Percy mette al loro posto tre capre sovrappeso

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"Percy era seduta vicino all'albero."
Zeus sorrise alla nipote e Apollo chiese. "Quanto sei rimasta sotto la pioggia?"
"C'è rimasta tutto il giorno." Rispose Chris e Michael scosse la testa. "È stata fortunata che Mr D l'abbia guarita o si sarebbe fatta venire una polmonite."
"Non si era ancora alzata da quando era caduta quella mattina.
Improvvisamente, non sentì più la pioggia su di sè.
Non voleva guardare Luke, quindi tenne lo sguardo fisso sull'albero.
"Voi bambini. Molto drammatico."
La voce non di Luke la fece voltare.
Di fianco a lei, un uomo dall'aspetto...buffo la stava aspettando. "
Dioniso la guardò. "Buffo?"
"Molto buffo." Annuì seriamente Percy.
"Il suo sguardo era antico, ma aveva della pietà in loro che fece irritare Percy.
Stava per offendere la persona che non capiva quello che stava passando quando l'uomo continuò.
"Puoi piangere la tua amica dentro. Al caldo. Non sotto la pioggia." "
Dioniso sbuffò divertito, non offeso dal fatto che Percy sembrava essere pronta a offenderlo.
"L'uomo le aveva messo una coperta sulle spalle."
Hestia sorrise al nipote. "Sei stato gentile, Dioniso."
"Stava piangendo da un intero giorno e non si sarebbe mossa tanto presto. Oltre ad essere la più giovane al Campo. Luke aveva avvisato che era stata sola due anni prima di incontrarli."
Percy sorrise. "Ti eri affezionato senza nemmeno conoscermi."
"Mi piacciono i folli, cosa posso dire?"
"Percy notò che non c'era nessuno in giro.
"Dove sono tutti?"
"Nelle loro cabine. Sei stata tutto il giorno vicino a un albero." "
Apollo fece una smorfia e Hermes disse. "Potevi essere un po' più gentile, ecco."
"Era comunque meglio di Chirone." Disse Percy e Grover sbuffò mentre Clarisse diceva. "Stai mettendo la sbarra sotto terra."
Chirone sorrise. Sapeva di non essere il migliore nel confortare.
"Percy non aveva nemmeno sentito il sole tramontare.
Ma questo poteva essere dovuto alla pioggia che continuava a cadere.
"Non è stata una giornata buona per i raccolti, questa. Nemmeno i ragazzi qui si sono allenati."
"Sta piangendo." "
Annabeth fece una smorfia. "Chi?"
"Indovina." Le rispose Percy, guardandola infastidita.
" "Come, bambina?"
"Zeus. Sta piangendo sua figlia."
Le lacrime scesero dagli occhi di Percy.
Aveva conosciuto sua madre per cinque anni, e in due anni non l'aveva mai pianta.
Conosceva Talia da cinque mesi e non poteva smettere di piangere."
Dioniso alzò un sopracciglio. "Solo cinque mesi ed eri disposta a fare l'impossibile per lei?"
"Faccio l'impossibile solo per divertimento personale, Dioniso. Dovresti saperlo."
"Un normale giovedì sera." Scrollò le spalle Clarisse.
" "Sei stata molto coraggiosa. Ma quando le Parche tagliano un filo, nessuno può fare niente."
Percy si voltò.
Non era pietà, si rese conto. Le stava offrendo compassione.
Empatia.
Comprensione per il suo dolore."
Hestia sorrise ancora a Dioniso e Poseidone ringraziò con un cenno il nipote.
Grato che avesse offerto conforto alla figlia.
" "Chirone ha detto che non è morta."
"Mio padre l'ha trasformata prima. Ma servirebbe un miracolo per salvarla."
"Tuo padre? Pensavo che Zeus avesse trasformato Talia." "
Annabeth la guardò con sufficienza. "Non avevi capito che era un dio?"
"Onestamente, non vorrei stare vicino ai bambini. E ho diciassette anni. Non pensavo che un dio avrebbe voluto stare con un sacco di adolescenti problematici."
"Adori Nico e Hazel." Disse Jason e Leo annuì. "Hai detto che qualunque cosa avesse rovinato il loro sorriso sarebbe stata annientata."
Percy si strinse nelle spalle. "Potrebbe essere solo la mia vena violenta."
"Hai giocato a Mitomagia con me." Le disse Nico.
Percy gli sorrise dolcemente e Nico ricambiò.
"L'uomo la fissò e Percy lo guardò confusa.
"Non le davano la caccia perché non dovevano esistere figli di Zeus?" "
"Beh, mezzosangue." Disse Atena e Percy alzò gli occhi al cielo.
" "Mortali. Mezzosangue. Semidei. E poi, non sono di questi tempi, io."
Percy lo guardò. Aveva una pelle di leopardo intorno alle spalle e l'aria era permeata dall'odore dell'uva.
"Dioniso?" "
"No, la fata turchina." Alzò gli occhi al cielo Clarisse e Percy sorrise. "Sarebbe stato molto più interessante."
Molti semidei risero e Nico disse. "Litigheresti anche con lei."
"Molto probabilmente."
"L'uomo sorrise, annuendo. "I nomi hanno potere. Chiamami Mr D."
Percy annuì.
Poi si rannicchiò nella coperta. Si chiese se Dioniso stesse soffrendo per la morte di Talia. Si chiese quanti fratelli e figli avesse perso, nei secoli."
Dioniso sospirò e Hermes disse. "Ne perdiamo sempre molti."
Apollo annuì, guardando verso i semidei presenti. "Non sempre hanno qualcuno che li protegge come stai facendo tu. Spesso, anzi, non crescono nemmeno abbastanza da vivere."
"Dove era la giustizia nel vedere i figli morire?
Andava contro tutto quello che i genitori dicevano.
Molti di loro dicevano che non volevano vedere i loro figli morire prima di loro. Andava contro la natura.
Forse gli dei avevano una differente natura."
Atena annuì. "Abbiamo ovviamente una differente natura."
Poseidone strinse la figlia, dicendo. "Questo non significa che non sia doloroso perderli."
"Poi, qualcosa che il dio disse colpì la sua mente.
"Un miracolo? Esiste un modo?" "
Talia sussultò, guardando Percy. "Non lo sapevo, Percy..."
"Se fossi stata io, non saresti partita?"
Talia si fermò, prima di dire, onestamente. "Non subito dopo. Non quando ero appena arrivata al sicuro."
Percy sorrise amaramente.
Guardò Rachel, che stava fissando Talia in modo abbastanza feroce.
"Percy..."
"Va bene. Non mentire per giustificarti. È come sei tu, ed è come sono io. Il mio difetto fatale probabilmente non aiuta."
Talia sembrava decisamente in colpa, ma Dioniso continuò a leggere.
"Dioniso scosse la testa. "Anche se esistesse, è impossibile da trovare. Non posso permetterti di morire per salvare qualcuno che non può essere salvato."
"Ma..."
"Talia non morirà fino a che è in quell'albero, Percy. È protetta dalla morte."
"Può sentirmi?"
Dioniso scosse la testa. "È in stasi. Non morirà e invecchierà più lentamente."
Percy non voleva lasciare cadere l'argomento.
Dioniso però non aveva interesse nel lasciarla indugiare in un piano folle ed evidentemente suicida."
Percy sbuffò. "Avresti dovuto sapere che sarei partita."
Dioniso sorrise. "Avevo sperato che ti passasse di mente."
"Speranza utopica."
"Non me ne ero ancora reso conto. Sono stato ingenuo, me ne rendo conto adesso."
I semidei e Chirone sorrisero allo scambio, mentre gli dei guardavano confusi i due, non avendo mai visto il dio del vino così legato a qualcuno.
" "Andiamo, capanna dodici."
"Cosa c'è nella capanna dodici?"
"Il luogo dove alloggerai." "
Annabeth aveva un'espressione altezzosa, non avendo alloggiato nella cabina, ma Percy, Chris, Travis e Connor avevano fatto il tifo quando Dioniso aveva letto la frase.
I semidei alzarono gli occhi al cielo e Silena spiegò agli dei. "Quando lo facevano, di solito qualcuno si trovava scherzato. Non era mai di buon auspicio."
"Per voi." Dissero i quattro, sorridendo. Poi guardarono Annabeth che si fermò prima di urlare quando vide i suoi capelli verdi.
I quattro applaudirono di nuovo.
Hermes sorrise loro, includendo anche Percy nel sorriso.
"Dioniso l'aveva portata fino ad una U di capanne.
"Ogni capanna è in onore di uno degli dei. Zeus, Era, Poseidone. Efesto, Hermes, Apollo, Demetra, Afrodite, Ares, Artemide. Io"
Percy guardò la cabina di Zeus.
Si diresse verso di essa."
"Non scegli dove dormire." Le disse Atena. "Non ci volevo dormire." Rispose Percy.
Zeus guardò incuriosito il figlio che proseguì nella lettura.
" "Bambina? Non scegli dove dormire."
"Non voglio dormirci. Voglio... Devo fare qualcosa. Ne ho bisogno."
Dioniso fissò Percy, e annuì.
Poi la seguì fino a quando non la vide entrare nella cabina.
Percy si tolse la giacca, di Talia, e la posò sul letto.
"Ti salverò. Fosse l'ultima cosa che faccio, Talia, ti salverò. Tornerai a casa." "
Talia deglutì, mentre Zeus sorrideva alla nipote che ricambiò il sorriso prontamente.
"Uscì dalla cabina e il dio al suo fianco non commentò le lacrime che stavano ancora scendendo.
Empatia, ricordò Percy. Quando comprendevi il dolore di qualcuno, non lo giudicavi.
Passarono davanti alle capanne silenziose e Dioniso lasciò la ragazza davanti a quella dedicata a Hermes.
"Questa è la tua."
"Hermes è anche mio padre? Sono la sorella di Luke?" "
Travis scosse la testa. "Ero molto triste che tu non fossi davvero nostra sorella."
"È stato molto triste quando sei stata riconosciuta." Concordò Chris e Connor annuì. "I bambini erano inconsolabili."
Percy sorrise.
"Qualcosa di triste invase gli occhi di Dioniso.
"No, bambina. Non sei riconosciuta."
"In che senso?"
"Non sappiamo chi sia tuo padre. Fino a quel momento, Hermes ti offre la sua ospitalità. È il dio dei viandanti."
"Posso pregarlo, se avessi smarrito la mia strada?"
"Sarebbe il dio da pregare sì. Sono certo che il tuo amico, Luke, ti stia aspettando."
Prima che il dio potesse allontanarsi, Percy chiese, impulsivamente. "Diventa più facile?"
Dioniso la guardò interrogativo.
"Affrontare il dolore. Diventa più facile?" "
Apollo scrollò le spalle. "Dipende da persona a persona. Ma tu non avresti dovuto avere problemi. Sei una ragazza forte."
"Grazie, Apollo."
"Sembrava pensieroso.
Poi rispose. "A volte ti sembrerà di annegare. A volte crederai che non valga la pena combattere. Altre proverai intensa rabbia, contro tutto e tutti. Incolperai te stessa e altri di colpe che non hanno e ti sentirai in colpa per le tue parole. Soffrirai. Poi, un giorno, ti accorgerai di riuscire a respirare meglio. Che riuscirai a guardare i tuoi amici e te stessa senza provare il minimo odio. Non è improvviso, è graduale." "
Apollo sorrise. "Ottimo lavoro nello spiegarlo, Dioniso."
"La follia mentale è il mio dominio, Apollo."
"Vero. Tuttavia, bravo comunque."
" "Come fai a saperlo così bene?"
"La follia mentale è il mio dominio."
"Rassicurante. Perché il direttore di un campo per bambini è un dio il cui dominio è la follia mentale? Se posso chiedere." "
I semidei risero e Annabeth chiese. "Chi avresti preferito? Ares?"
"Beh... il dio della guerra in un campo dove si allenano semidei... non sembrava insensato, sai?"
Travis rise. "A lei andavano bene tutti tranne Atena."
"Avremmo avuto una dea in meno." Rise Connor.
Atena sbuffò. "Sono una dea, qualcuno come lei non avrebbe possibilità contro di me."
"Anche Akhlys lo diceva." Sorrise Percy e Atena la guardò stupefatta.
Dioniso continuò a leggere.
" "Sono in punizione."
Qualcosa, nella frase, nell'espressione quasi imbronciata del dio, nell'assurdità della situazione, fece ridere Percy.
Risate e lacrime, ma c'erano pur sempre risate coinvolte."
Poseidone sorrise, dando un bacio sulla testa della figlia, grato che il nipote si fosse messo un momento in ridicolo.
"Quando si calmò, vide che il dio aveva un sorriso soddisfatto sul viso.
L'aveva fatto di proposito. Per sollevarle il morale."
Percy sorrise a Dioniso che le rivolse un occhiolino.
Molti dei erano ancora più sorpresi.
Dioniso non aveva avuto mai pazienza con i bambini.
"Gli sorrise titubante, prima di entrare ed essere travolta dalle braccia di Luke."
Travis rise e Connor disse. "Era diventato ansioso. Continuava ad andare alla porta e tornare indietro, contando le probabilità che lo uccidessi."
Percy rise.
" "Stai bene!"
"Stiamo bene. Scusa... Avevo bisogno di...vedere con i miei occhi, immagino."
"Lo so. Lo capisco. Ma siamo ancora noi due."
Percy infilò la testa nell'incavo del collo dell'amico.
Erano ancora loro due."
Tutti guardarono Percy e Piper disse. "E Luke si è unito a Crono e Talia alle Cacciatrici?"
Percy si strinse nelle spalle, deglutendo a fatica.
Reyna disse. "Penso che sia meglio unirsi a Lady Artemide, piuttosto che a Crono."
"Sì, ma ha comunque lasciato Percy indietro." Disse Hylla, scuotendo la testa.
Percy disse. "Percy è qui e questo non riguarda nessuno di voi. Riguarda me e Talia. E c'era una profezia piuttosto brutta."
"Tu non ti sei unita." Fece notare Leo e Percy guardò Nico dicendo. "Avevo promesso a qualcuno che sarebbe stato la mia prima scelta e che non lo avrei lasciato."
Nico sorrise e Ade fece un cenno di ringraziamento verso Percy che sorrise in risposta.
"La mattina dopo, si rese conto di non aver visto Grover affatto.
Si era guardata intorno tutto il giorno, alla ricerca del suo amico mezzo caprino.
Ma nessuna traccia di lui.
"Dov'è Grover?" Chiese a Luke, che strinse le labbra."
Travis sbattè le palpebre. "Non voleva dirtelo?"
Percy scosse la testa. "No."
"Percy realizzò che non voleva dirle la verità, che aveva paura della sua reazione.
Se le avesse detto che anche lui era morto, sarebbe scesa negli Inferi e avrebbe preso a calci le Parche fino a che non avessero ricucito i loro fili."
Grover gemette. "Perché non sono stupito che lo stavi anche considerando?"
"Perché sono un'amica fantastica e tu lo avresti meritato."
Grover sorrise a Percy e Clarisse disse. "Ed è violenta."
Percy annuì . "E sono violenta."
"Luke finalmente ammise. "È con il Consiglio."
"Di cosa?"
"Dei Satiri. Aveva il compito di proteggere Talia, ma non ha avuto successo e..."
"Dove si svolge? Qui al Campo?"
"Hanno una sede nel bosco. A quanto mi hanno detto gli altri, vicino al ruscello, abbastanza vicino al Campo stesso...."
Percy non aspettò il resto della frase."
Connor sorrise. "Ovviamente  non lo hai fatto."
"Ehy, è stato divertente. Ed erano un gruppo di ipocriti."
"Quando arrivò sulla scena, Grover aveva la testa china e ascoltava le parole di uno dei satiri, dove veniva descritto come incompetente, inutile e generalmente un fallimento.
Percy non avrebbe permesso a quella farsa di processo di proseguire ulteriormente."
"Certo che non lo avrebbe fatto." Chris sospirò.
" "È più coraggioso di tutti voi! Messi insieme, anche!" "
"Ben detto!" Disse Clarisse e Percy annuì. "Il più coraggioso di tutti loro."
Grover sorrise ad entrambe.
"Il satiro che stava parlando fino a quel momento rivolse il suo sguardo su di lei.
Percy pensò che doveva essere contento di non dover nascondere quella pancia enorme. Non pensava che nessun pantalone sarebbe entrato. "
Dioniso gemette. "Avresti dovuto dirlo."
"Non ho pensato fosse la cosa più importante da fare."
" "Ragazzina, Grover deve essere giudicato per le sue azioni di due giorni fa, e dal momento che io..."
"Non eri presente, sei saggio a darmi la possibilità di parlare. Visto che io ero lí." "
"È stato abbastanza bello." Sorrise Hylla e Reyna fece un sorriso a Percy, ricordando quando lo aveva detto più avanti.
"Il sarcasmo era davvero udibile. Anche Grover doveva averlo sentito, e non era molto bravo con il sarcasmo.
Percy lo avrebbe sistemato. "
"Non era necessario."
"Lo era. Un mio amico che non capiva il sarcasmo, mai sentito."
Hazel corrugò la fronte. "Io non sono molto brava..."
"Perché sei troppo dolce e fantastica, Hazel, e sei perfetta così come sei."
Percy fu veloce nel dirlo e Hazel sorrise alla cugina.
Reyna rise. "Ottaviano non era molto contento di come ti fossi affezionata a lei."
"Non è un problema mio."
" "Ti rendi conto che questo tipo di sarcasmo non è accettato nel mio consiglio, vero?"
Percy lo fissò, prima di chiedere. "Con quale tipo ti sentiresti più a tuo agio? Accetto richieste." "
Risero tutti e Chris, Connor e Travis applaudirono.
"Notò in quel momento la presenza di Chirone e Mr D, e il dio stava trattenendo una risata, i suoi occhi divertiti.
"Penso che dovremmo lasciare la ragazza parlare, Leneo." La voce di Chirone parlò seria e grave, facendo sí che il satiro annuisse, controvoglia ma non tentato nel disubbidire a Chirone.
Percy parlò, spiegando come Grover avesse guidato i tre semidei al sicuro, e come si fosse rifiutato di lasciare indietro Luke e Percy.
Leneo si piegò sul tavolo. Percy sperava che non si rompesse e che il satiro non cadesse. Non aveva idea di cone tirarlo su, altrimenti. Sembrava piuttosto pesante. "
Dioniso rise e Chirone sorrise. "Sono contento che tu non lo abbia davvero detto, Percy."
Percy sorrise.
" "Ha peccato di arroganza."
"Perché avete mandato lui, allora? Se non eravate sicuri del suo successo?"
"Tutti gli altri erano troppo spaventati." Ammise un altro membro del consiglio, che stava guardando pensieroso Percy.
"Quindi, fatemi ricapitolare. I satiri più anziani ed esperti hanno avuto troppa paura per fare la cosa giusta e voi state processando l'unico che ha avuto il coraggio? Ha salvato me e Luke, e avrebbe salvato anche Talia se non avessimo avuto dietro tutti i possibili mostri immaginabili. Ha confuso la strada perché tutto puzzava di mostro. Siamo stati attaccati molto meno quando lui ci ha raggiunti. Mi ha guarito, ha guarito Luke e Talia e ha saputo guidarci al meglio delle sue competenze."
Prese un respiro profondo, prima di dire. "Dovreste processare tutti gli altri, non l'unico che ha davvero fatto qualcosa." "
Apollo fischiò ed Hermes sorrise. "Però, a sette anni?"
Dioniso sorrise. "È stato un piacevole cambiamento da assistere. Una semidea che difendeva un satiro e una bambina che andava contro il consiglio di satiri anziani."
"Avevo ragione, però." Disse Percy e Dioniso annuì.
"Mr D parlò. "Sono d'accordo con la bambina. Grover ha salvato due semidei, l'altro giorno."
"Ha lasciato morire l'unica che doveva salvare." Ringhiò Leneo.
"Avresti potuto partire tu, allora." Gli disse Percy, fissandolo. "
Percy sbuffò. "Non avrebbe avuto il coraggio di venire con noi."
"Sai che ha fatto molto, dopo." Le disse Grover e Percy lo guardò. "Grazie a te."
Grover annuì e Percy sorrise.
"Leneo si contorse sulla sua panca e il satiro che aveva parlato oltre a Leneo soffocò una risata.
"Sospendiamo il giudizio. Ha portato qui questa ragazza sana e salva. I loro destini sono legati. Se le venisse assegnata un'impresa ed entrambi tornassero sani e salvi, allora Grover verrebbe giudicato meritevole e reso un cercatore. Fino a quel momento resterà con il ruolo di custode."
Leneo e il terzo satiro che non aveva parlato votarono contro. Volevano condannare Grover per il suo fallimento.
Mr D e Chirone votarono a favore della riuscita dell'impresa.
"Il voto è chiaro. I destini di Grover e Perseus sono legati. Quando verrà assegnata un'impresa a Perseus, allora Grover ne sarà il Custode. Se al loro ritorno, entrambi saranno vivi, allora Grover Underwood diventerà un cercatore."
Percy sorrise a Grover, che ricambiò con un sorriso titubante."
Reyna lo guardò confusa. "Perché? Ti aveva appena difeso."
"Non me lo aspettavo, onestamente. Non era un evento normale."
"Non tutti i semidei sono come Percy." Ammise Dioniso e la ragazza rispose. "E non tutti i satiri sono come Grover."
Grover sorrise.
"Si vedeva la vera sorpresa nei suoi occhi, come se non potesse credere all'essere stato difeso.
Percy si sarebbe offesa se non fosse stata cosí impegnata a pensare al modo migliore per punire i due satiri."
"Certo che lo stavi pensando. Lo hai trovato?" Chiese Travis e Percy sorrise. "Pressa finché non fa male."
"Oh, li hai sfiniti?"
Percy annuì verso Connor, sorridendo.
"Forse infastidirli all'eccesso?
Aveva sempre avuto il talento di infastidire gli altri. "
"Com'è vero." Sospirò Michael e Grover sorrise prendendo il libro. "Penso tocchi a me, adesso."

Angolo autrice
Cosa ne pensate per adesso?
Alla prossima
By rowhiteblack

The family bond ~ Lettura Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora