"Percy stava guardando Zoe spalmarle una sostanza cremosa verde sui tagli alle mani.
Il suo sguardo andava verso Luke, lasciato in un angolo a sistemarsi le ferite in autonomia, alla tenda verso dove sentiva Talia e la dea impegnate a parlare.
Rendendosi conto che Luke o nessuna Cacciatrice avrebbe sentito la sua conversazione, chiese.
"Artemide non venderá Talia a Ade, vero?""
Artemide sorrise. "Non venderei mai una ragazza alla morte."
"Ma un ragazzo sì?"
Artemide scosse la testa. "Non offrirei la mia protezione, ma nemmeno lo condannerei."
"La Cacciatrice la guardò con qualcosa di dolce nello sguardo, prima di scuotere la testa. "Non lo farà, no."
"Talia ha detto che non dovrebbe esistere. Non la ucciderá nemmeno?"
Questa volta, un minimo sorriso invase le labbra di Zoe. "Non è nella natura della mia signora quella di uccidere altre ragazze, Perseus. Siamo sotto la sua protezione.""
"Zoe si occupava dell'educazione delle Cacciatrici appena entrate al mio servizio. E ha sempre adorato i bambini." Spiegò Artemide. Poi guardò Percy e disse. "Ed eri molto adorabile da bambina."
Percy fece una smorfia, non concorde.
""È nella prima categoria, quindi?"
Zoe la guardò confusa. "Di cosa?"
"Adulti. È nella prima categoria, gli adulti a cui interessa. Poi c'è chi guarda e chi attacca. Per lo più sono presenti quelli della seconda e della terza categoria."
"Capisco. Hai vissuto tra i mortali, quindi?""
Leo inclinò la testa. "Ma sei mortale. Puoi morire, no?'
Talia scosse la testa. "Lo usiamo per indicare chi non ha sangue divino nelle vene. Quindi, semidei, satiri, ninfe sono esclusi dai mortali."
""Io sono mortale. Posso morire, no?"
"Intendevo, non imparentati con dei.""
Percy sorrise a Leo mentre Silena gemeva. "Ce ne sono due."
Il sorriso sul viso dei ragazzi crebbe.
""Fino ai cinque anni. Poi sono scappata. Ho trovato da poco Luke e Talia."
Poi Percy guardò il semidio. "Non mi fidavo di Luke, all'inizio. Ma è buono."
"Non fidarti mai di un eroe, Percy. Non faranno altro che deluderti."
"Non Luke. Siamo una famiglia.""
"Luke però ti ha deluso." Fece notare Demetra.
Percy scosse la testa. "Aveva i giusti pensieri, ma il metodo sbagliato. Lui... voleva proteggerci. Me. Ha dimenticato che Crono non era meglio di voi. Tra i due, siete il male minore."
"Male minore?" Chiese Zeus, guardando scioccato la ragazza.
"Mandate i vostri figli a morire ma non interferite nelle missioni se non per prendervi gioco dei semidei in viaggio. Non potete fare niente contro gli altri dei e i semidei diventano la valvola di sfogo. Come è giusto? Molti semidei muoiono per colpa delle vostre stupide faide. Voi litigate un giorno e risolvete il secolo dopo. E intanto i nostri amici non sono più qui."
Zeus sospirò, annuendo controvoglia.
Era osservava stupita. Per essere una figlia di Poseidone, parlava in modo eloquente e pacato. Di solito erano delle teste calde, ma in quel momento niente in Percy suggeriva che fosse una testa calda.
Coraggiosa e impavida a parlare così a un dio? Certo. Ma non incosciente.
""Siete imparentati?"
Percy scrollò le spalle, dicendo poi. "La migliore famiglia non è quella che ti scegli?"
Zoe annuì, guardando poi Talia arrivare con passo irritato.
"Andiamo a dormire!" Abbaiò rivolta a entrambi.
Dietro di lei, una delle cacciatrici scosse la testa.
"Tu e il semidio potete. La piccola Perseus deve venire con me. La mia signora vuole parlare con lei."
"Me?" Percy si girò confusa, e Zoe le fece un cenno.
"La accompagno io, Phoebe. Pensa a mostrare ai nostri ospiti il loro giaciglio."
Percy guardò Talia che, con difficoltà, annuí."
"Hai davvero chiesto il permesso a Talia?" Chiese Jason, stupito. Percy annuì, spiegando. "Sembrava molto sconvolta, non volevo peggiorare le cose."
"Lasciandola a parlare con Luke, Percy seguí Zoe per l'accampamento.
L'interno della tenda in cui entrarono era caldo e confortevole.
Tappeti e cuscini di seta rivestivano il pavimento. Al centro, in un braciere dorato, un fuoco sembrava ardere senza legna né fumo.
Alle spalle della dea, che Percy guardava ancora confusa per aver scelto l'aspetto di dodicenne, su un piedistallo di quercia levigata, c'era il suo grande arco d'argento, a forma di corna di gazzella.
Le pareti erano ricoperte di velli animali: una pelle d'orso nero, una di tigre e diverse altri che Percy non fece in tempo a riconoscere o conoscere affatto.
Accanto a lei un animale vivo: un cervo con la pelliccia scintillante e le corna d'argento, la testa posata placidamente sul grembo della dea.
"Accomodati, Perseus Jackson" disse.
A disagio, Percy si sedette sul pavimento, davanti a lei. La dea aveva occhi così antichi per avere un aspetto così giovane.
"La mia età ti sorprende, giovane ragazza?" chiese.
"Ehm... un po'."
"Potrei apparire come una donna adulta o come un fuoco ardente o qualsiasi altra cosa volessi, ma queste sono le sembianze che preferisco. Questa è l'età media delle mie Cacciatrici , e di tutte le fanciulle di cui sono patrona, prima che si perdano."
"Prima che si perdano?"
"Prima che crescano. Che si innamorino dei ragazzi. Che diventino sciocche, dimentichino se stesse.""
Afrodite sbuffò. "Non è l'amore a fare questo alle ragazze. Sono loro stesse."
Artemide la fissò. "Sono gli uomini che giocano con i loro sentimenti."
Percy e Talia si guardarono. Per essere una Cacciatrice, Talia non aveva abbracciato la filosofia 'i ragazzi sono il male, uccidiamoli'. Aveva già una filosofia simile, solo che era rivolta al genere umano in generale con poche eccezioni. Le eccezioni erano solo aumentate.
""Oh. Non possono farlo anche senza uomini? Molti si perdono solo non credendo in se stesse." "
"Esattamente, vedi? Una bambina di sette anni lo aveva capito!"
Percy sorrise imbarazzata verso le due dee che tubarono, prima di ignorare la loro discussione precedente e guardare Efesto in attesa.
"Zoe si sedette alla destra di Artemide.
La dea sorrise alla giovane. "Devi perdonare le mie Cacciatrici per la fredda accoglienza. Accettiamo molto raramente dei ragazzi nel campo. Di solito ai maschi è proibito avere qualunque contatto con le Cacciatrici. L'ultimo che ha visto questo campo..." Guardò Zoe. "Chi è stato?"
"Quel ragazzo in Colorado" rispose lei. "Lo hai trasformato in un jackalope."
"Ah, sì." Artemide annuì, soddisfatta. "Mi piace tanto fare i jackalope."
"Luke non diventerà un jackalope, vero? Non sarebbe bello portare un jackalope con noi fino al Campo.""
Hermes sorrise alla semidea che ricambiò il sorriso.
I ricordi con Luke erano dolceamari. Ma Luke era stato una parte importante della sua crescita. Non lo avrebbe dimenticato così.
"Artemide la guardò, prima di scuotere la testa. "Non senza motivo. E ho offerto io stessa un invito per la sua permanenza nel mio Campo. Perseus, ti ho convocata qui per chiederti il tuo punto di vista su quello che è successo. Talia mi ha raccontato del suo incontro, con Luke prima e pochi mesi fa con te. Vorrei ascoltarlo da te, adesso."
Sentendosi a disagio, Percy raccontò come era dovuta scappare da casa sua due anni fa. E di come, pochi mesi prima, avesse finalmente trovato aiuto.
Quando ebbe finito, Artemide posò una mano sul suo arco d'argento, assorta.
"Talia ha detto di aver ricevuto dei sogni da parte di nostro padre, per avvertirla del pericolo. E ha riferito che anche Luke aveva ricevuto un sogno di avvertimento. Anche tu hai ricevuto un simile monito dal tuo genitore?"
"Non sono scappata per i mostri. Avevo la necessita di andarmene. Non potevo restare." "
"Potevo sentire che eri potente. Non capivo perché tuo padre non ti avesse inviato dei sogni."
Poseidone sospirò. "Cercavo di tenerla al sicuro dallo sguardo dei miei fratelli. Ero sicuro che, sebbene non avessi mai cercato di uccidere Talia, Zeus avrebbe ucciso mia figlia."
Zeus strinse le labbra. Aveva avuto la tentazione, prima di decidere di usare la razionalità e mettere la ragazza alla prova.
Inoltre, la aveva riconosciuta come un'amica leale di sua figlia. E Dioniso aveva detto che era stata pronta a partire per salvarla lo stesso giorno, alla ricerca di un modo miracoloso, raro, e praticamente impossibile da recuperare.
"Artemide fissò la ragazza, prima di annuire debolmente. Un brivido stava scorrendo sulla schiena di Percy. Sapeva che qualcosa di orrendo stava per capitare.
"Comprendo. Vedo sicuramente del fuoco, nei tuoi occhi. Devi essere addestrata e allenata per migliorare il tuo talento grezzo." "
"Percy ha un talento profetico?" Chiese Apollo.
Poseidone annuì. "Era uno dei miei domini. E più tieni alla nascita del figlio, più potente quello diventerà. Più domini erediterà. Quando ho scoperto che sarebbe stata una bambina..."
Gli dei annuirono.
Tutti sapevano del desiderio profondo di Poseidone di avere una figlia mezzosangue.
" "Luke ha detto che al Campo Mezzosangue Chirone ci addestrerá. Che è l'unico modo che abbiamo per imparare a sopravvivere."
"Non è l'unico modo, per una fanciulla" ribatté Zoe.
Percy la guardò confusa. "In che senso? C'è un altro campo solo per donne?"
Zoe annuì e si indicò. "Puoi unirti alle Cacciatrici."
"Ma... Perché dovrei unirmi?"
"Tanto per cominciare, guadagneresti l'immortalità." "
Leo si rianimò. "Sta scherzando?"
Talia scosse la testa. "Le Cacciatrici sono immortali."
"Ma sono morte nella guerra contro Crono." Fece notare Travis e Talia annuì. "Morire in battaglia è l'unico modo in cui una Cacciatrice può morire."
"Percy spostò lo sguardo dalla ragazza alla dea. "Sta scherzando, vero?"
"Zoe scherza molto di rado" replicò la dea. "Le Cacciatrici mi seguono nelle mie avventure. Sono le mie ancelle, le mie compagne d'armi, le mie sorelle. Dopo avermi fatto voto di fedeltà, sono immortali, sì... a meno che non cadano in battaglia, il che è improbabile. O non infrangano il giuramento."
"Che giuramento?"
"Di ripudiare l'amore per sempre. Di non crescere mai, di non sposarsi mai. Di restare fanciulle in eterno."
"Come lei?"
La dea annuì. "
Leo inclinò la testa. "Ragazze in età delle medie e del liceo? Quelli sono dei piranha!"
Lo guardarono tutti. "Andiamo, è vero! Sono cattive, perfide e meschine. E passano tutto il tempo a sistemarsi i capelli, truccarsi e parlare di ragazzi."
Piper lo guardò male. "Lo fanno tutte le ragazze."
Leo, Jason, Frank e Nico guardarono Percy.
"Perché mi fissate?"
"Non ho mai visto Percy sistemarsi i capelli."
"Ehy! È il mio stile."
Jason corrugò la fronte. "Che stile è?"
"Ho appena piazzato gli esplosivi tre piani più sotto, li ho attivati e sto scappando prima che esploda. Ho un minuto e devo fare altri tre piani."
La guardarono tutti.
"E mi sono appena svegliata."
"Ci hai pensato molto." Notò Hazel.
"Ero pronta per questo momento da quando avevo otto anni. E Silena ha iniziato a seguirmi per il campo con una spazzola."
"Hai dei capelli bellissimi e sembrano un tappeto."
"Ho ricevuto commenti peggiori."
""Andate in giro per il paese a reclutare semidei?"
"Non solo mezzosangue" interruppe Zoe. "La divina Artemide non fa discriminazioni di nascita. Tutte coloro che onorano la dea possono unirsi a noi. Mezzosangue, ninfe, mortali..."
"E tu che cosa sei, allora?"
"Non è importante, adesso. Il punto è che puoi unirti a noi, se lo desideri. Sta a te la scelta."
"Che ne sarà di Luke? Non può venire con noi."
"Certamente no" confermò Artemide. "Lui andrà al campo. Purtroppo, i ragazzi non possono fare di meglio."
"Ehi!" protestò Percy per solidarietà con il suo amico. "
Talia sorrise e anche Hermes era grato. Lui non aveva potuto fare molto per il figlio, ma almeno aveva avuto qualcuno che lo aveva fatto.
" "Potrai vederlo di tanto in tanto, ovviamente. Ci saranno i capigruppo del campo a prendersi cura di lui. E tu avrai una nuova famiglia: noi."
Percy sussultò. Era stata rigettata dalla sua vecchia famiglia, mai voluta dall'unico rimasto. Aveva già una nuova famiglia.
"Non posso accettare. Luke mi ha già promesso una famiglia. E io a lui. Non deluderò nessuno di loro. Apprezzo l'offerta, però. Grazie, ma non posso."
Artemide annuì. "Comprendo. Posso apprezzare la lealtà, quando la vedo. Zoe ti porterà dai tuoi compagni di viaggio." "
Nico sussultò. Percy aveva rifiutato per qualcuno che non conosceva nemmeno bene.
Bianca aveva accettato senza problemi.
"Percy si alzò, comprendendo che la sua riunione con la dea della caccia fosse giunta al termine.
Zoe la accompagnò fino alla tenda dove Percy poteva scorgere Luke e Talia impegnati in una conversazione.
"Ti deluderá. Lo fanno sempre, alla fine."
"Ti permetterò di dirmi che ero stata avvertita, in quel caso." "
Talia guardò Percy che annuì. Zoe glielo aveva davvero detto. Aveva ricordato la sua frase.
Percy si era leggermente commossa.
"Zoe le sorrise.
Percy pensava che potesse farla franca perché vista come un cucciolo di cane o foca. Piccola, coccolosa e innocua.
Finché non veniva uccisa, Percy poteva accettare quell'idea. "
"Vedi che anche tu lo ammettevi?" Chiese Silena e Percy la guardò male.
La ragazza si limitò a sorridere.
""Percy!"
Talia aveva visto la coppia, stringendo la ragazza in un stretto abbraccio, sentendosi sollevata quando non sentí nessuna differenza tra la Percy di prima e quella tra le sue braccia.
Luke, poco dietro, sorrideva sollevato.
Zoe strinse la labbra, girandosi per tornare verso la sua tenda.
"Tals?"
"Scusa, sto stringendo troppo? Avevo paura che avresti accettato la loro offerta!"
"L'hanno fatta anche a te?"
Talia annuì, prima di dire. "Ho detto loro che Luke non mi avrebbe mai deluso. Mai. Artemide ha detto che ero giovane e ingenua, ma che avrei potuto cambiare idea più tardi."
Percy annuì. Anche a lei era arrivata la sensazione che la dea sapesse più di quanto volesse dire, ma forse aveva una ragione.
Non aveva mai capito bene di cosa fosse dea Artemide. Forse aveva qualcosa come una finestra sul futuro.
Anche Hermes aveva trattato Luke come una causa persa, alla lunga.
E questo non piaceva alla ragazza.
Luke era tutto, ma non una causa persa. "
Hermes sussultò. "Non ho mai visto Luke come una causa persa."
"Lo so. Ma a sette anni sembrava proprio quello. Non avevo ancora capito che era solo la vostra incapacità di provare emozioni come persone normali e quindi parlare come se fossimo dei pesi."
" "Anche io non avrei mai potuto lasciarvi. Hanno offerto una nuova famiglia, ma ne avevo già una."
Luke le scompigliò i capelli e Percy gli sorrise.
"Dobbiamo capire cosa fare dopo."
"Cosa intendeva prima? Quando ha detto che stava arrivando aiuto?"
"Probabilmente un satiro. Sono incaricati nel proteggere semidei."
"Quindi... Ci porterà al Campo? Sanno combattere? Cosa sono i satiri?"
"Creature mitologiche. Figli di Pan o qualcosa del genere. La sua gente. Non sanno combattere, sono pacifici a quanto ne so. Ma sono delle ottime guide. Sentono i mostri e conoscono la via per il Campo."
"Vuoi dire che abbiamo un odore particolare?"
Luke e Talia si scambiarono un sorriso. Per qualcuno cresciuto senza guida per due anni, vedere la loro dinamica tra loro e con lei sorprendeva ancora Percy. Erano come dei fratelli maggiori da infastidire e che avrebbero scosso la testa e nascosto il sorriso alla sua vista, per reggere il gioco. "
Talia guardò Percy, divertita. "Sei ancora fastidiosa."
"Ehy, sono la più piccola. Ho il dovere di infastidirti."
Jason fissò Percy. "Posso infastidire te, quindi?"
"Solo se non tieni al tuo naso." Rispose Percy, facendo allontanare Jason.
"Percy non credeva possibile affezionarsi così velocemente in così poco tempo, soprattutto dopo Gabe e due anni in completa solitudine.
Ma Talia e Luke erano due fantastici fratelli maggiori. "
Talia sembrava troppo compiaciuta e fissava Jason con aria di superiorità. Jason sospirò. "L'ho detto una volta sola."
"Una volta di troppo." Gli rispose la ragazza.
" "Sí, a quanto pare essere figli degli dei ci dà un odore particolare." Annuì Luke e Talia spiegò. "In generale, i mostri cercano i semidei per sfidarli e mettersi alla prova con loro. Sfidarli."
"Posso avvertirli a prescindere che non sono una grande sfida?" "
Talia guardò Percy in attesa e lei la guardò chiedendo. "Pensi davvero che sia andata da un mostro e glielo abbia detto?"
"Onestamente? Sì."
"Hanno deciso di cercare di uccidermi per il mio sarcasmo."
"Vedi?" Le disse Clarisse.
Poseidone stava iniziando a preoccuparsi. Sua figlia sembrava una calamita per i guai e il pericolo.
"Talia rise e Luke le scompigliò i capelli. "Possiamo provare. Male non fa, sicuramente."
Talia aveva sistemato infine uno dei letti, accompagnando Percy e rimboccandole le coperte.
"Tals!"
La ragazza più grande le sorrise dolcemente, prima di darle un bacio sulla fronte e passarle dolcemente una mano tra i capelli. "
Percy arrossì leggermente, mentre Talia faceva la stessa identica cosa in quel momento.
"Smettila."
"Scusa, ho pensato che stavi sorridendo in modo tenero."
" "Riposa un po'".
"Anche tu e Luke dovreste."
"Lo faremo. Ma i bambini più piccoli devono dormire di più, non credi?"
"Ma..."
"Domani mattina dovremo muoverci presto. I mostri attaccano meno spesso di giorno, lo hai visto anche tu."
"Quindi perché non dormiamo di giorno e corriamo di notte?"
"Perché vuoi dormire di notte, peste. Quindi, ti lasciamo fare il tuo sonno di bellezza." "
Dakota guardando Percy, chiese. "Le serve? Voglio dire..." arrossì, smettendo di parlare.
Percy e Talia si guardarono vagamente divertite.
Poseidone stava fissando il semidio.
"Luke rise della risposta di Talia e Percy storse il naso. "Mi stai dicendo che a te non serve dormire di notte? Sei un pipistrello in incognito?"
"Posso dormire meno di te."
"È perché non importa quanto dormi, non raggiungi la mia bellezza." "
I ragazzi presenti stavano annuendo e Drew, tranquillamente. "Questo perché nessuno è bello quanto lo sei tu, Percy."
Piper fissò scioccata la ragazza. "Hai appena detto che Percy è più bella di te?"
"Lo sai, di solito non sono attratta dalle ragazze, ma Percy mi fa pensare che forse non è vero."
"Stesso qui." Fece Nico, facendo ridere Percy.
"Hai avuto una cotta per Percy?" Chiese Ade e Nico arrossì.
"Era adorabile, zio." Disse Percy, facendo annuire Ade leggermente confuso.
"È tuo cugino, però." Disse Reyna e Percy indicò Michael. "Anche lui."
"Giusto l'angelo." Rise Michael e tutti li guardarono confusi.
"Se ne parlerà."
"Luke rise ancora e Talia scosse divertita la testa. "Dormi un po', peste."
Ricevuto un altro bacio sulla fronte, Percy finalmente si sdraiò su un fianco e chiuse gli occhi per dormire.
Le voci sommesse di Talia e Luke, che stavano proseguendo con la loro discussione, la cullarono fino al sonno profondo. "
Afrodite sorrise dolcemente e Efesto le consegnò il libro.
"Era molto tenero." Disse Estia, che poi guardò i semidei.
"Propongo una pausa dopo. Per sgranchirci le gambe. E magari cambiare i posti."
Poseidone sorrise grato alla sorella.Angolo autrice
Cosa ne pensate fino a questo momento?
Alla prossima
By rowhiteblack
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The family bond ~ Lettura Percy Jackson
FanfictiePerseus Adelaide Jackson aveva cinque anni quando il suo patrigno aveva sconvolto la sua vita. Fece l'unica cosa che poteva fare: se ne creò una nuova. Gli dei e i semidei leggono la vita della semidea più forte di tutti i tempi.