"Allenarsi con Clarisse aveva dato i suoi frutti. Sebbene il tiro con l'arco fosse orribile, il resto delle attività erano piacevoli."
Apollo rise. "Non penso che molti oltre ai miei figli lo trovino piacevole."
Will si strinse nelle spalle. "Non tutti gli altri sono abissali quanto Percy."
Percy scrollò le spalle. "Va bene così."
"Luke osservava i suoi progessi rimuginando. "Non sei una dei ragazzi di Apollo o Efesto. Puoi essere una dei figli di Ares, vista la tua passione per dare fuoco e distruggere cose." "
Ares rise. "Sì, quella è una caratteristica comune nei miei figli."
Percy sorrise. "Era una possibilità non così assurda."
" "Perché tu non hai fatto la stessa identica cosa mai, vero?"
"Allora potresti essere mia sorella. La cosa non cambia, sei già mia sorella.""
Nessuno disse niente, ma Percy abbassò lo sguardo, triste.
Non lo aveva salvato in tempo.
Luke non l'aveva abbandonata. Alla fine aveva scelto lei.
"Travis e Connor ridevano ogni volta che Luke parlava del pericolo che Percy costituiva.
Apparentemente era troppo carina per essere pericolosa. "
Travis scosse la testa. "Errore imperdonabile da parte nostra."
Connor annuì. "Meno male che lo hai rettificato."
Poseidone sorrise. "Come?"
Percy sorrise di rimando. "Vedrai."
"Ma l'occasione per dimostrare a tutto il Campo che Percy era, effettivamente, un pericolo, venne quando le persone scoprirono che Percy non sapeva leggere.
O meglio, non leggeva o scriveva in inglese.
In compenso era decisamente brava in latino e la migliore in greco del Campo. "
Leo sospirò. "Ragazzi di Atena?"
Percy annuì. "Sì."
Chris sorrise. "Mi sorprende che ancora ti guardino negli occhi."
Atena la fissò. "Spero che tu non abbia danneggiato i miei figli."
"Se tocchi mia figlia, Atena, passerai secoli dolorosi nel Tartaro."
Atena impallidì davanti alla furia di Poseidone e non disse altro.
Ade e Zeus non l'avrebbero sostenuta in questo.
Percy era una leale amica dei loro figli mortali e persino cara ad alcuni degli immortali.
"Uno dei marmocchi di Atena l'aveva vista impegnata a scrivere qualcosa e aveva preso il foglietto nel mezzo della cena.
"Oh, la piccola Perseus non sa leggere? Scrive solo scarabocchi?"
"Tesoro, quello è latino. Non temere, non tutti sanno riconoscerlo." "
Molti risero, e Connor fischiò.
Poseidone annuì verso la figlia.
"Il marmocchio arrossí.
Clarisse si era alzata, pronta a intervenire o a ridere, Percy non lo sapeva. Anche Lee dal tavolo dei ragazzi di Apollo e Charles e Fabrizio di quelli di Efesto erano pronti a fermare il figlio di Atena, che, a quanto Percy aveva capito, era il loro capocabina. "
Clarisse disse. "Sarei intervenuta solo se fosse diventato pericoloso. Avevi sette anni e quello ne aveva almeno sedici."
"Nove anni in più ?" Chiese Leo e Reyna la guardò. "Deve essere stata una lotta difficile."
Percy scosse la testa divertita e Hylla rise.
" "Ho sentito che non sai leggere inglese, però. La piccolina non ha mai imparato?"
"No, ero impegnata a dare fuoco a edifici e macchine, scusa. Magari tu hai esperienza nell'essere utile quanto un soprammobile e studiare tutto il giorno. Non credo di averti mai visto nell'arena. Paura di renderti ridicolo senza libri in mano?" "
Tutti risero, tranne Annabeth e Atena.
Hermes si era accasciato contro Apollo, i due dei che cercavano di sorregersi a vicenda.
"Buona battuta." Disse Efesto, ridendo.
"Clarisse stava decisamente ridendo. Non sembrava soddisfatta degli insulti, ma per un cucciolotto probabilmente Percy se la stava cavando bene. "
"Oh, te la cavavi decisamente bene." Rise Clarisse.
" "Non mi renderei ridicolo!"
"Vuoi una sfida, allora? Adesso, davanti a tutti?"
"Non..."
Il ragazzo aveva portato lo sguardo sui suoi fratelli e sorelle. Forse si aspettavano un pushover.
Beh, sarebbe stato divertente. "
Travis e Connor risero e Chris sbuffò. "Sei stata sicuramente una sorpresa per loro. I nuovi arrivati, soprattutto i non riconosciuti, non dicevano mai niente quando venivano presi di mira."
" "Dai, che problema c'è? Sono solo la ragazzina che non sa nemmeno leggere!"
Il ragazzino era stato messo con le spalle al muro, figurativamente parlando. Visto che non c'erano muri nel padiglione.
Apparentemente, potevano scegliere quando pioveva.
Utile, anche se a Percy piaceva la pioggia.
Comunque, il ragazzo poteva tornare silenzioso e con la coda tra le gambe al suo tavolo, facendo sapere a tutti che i ragazzi di Atena avevano paura di una bambina di sette anni che non sapeva nemmeno leggere. O, poteva tentare la sorte e scoprire se poteva davvero essere battuto da una bambina di sette anni che non sapeva nemmeno leggere. "
Leo sorrise. "Era un win win per te." "Lo era decisamente. Per lui, non tanto."
Annabeth disse. "Non l'ho mai visto al Campo."
Percy sorrise. "Oh, lo so. Penso lo abbiano cacciato."
Atena inspirò. "Perché avrebbero dovuto?"
"Non lo so, vergogna?"
"Percy adorava le persone orgogliose, rendevano così facile prenderle in giro e fregarle.
E i ragazzi di Hermes erano i migliori nel passare tutti i trucchetti.
Percy pensava davvero di amare Travis e Connor. Erano i migliori.
A parte Luke, ma Percy sapeva che anche se non pensava tutto il tempo che Luke fosse il migliore, Luke non poteva lamentarsi. Non doveva giocare ai preferiti se lui non poteva ascoltare i suoi pensieri. "
Chris, Travis e Connor sbuffarono. "Lo sapevano tutti che eri la sua preferita."
"Lo so. Volevo solo strofinarvelo in faccia."
"Simpatica." Rise Connor e Percy gli fece un occhiolino.
"Ad ogni modo, il ragazzo stava ancora pensando cosa voleva fare e Percy ne approfittò per finire la sua cena.
Mangiare era estremamente importante e dopo due anni a mangiare il cibo per la strada, Percy non aveva nessuna intenzione di rinunciare.
Quando ebbe finito anche il dolce, una bellissima tortina blu, il ragazzo prese la sua decisione.
"Senza esclusione di colpi. Ferite vanno bene purché non siano mortali. Nessun backup, nessuna presa in giro o ritirata improvvisa. Nessun potere.""
Apollo annuì. "Sembra una sfida onesta."
Ares concordò . "Si. Lo sembra decisamente."
"Lo era." Disse Percy.
"Percy scrollò le spalle.
Non vedeva l'ora di ferire gravemente l'altro e non aveva problemi a non uccidere. Se moriva che umiliazione poteva sentire? "
Tutti la guardarono e lei sorrise. "Avevo torto?"
"Sono pensieri violenti per una bambina di sette anni." Notò Ares, sorridendo.
"Si , beh... lo sono, ma non importa."
"E qualcosa riguardo la moralità dell'azione. "
"Qualcosa riguardo la moralità?" Chiese Jason e Percy scrollò le spalle. "Ehy, ero in strada da due anni. Ci sono regole diverse lì."
Leo annuì. "Vero."
"Tu non sei violento." Disse Piper e Leo disse. "Non ho avuto le stesse esperienze di Percy. Le sue erano più dure."
"Passare due anni in strada stravolgeva leggermente la scala morale.
Non aveva nessuno a cui chiedere backup e poi non voleva dipendere da nessuno. Non voleva che qualcuno avesse quel tipo di potere su di lei. Se li avesse persi? Ne sarebbe morta.
Guarda con Talia.
C'erano già Luke e Grover, era in buoni rapporti con Clarisse, Fabrizio, Lee, Charles, Silena, Travis e Connor. Il resto era solo di contorno, supponeva.
Non poteva spegnere il suo sarcasmo, era nel suo sangue, e non si sarebbe mai ritirata. Aveva visto la sua posizione. Il ragazzo era uno stratega teorico, non reale. Bastava rovinare una delle sue strategie ed era perso.
Troppi libri e poca esperienza."
"Era stata una conversazione breve." Disse Gwen e Percy annuì. "Devi cogliere tutti i dettagli importanti nei primi tre secondi della conversazione. Il resto è inutile."
Clarisse annuì. "E Percy è molto attenta ai dettagli."
"Perché tre secondi?" Chiese Dakota
"Perché di meno non riesci ad assimilare l'immagine e di più ci sono troppe informazioni ad interferire. Ragioni troppo o troppo poco. Quindi, o non sai come agire, o sai troppo e confondi la cronologia di attacco."
Ares annuì verso Percy.
"Percy lo invidiava così tanto."
Percy annuì. "Magari avessi avuto io quel problema."
Michael sbuffò, dicendo. "Lo avresti odiato."
"Probabilmente, ma sarebbe stato solo carino. Da immaginare."
"E potere, Percy non ne aveva praticamente nessuno, a meno che non rispettare le regole non fosse un potere. "
"Quello dovrebbe essere il tuo super potere." Rise Grover e Leo chiese. "Non ne avevi, ma...?"
Percy rispose. "Non sapevo di essere sua figlia, quindi non ho mai nemmeno provato."
I romani annuirono, capendo cosa stava dicendo.
"Comunque, aveva tutto a suo favore.
"Certo, nessun problema. Roger roger, capo."
Terminò la frase con un occhiolino.
Il ragazzino arrossí.
E quella era una vena che pulsava sulla tempia? "
"Eccola che li infastidisce." Clarisse sorrise e Tritone decise finalmente di lavorare per diventare il fratello maggiore di Percy anche secondo i suoi pensieri. "Anche papà è sempre stato abile."
Tritone si sedette vicino al padre che gli sorrise.
Percy sorrise al fratello.
"Percy sorrise adorabilmente, il sorriso da 'sono perfettamente innocente e niente di quello che dico è davvero offensivo'.
Aveva lavorato sodo per quel sorriso.
La maggior parte degli adulti si scioglieva in un 'awww' quando lo vedeva. "
I semidei corrugarono lo sguardo. "È falso?"
"Non tutte le volte. Lo so fare a comando, se è quello che vi preoccupa."
"Percy adorava essere piccola. Le dava un sacco di vantaggi. Compreso infilarsi nelle tubature dell'aria e scappare dopo aver derubato un supermercato. Chi entra nei condotti d'aria? Non quei giganti della sicurezza, ovviamente."
Hermes rise, annuendo verso la ragazza con un sorriso orgoglioso.
"E chi diceva che non si rubava nei supermercati grandi era, ovviamente, un ignorante.
Spazi grandi e affollati, ti confondi meglio nella folla e puoi scappare più facilmente. "
Hermes annuì. "Esattamente. Si vede che sei una mia eredità."
"Grazie, Hermes."
"I due erano davanti l'uno all'altro nell'arena.
Affondo, schivata, stoccata, affondo, stoccata.
Chirone aveva spiegato che i semidei soffrivano di ADHD, istinti di battaglia. In uno scontro ti facevano notare più cose, ti rendevano capace di prevedere gli attacchi altrui e rispondere al meglio delle tue capacità.
Percy amava l'ADHD.
Stoccata, affondo e sgambetto.
Il ragazzo volò per terra e cadde sul posteriore, viso in fiamme e spada lontana da lui. "
I semidei applaudirono mentre chi non era stato presente scoppiava a ridere.
"Bello!"
"Forte!"
Clarisse li fermò. "Vai avanti, Silena, arriva la parte migliore."
"Percy, con tutto il savoir fair di chi ha imparato le buone maniere, raccolse la spada e gliela passò.
"Tieni, mentre ti facevo cadere, l'hai persa."
Sorriso dolce per concludere una giornata non tanto male. "
Ancora più risate e Poseidone posò un bacio sulla testa di Percy.
"Ben fatto."
"Grazie, papà."
"Clarisse si avvicinò divertita. "Beh, ben fatto, pulce. Vai a lavarti, adesso. Puzzi."
"Non puzzo. L'odore che senti è meraviglia." "
Alcune risate.
"Beh, come dicevo, priorità in ordine."
"So solo il mio valore, Leo." Sorrise Percy e Leo ricambiò.
"Silena stava scuotendo il capo, ma Luke e Charles avevano delle espressioni orgogliose.
Percy non aveva mai capito perché, ma Luke glielo aveva spiegato qualche tempo dopo.
Era la prima volta da Talia che i suoi occhi brillavano.
Percy aveva pensato che Talia avrebbe adorato vedere un idiota essere messo alle gambe all'aria.
Per avere gli scatti iperprotettivi, Talia aveva anche degli scatti piuttosto violenti. "
Talia annuì. "Lo avrei davvero adorato."
Percy sorrise alla cugina, ignorando il cipiglio di Rachel verso la figlia di Zeus.
"Percy non poteva davvero essere biasimata se poco prima si era preoccupata più per la durata dell'umiliazione dell'altro, piuttosto che della moralità dell'azione. "
Silena rise, passando poi il libro a Charles.Angolo autrice
Cosa ne pensate?
Alla prossima
By rowhiteblack
STAI LEGGENDO
The family bond ~ Lettura Percy Jackson
FanficPerseus Adelaide Jackson aveva cinque anni quando il suo patrigno aveva sconvolto la sua vita. Fece l'unica cosa che poteva fare: se ne creò una nuova. Gli dei e i semidei leggono la vita della semidea più forte di tutti i tempi.