Capitolo 6: Bambola

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Il corpo leggero di Choker se ne sta adagiato fra le braccia di Flynt che lo avvolgono morbidamente mentre lui cammina lentamente cercando di non svegliarla.

Nonostante le precauzioni prese, la piccola inizia a riaprire gli occhi, mettendo piano piano a fuoco il mondo intorno a lei, solleva lo sguardo verso il suo amico "Uhm... Flynt?".

Il ragazzo abbassa la testa per incrociare gli occhi della bambina, il suo volto coperto dalla maschera non ha alcuna espressione, eppure in quel momento trasmette sicurezza e calore.

Con estrema delicatezza le braccia di lui si inclinano per far arrivare i piedi di Choker a terra, le ginocchia di lei si piegano inizialmente sentendo tornare il peso del corpo su di esse, poi si ridistendono, abituatesi.

La piccola manina della giovane si allunga per raggiungere quella dell'altro, il quale non esita a stringerla.

"Ora dove andiamo?" chiede lei con tono innocente. Flynt la fissa da dietro le lenti di vetro giallo, si trova in difficoltà, nemmeno lui sa cosa fare ora, ogni strada intorno a sé sembra crollare lasciandolo inevitabilmente perso nel vuoto.

Esternare ciò alla piccola non sarebbe però una buona idea, Flynt fa un respiro profondo "Adesso... andremo ovunque sarai al sicuro, non preoccuparti".

La bambina annuisce e si avvicina al fianco del suo 'fratello maggiore', la moto viola metallizzata si trova davanti ai due, in attesa, qualche goccia d'acqua inizia a cadere dal cielo.

L'improbabile coppia si lascia alle spalle l'abitazione di Sharleene e Sim, le due ruote divorano l'asfalto sotto di esse il quale si fa letto di un fiume di pioggia, Choker si copre la testa con la giacca viola di Flynt, mentre questo rimane coperto solo da una scura t-shirt.

Le luci di BeaconCity sono bellissime nella notte, chiazze di colore così acceso nel cielo nero, le sottili gocce che cadono dall'alto fendono questa luce che sembra espandersi all'interno di esse come una macchia di inchiostro.

Ognuna di quelle luci, però, è un potenziale pericolo, è un rifugio impossibile, è il contrario di una speranza.

In quelle ore oscure, due appuntiti arti metallici graffiano il pavimento dall'alto di un edificio, una sagoma attende nel buio con gli occhi fissi sulla propria preda, ignara.

La casa di Lemon è l'unica opzione per Flynt, nessun altro accetterebbe di ospitare la figlia del presidente con e un ricercato con una taglia così grande sulla testa, in oltre il ragazzo non conosce altre persone di cui può fidarsi allo stesso modo per una cosa tanto delicata. Ma GraffiTown è lontana e il freddo inizia a gelare le ossa di Flynt, mentre l'acqua piovana sembra farsi strada nelle sue carni.

La moto si ferma, i due si nascondono sotto una tettoia sufficientemente ampia per ripararli per bene dalla tempesta. "Aspetteremo qui che il tempo si calmi un po', poi riprenderemo verso casa di Lemon, lì avremo modo di asciugarci, riscaldarci e riposare" dice affettuosamente Flynt passando una mano sulla testa della bambina.

"Oh, sì! Lemon è così gentile! Non vedo l'ora di rivederla! Anche se non siamo stati via molto tempo già mi manca!" risponde eccitata la piccola Choker, mentre stringe a se quella giacca di pelle per ripararsi dal freddo.

Flynt si siede a terra, incrociando le gambe, invitando la piccola a sedersi su di esse così che lui possa scaldarla un minimo, lei asseconda l'idea e si rannicchia come vicino a un confortevole fuoco.

Il ragazzo inizia ad accarezzare dolcemente i capelli di lei, mentre questa tiene gli occhi persi nel vuoto.

"A che pensi?" le chiede. Choker esita qualche secondo, "Tu hai mai paura?".

Come ratti in trappolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora