rowhiteblack

The family bond ~ Lettura Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora