"Percy bussò alla porta della cabina di Hermes, aprendo poi la porta.
Luke stava fissando una scatola di scarpe, un'espressione colpevole e dolorosa in viso.
"Toc toc? Ti manco?"
Luke sollevò la testa, sorridendo. "Percy! Entra!""
Chirone guardò Percy. "Esisteva una regola che impediva proprio quello."
"Non era un elenco di cose da fare, quello?" Chiese, stupita, Percy.
Chirone sospirò, mentre Dioniso sorrideva divertito.
"Nonostante la regola che sottolineava che un ragazzo e una ragazza non potevano stare soli in una cabina, Percy entrò e chiuse la porta dietro di sè.
"Quindi, com'è essere figlia di Poseidone?"
"Un dolore nell'occhio. Senti, devo andare in una missione. A recuperare la Folgore di Zeus da Ade. Quindi... vuoi venire all'Inferno con me?""
"Che bella destinazione." Commentò Dakota e Percy sorrise. "E Clarisse si lamenta dicendo che non la porto mai fuori."
"Non portarmi più negli Inferi, per favore."
"Va bene, ma è noioso da parte tua."
"Luke sbuffò divertito, correggendo. "Inferi."
"Qualunque cosa. Quindi? Ti sto tentando? Ci sarebbe anche Grover. Come ai vecchi tempi?"
Luke sorrise, guardando Percy, prima di guardare il resto della cabina. "Penso che sia meglio se resto qui a consolare i più piccoli. Sei la sorella di tutti qui dentro, vorrei solo... essere sicuro che non si sentano abbandonati.""
Grover fece una smorfia. "Ai vecchi tempi, Talia è quasi morta. Non penso che Luke volesse ripetere l'esperienza con te."
Percy sorrise.
Chris sbuffò. "Nessuno dei bambini si sentiva abbandonato. E Luke non ha mai davvero... detto cosa stava facendo."
"Cosa vi ha detto?" Chiese Travis.
"Che avremmo salvato la vita di Percy."
Percy sussultò.
Tutti quei bambini semidei che erano morti, erano morti per colpa sua.
Notando il suo sussulto, Poseidone la strinse a sé.
""Solo perché sono stata riconosciuta non vuol dire che li abbandonerei."
"Lo so. Tengo solo loro compagnia fino a quando non torni."
Percy annuì, spostando lo sguardo. Avrebbe adorato avere Luke con lei.
Era più grande di lei ed era suo fratello.
E, soprattutto, si fidava di lui.
Avrebbe scommesso su di loro.
Non l'avrebbe mai tradita."
Clarisse fece un suono offeso, volendo distogliere l'attenzione dal tradimento di Luke. "E su me no?"
"Certo che lo avrei fatto e faccio tuttora."
Michael riprese a leggere.
""Senti, non ti servo io, okay? Sei il tipo di persona che potrebbe far scivolare un cuscino whoopie sotto il sedile di qualcuno, e che potrebbe assassinare il presidente il giorno dopo.""
"Questo è molto... vero." Disse Michael e Percy rise.
Grover scrollò le spalle. "Potrebbe farlo lo stesso giorno, se se la sente."
Clarisse annuì. "È piuttosto violenta. E spaventosa."
Nico negò. "Percy non è spaventosa."
Tutti lo guardarono.
"Con te non lo è perché sei il suo piccolo e prezioso cugino. Non ti spaventerebbe mai." Negò Silena e Drew annuì. "Non tutti hanno questa fortuna."
Charles rabbrividì. "Può essere intensa, quando vuole."
Percy sorrise."Percy rise, alzando lo sguardo verso Luke. "Grazie, è una delle cose più belle che tu mi abbia mai detto."
"Comunque, ti auguro buona fortuna. E pensavo che queste ti potessero tornare utili."
Percy prese la scatola da Luke, aprendola su un paio di scarpe.
Luke pronunciò "Maia!" e sui calcagni spuntarono delle candide ali d'uccello, cogliendo Percy del tutto alla sprovvista.
Le scarpe le caddero dalle
mani e rimasero a svolazzare a terra per un po', finché le ali si ripiegarono e scomparvero.
"Sono le tue! Luke, non posso prenderle, sono un dono di tuo padre!""
Clarisse, Percy e Grover rabbrividirono alla menzione delle scarpe.
Poseidone strinse più vicino la figlia.
Reyna disse. "Beh, sarebbero state utili."
"Estremamente utili." Mormorò Grover e Clarisse annuì. "Poteva non disturbarsi a regalarle."
""Sì, ma sei praticamente la sua figlia adottiva. E se devi scendere negli Inferi ti servirà tutto l'aiuto possibile."
"Grazie, Luke." Percy gli sorrise, decidendo di non dirgli che non avrebbe potuto usarle.
Luke sembrava preso già da troppi sensi di colpa.
"Ascolta, Percy." Luke sembrava a disagio. "Le nostre speranze
dipendono da te. Perciò, ammazza qualche mostro anche da parte mia,
okay?"
Percy rise, abbracciando l'amico, prima di alzarsi e dire. "Andrò a prendere Clarisse e vedere se è interessata."
Prima di uscire, diede un bacio sulla guancia di Luke, sentendo Luke fare lo stesso sulla sua.
"Se non torno, ci vediamo all'Inferno."
"Inferi."
"Qualunque. Riderò così tanto vedendoti sopportare i marmocchi di Atena senza me qui.""
"Potresti smettere di ricordare a tutti che potresti morire?" Chiese Hylla e Percy scrollò le spalle. "Con una profezia che diceva che sarei morta a sedici anni, perdonami se non riuscivo a togliermelo dalla testa."
Clarisse annuì e Apollo disse. "È impressionante che tu sia riuscita a non agire mai per impedirla. Non tutti ci sarebbero riusciti."
"Luke rise, guardandola con qualcosa di fragile negli occhi.
Percy uscì prima che potesse pensare al fatto che Luke avrebbe perso o lei o Talia quando una di loro avesse raggiunto sedici anni.
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The family bond ~ Lettura Percy Jackson
Fiksi PenggemarPerseus Adelaide Jackson aveva cinque anni quando il suo patrigno aveva sconvolto la sua vita. Fece l'unica cosa che poteva fare: se ne creò una nuova. Gli dei e i semidei leggono la vita della semidea più forte di tutti i tempi.