Capitolo 5: Veleno

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Le due ruote girano velocemente sull'asfalto, lasciandosi la strada alle spalle, Choker tiene stretto a sé il suo amico mentre il suo volto viene premuto contro la schiena di lui.

"Ora dove andiamo?" chiede lei con non poca stanchezza nel tono di voce.

Flynt esita qualche secondo prima di risponderle "Ti porto da Lemon, così che lei possa riportarti a casa".

La bambina rimane stupita sentendo quelle parole e alza la testa per provare a scorgere il volto dell'altro "E Perché? Perché non mi ci porti tu?" chiede ancora innocentemente.

Il ragazzo tiene lo sguardo fisso avanti sul percorso da seguire, che ora è cambiato e punta a tornare nel distretto di Graffitown.

"Io non posso andare a casa tua purtroppo" le dice con voce quieta.

La ragazzina non sa come ribattere e torna a premere il suo volto contro quella giacca viola, stringendo un po' di più le braccia intorno al corpo di Flynt.

Lui inclina la testa, guardando nello specchietto, cercando in qualche modo di vedervi riflesso il viso di Choker, in quel momento però sente come un pizzico sul collo, non particolarmente doloroso.

Di lì a pochi secondi, la sua vista inizia ad appannarsi, la testa gira e guidare dritti diventa sempre più difficile, finché infatti il peso non si sbilancia troppo e la moto lascia che i due cadano a terra, finendo sul marciapiede, rotolando vicino all'ingresso di un vicolo.

Anche l'udito di Flynt è altamente offuscato, i suoni vengono soffocati come se fosse sott'acqua, è tutto troppo confuso per capirci qualcosa, come se la realtà intorno a lui fosse stata racchiusa in una bolla che la deforma.

Uno stimolo proviene dal suo braccio destro, il ragazzo si volta a fatica, nel frattempo inizia a distinguere delle grida, davanti a sé vede Choker in preda al panico mentre con tutte le sue forze cerca di rimanere attaccata a lui.

Le mani della bambina smettono presto di fare resistenza e questa viene risucchiata nell'ombra densa come un muro di fumo nero.

Flynt cerca in tutti i modi di focalizzarsi su ciò che sta avvenendo, così si rialza di scatto e inizia a camminare nella direzione nella quale ha visto sparire la piccola.

Dopo qualche tentativo in cui le sue dita sbattono casualmente sul metallo, Flynt riesce ad attivare la visione notturna della sua maschera, vedendo comparire in fondo a quello che sembra un interminabile corridoio un'indefinita macchia luminosa.

Il ragazzo cammina barcollando ma poco a poco inizia a prendere velocità e stabilità nei suoi passi, correndo in avanti verso quella luce alla fine del tunnel che sembra sempre più distante.

Tutto a un tratto quella macchia gialla cambia direzione, lanciandosi verso l'alto e utilizzando degli appoggi per scavalcare gli ostacoli che compaiono sulla via, prima di svanire svoltando in un'altra direzione.

Flynt cerca in tutti i modi di seguire quegli spostamenti, davanti a sé vede comparire una rete per cui salta su un cassonetto dei rifiuti e lo usa come trampolino per sorvolarla.

Tuttavia, il salto è troppo grande e il giovane è costretto ad afferrare un appiglio sporgente dalla parete per prolungarlo.

In quel momento una strana sensazione pervade il corpo del ragazzo, alzando lo sguardo vede attorcigliato al suo braccio un viscido serpente che sta strisciando verso il suo volto.

Flynt molla la presa per lo spavento improvviso e cade a terra senza riuscire a superare la rete.

Continua a scuotere il braccio per un po' prima di rendersi conto che l'animale non vi è più avvinghiato, così, senza tempo da perdere nel cercare spiegazioni, si aggrappa selvaggiamente a quella rete metallica per scalarla, in una soluzione più lenta dell'altra ma ugualmente efficace.

Come ratti in trappolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora