Un giovane uomo cammina per le sporche strade della città, non sembra appartenere a quel luogo, le suole delle sue scarpe sono troppo pulite per aver calpestato quel terreno troppo a lungo, a coprire le sue spalle una lunga giacca grigio chiaro, da sotto il cappello scendono dei capelli castani lunghetti, tenuti all'indietro per mantenere un viso pulito e ordinato.
Con una mano guantata, l'uomo afferra il pomello di una porta scheggiata, aprendola.
Non appena fa il suo ingresso nella struttura, viene squadrato da occhi di ogni tipo, sembra il protagonista di quel breve momento in cui il baccano di un secondo fa si zittisce improvvisamente.
Lui continua a camminare fino ad arrivare a un bancone, si siede.
"Cosa posso offrirle?" chiede Sharleene accennando una mezza risatina nervosa.
L'individuo ora seduto sullo sgabello si toglie il cappello, appoggiandolo davanti a sé "In realtà sono qui per fare delle domande" e così dicendo tira fuori un distintivo dal taschino, polizia.
Alcuni dei clienti seduti nei tavoli tutto intorno a lui si alzano a brutto muso ma Sharleene distende le braccia verso di loro chiedendo di rimanere calmi.
"Ma certo, mi dica" risponde lei pacatamente.
Il poliziotto la guarda con aria serena, il suo viso è molto giovane, probabilmente non ha neanche trent'anni, sono visibili alcuni innesti cibernetici ai lati del volto.
Il ragazzo riprende quindi l'argomento "Sono l'agente Finneas Batchelor, sto indagando sulla scomparsa della figlia del presidente, sicuramente sarà a conoscenza dell'accaduto" poggiando ora le mani davanti a sé.
Sharleene sorride come a voler mostrare la totalità dei propri denti "Ma certo che ne sono a conoscenza, la notizia è su tutti i notiziari".
Batchelor annuisce lievemente pronunciando anche un verso sottovoce di concordo "E per quanto sono riuscito a scoprire fin ora, il sequestratore, Flynt, è un cliente abituale del locale, nel quale è stato avvistato l'ultima volta pubblicamente".
La giovane ragazza deglutisce, iniziando a picchiettare con le dita sul bancone "Sì, è vero, Flynt ha sempre frequentato il locale ed è stato qui anche dopo l'annuncio della notizia, tuttavia non aveva con sé la bambina quella volta e da allora non l'ho più rivisto, come avrei potuto, tutti i clienti gli si sono ovviamente rivoltati contro costringendolo alla fuga".
L'agente si passa una mano tra i capelli per tenerli in ordine "Capisco, immaginavo che anche i suoi 'colleghi' gli si sarebbero ritorti contro, grazie a quell'annuncio abbiamo sottratto un qualsiasi luogo sicuro al criminale e ci siamo assicurati che nessuno torcesse anche solo un capello a Dhalia" il poliziotto si guarda ora intorno, incrociando lo sguardo con numerosi clienti del locale "Non dev'essere bello sapere che tutti ti volteranno le spalle con la giusta posta in palio".
Detto ciò, Finneas si alza nuovamente in piedi, rimettendosi il cappello "La ringrazio per il suo tempo, signorina" e abbandona il locale.
Di nuovo sotto il cielo stellato notturno, l'agente di polizia si incammina verso la prossima meta, purtroppo non così certa come lo era questa.
Lungo il marciapiede sboccano vari vicoli, da uno di essi provengono dei rumori allarmanti.
Finneas volta prontamente la testa nella direzione di quel buio corridoio, ascoltando con attenzione.
Avvolti dall'oscurità, due figure si dimenano goffamente, una delle due è un uomo, vestito di una giacca di pelle e dei jeans attillati, sulla sua testa pelata è stata impiantata una cresta punk rossa tramite modifiche robotiche.
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Come ratti in trappola
ActionNell'ambientazione tendente al cyberpunk di Beacon City, un criminale a sangue freddo e col volto mascherato di nome Flynt viene assoldato per prendere in ostaggio la giovane figlia del presidente. In un pericoloso, violento ed emotivo viaggio insie...