"Percy aprí gli occhi nell'infermeria del Campo Mezzosangue.
Davanti a lei, un ragazzo più grande, biondo e occhi azzurri stava mescolando un qualcosa. Poi la vide sveglia.
"Ciao, sai dove ti trovi?"
"In paradiso. Devo essere in paradiso."
Il ragazzo sbuffò. "Sono Michael piacere. Ricordi il tuo nome?""
Silena emise un suono deliziato. "Non lo sapevo!"
Clarisse rise. "Non sorprende."
Michael sorrise a Percy. "Ero davvero troppo come prima vista, eh?"
"Taci, Yew."
" "Chiamami come vuoi, non c'è problema."
"Sei stata ferita. Lo ricordi?"
"Un drago forse. O una delle figlie di Atlante?"
"Ladone. Ladone ti ha colpita alla schiena."
"Giusto. Doloroso."
"Come descriveresti il dolore che hai provato?"
"Sconsigliato. Davvero, non lo raccomando proprio.""
Altre risate e Chris sbuffò. "Nessuno avrebbe pensato di provarci, tranquilla."
"Pensavo fosse importante da sottolineare."
"Michael sbuffò. "Ti ricordi cosa è successo?"
"Hermes ha dato una missione a Luke..."
Una serie di immagini esplosero nella testa di Percy. Il panico che aveva provato tornò a pieno regime.
"Oh, mio dio! Luke! Come sta Luke? È al Campo? Sta riposando? È stato medicato? Perché non è qui, adesso! Dove è?""
Hermes sorrise a Percy mentre Tritone stringeva le labbra.
Anfitrite, che rimasta stupita dalla bontà della ragazza si era unita al marito e fratello, stringeva adesso la mano del figlio.
"Percy si stava alzando dal letto e Michael le mise una mano sulla spalla.
"Senti sei davvero carino e penso di essere colpita dall'aspetto intelligente biondo e forte che hai, ma se non lasci subito la mia spalla, ti ritrovi senza una mano e più leggero.""
"Oh, passata in fretta la cotta." Rise Apollo e Percy sorrise. "Molto bello, ma volevo vedere Luke."
""Capito. Avevo sentito parlare del sarcasmo e della violenza. Sono sorpreso di non sentire un linguaggio scurrile, anche."
"Linguaggio scurrile? Come diavolo parli?"
Michael sorrise. "Rispondi alle domande che ti ho fatto e ti lascio andare."
"Sono Percy Jackson, ho nove anni e ho accompagnato il mio migliore amico in una missione pericolosa e senza molte possibilità di ritorno solo perché non potevo pensare di perdere anche lui. Luke aveva un piano, ho distratto Atlante e le sue figlie. Venti minuti, sono corso giú. Ladone stava per prendere Luke in viso, ho spinto via Luke e sono stata ferita alla schiena. Luke mi ha curato e ho perso i sensi.""
"Beh, almeno non aveva subito danni permanenti al cervello." Mormorò Apollo e Percy rispose. "Lo avevo già, Dioniso può testimoniare."
"Mai visto qualcuno messo così male."
""Avevi una commozione cerebrale, hai perso molto sangue. E avevi diverse ferite dovute a sassi e ghiaia sul corpo."
"Suona molto doloroso. Davvero, dannazione. Come ho fatto a sopportarlo?"
"Semplice, sei svenuta. Non l'hai sopportato, il dolore era troppo per il tuo corpo, e sei svenuta.""
"Si, quando il corpo non sopporta lo stress, sviene per preservare un minimo di sanità." Annuì Apollo.
Percy scrollò le spalle. "Tutto sommato, sono stata brava."
Ares sbattè le palpebre. "Stai scherzando? Sei stata geniale."
"Grazie, Ares."
""Orribile. Dov'è Luke?"
"È nella cabina. La missione è stata giudicata di successo, e Luke ha potuto bruciare il suo telo funebre."
"Il che?" "
"Non conoscevi la tradizione?" Chiese Chris e Percy scosse la testa. "Non penso che sia partito nessuno mentre io ero lì."
""È una tradizione del Campo Mezzosangue, Percy. Quando semidei tornano vittoriosi da un'impresa, bruciano il telo funebre che i loro compagni di cabina hanno fatto per loro."
"Quindi, fammi vedere se ho capito bene. Io ho rischiato di morire per Luke, mentre Travis e Connor gli hanno fatto un lenzuolo?""
Travis e Connor risero e Percy scosse la testa. "Mi era sembrato molto ingiusto."
"Ehy, il telo funebre era importante!"
"Si, ma mi sono fatta squarciare."
""Telo funebre, e ne hanno fatto uno anche per te."
"Un drago mi ha squartata e loro hanno decorato un lenzuolo? Seriamente?""
Chris rise e disse. "Hai voluto tu partire per la missione, potevi aiutare con il telo."
"Si, e magari bruciarlo davvero per un funerale? No, meglio la ferita."
"È rimasta?" Chiese Apollo e Percy annuì.
"Non l'ho mai vista." Disse Piper e Percy scrollò le spalle. "Luke aveva i sensi di colpa ogni volta che le vedeva, quindi le nascondevo."
"Non ti vergogni di averle, vero?" Chiese Tritone, sconvolto.
"No, certo che no. Ma non volevo peggiorare i senso di colpa di Luke."
"Percy stava per alzarsi, quando Michael la fermò.
"Che fai? Ho risposto alle stupide domande?"
"Sei stata ferita gravemente e pensi di andare in giro a pazzo di valzer?"
"Certo che no!"
"Bene."
"Non so ballare il valzer, come posso ballare?" "
Apollo rise e Percy disse. "Non dovevi dire che se rispondevo potevo andarmene."
"Stavo mentendo!"
"Beh, non avresti dovuto farlo!"
"Michael prese un respiro profondo.
"Percy, non pensi di meritare un minimo di riposo?"
"Devo vedere Luke per colpirlo in testa."
"Come?"
"Devo colpire in testa Luke per i pensieri stupidi che ha. Se sono sdraiata, non ha lo stesso effetto. Lo colpisco in testa e mi rifugio nella cabina dei tuoi fratelli. Sono sicura che Lee avrà parole forti per me."
"Puoi scommetterci." "
"Lee aveva davvero parole forti per te." Le disse Michael e Percy sorrise, guardando Clarisse. "Sono stata distratta."
"Non incolpare me per la tua incapacità di curare le tue ferite."
"Michael sospirò, guardando la ragazzina.
"So che è una pessima idea, eppure la fai sembrare meravigliosa. Come fai?"
"Talento naturale. Da quanto sei al Campo?"
"Lee mi ha portato durante la settimana in cui voi due non eravate qui." "
"Oh, poverino, non avevi possibilità con Percy." Disse Silena e Drew annuì. "Fregava Lee ed era lì da più tempo e ne aveva viste di tutti i tipi."
Michael sbuffò.
"Poi, la tua cotta per lei non aiutava."
""Beh, benvenuto a casa! Siamo fuori di testa, ma sembriamo tutti molto attraenti nel mentre, quindi va bene. Sta lontano dai marmocchi di Atena, sono estremamente fastidiosi."
"Ho sentito che hai fatto scappare il capocabina."
"L'ho sfidato e ha perso. Sono abbastanza sicura che sia stato cacciato dai restanti, vergognosi per la sconfitta."
"Cosa avevi contro di loro?"
"Non mi piace essere presa in giro.""
"È scappato?" Chiese Atena e Percy scosse la testa. "Lo hanno cacciato. Ha perso con una bambina che non sapeva leggere e scrivere in inglese. Un grande disonore."
"Percy si infilò una felpa sopra il top che le era stato infilato, che lasciava pancia e schiena scoperti. Meno male che era estate, o avrebbe preso una polmonite acuta.
Morte per polmonite quando Ladone non ci era riuscito.
Ironicamente esilarante.
Uscí dall'infermeria e si diresse verso l'albero.
Molti lo chiamavano albero di Talia, ma Percy si rifiutava di chiamarlo cosí. "
Talia deglutì.
"Prima di tutto, se Talia avesse avuto una pianta, quella pianta sarebbe morta.
E poi, se doveva essere chiamato in un certo modo, era meglio pino della proprietà. O dannato albero che contiene la mia amica.
Non albero di Talia.
Non aveva scelto un albero."
"No, aveva scelto di morire." Mormorò Rachel, ma nessuno disse altro.
"Ai piedi, Luke mormorava.
Percy si sedette vicino a lui, sentendolo sussurrare. "Forse è con te, adesso."
"Chi?""
Molti risero e Percy sorrise. "Si è spaventato."
"Percy non si godette per niente il salto e l'urlo per niente virile che il suo amico emise.
Avrebbe voluto avere una macchina fotografica per quel momento.
Peccato che nessuno si fidasse con niente di elettronico nelle sue mani."
"Con ottime ragioni, lo sai anche tu." Le disse Charles e Percy scrollò le spalle. "È stato un errore comune."
"Dai fuoco a qualcosa una volta, e nessuno te lo farà mai dimenticare."
"Chissà perchè." Disse Charles fissandola. Percy sorrise.
""Percy, stai bene!"
Percy abbracciò l'amico che poi, mormorò. "Hai perso i sensi per due giorni. Quasi tre."
"Dovevo ricaricare questo splendore, Luke. Sai che mi serve del tempo.""
Molti risero ed Hermes ringraziò la ragazza.
"Luke sorrise debolmente, prima di dire. "Pensi a come sarebbe il mondo senza gli dei?"
"Esattamente come è adesso, più caotico.""
"Molto più caotico." Annuì Percy e Zeus le sorrise.
""No, non penso sia così. Ade ha ucciso Talia, Hermes ha abbandonato me e il tuo nemmeno ti riconosce."
Percy si strinse nelle spalle. In verità pregava tutti i giorni tutti gli dei di non riconoscerla. Non voleva lasciare Luke. Sapeva che Hermes non era suo padre e Clarisse le aveva detto che non poteva essere figlia di Ares. Efesto ed Apollo non erano nelle possibilità da molto tempo.
O suo padre non era nemmeno nel Campo, o lei non doveva esistere tanto quanto Talia. E se quello era il caso, apprezzava molto il non essere riconosciuta."
"Lo avevi capito a nove anni?"
"Era una possibilità non indifferente, ma non ci volevo pensare troppo."
""Ho chiesto io di non essere riconosciuta."
"Vuoi disperatamente una famiglia."
"Ho te. Non mi serve altro."
Luke le sorrise, ma qualcosa nei suoi occhi sembrava spento.
Come se qualcuno lo stesse avvelenando.
Una parte di Percy si chiese se era davvero stato avvelenato da Ladone."
Tritone fece una smorfia alla frase di Percy ed Hermes sussultò. "Già da quel momento?"
Percy annuì, dicendo. "Da più tempo probabilmente."
"Quando però chiese. "Ti hanno controllato per le ferite?" Luke si voltò e non aveva niente di diverso.
Forse erano i suoi nervi.
"Percy!"
Percy si voltò confusa.
Clarisse stava venendo loro incontro."
Ares annuì. "Buon motivo per smettere di chiamarla pulce, direi."
Clarisse annuì e disse. "E non ho mai saputo l'intera storia."
" "Scusa, Castellan. Ti rubo Percy un po' per allenamento."
Percy e Luke si guardarono.
Percy si alzò con un sorriso.
Non poteva essere biasimata per avere seguito Clarisse. Finalmente aveva usato il suo soprannome.
Quella era una dichiarazione.
"Spada o pugnali?"
"Spada. E voglio sentire qualche situazione dove il tuo sarcasmo ha fatto uscire di testa qualcuno."
"Oh, amerai la storia di Atlante e la pomata per il torcicollo."
"Ha del mordente. Sentiamola.""
"Hai tralasciato un bel po'"
"Sapevo che lo avresti sentito prima o poi."
"Certo."
"Percy non sapeva quando le cose sarebbero inevitabilmente cambiate, ma sapeva che non vedeva l'ora di scoprire cosa il futuro le riservava.
E, a quanto pare, fino a quel momento era stata abbastanza brava. Tanto da essere chiamata con il proprio nome da Clarisse La Rue."
Clarisse sorrise, dicendo. "Felice di essere un tale metro di paragone per te."
"Certo che lo eri!"
Demetra prese il libro, e aprì alla pagina giusta.Angolo autrice
Cosa ne pensate?
Non sono molto sicura di come finire, so per certo di arrivare alla fine di Eroi dell'Olimpo. E poi pensavo o di fare un continuo con gli dei consapevoli di tutto quello che era successo o un continuo con gli dei e i semidei inconsapevoli di tutto quello che era successo.
Consigli?
Alla prossima
By rowhiteblack
STAI LEGGENDO
The family bond ~ Lettura Percy Jackson
FanfictionPerseus Adelaide Jackson aveva cinque anni quando il suo patrigno aveva sconvolto la sua vita. Fece l'unica cosa che poteva fare: se ne creò una nuova. Gli dei e i semidei leggono la vita della semidea più forte di tutti i tempi.