Capitolo dodici /Più cattivo

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«Stai benissimo così, Gio! Fatti abbracciare!»
Sono trascorsi due mesi ed io sono sempre lo stesso, ma con più cicatrici e cattiveria in corpo.
Davanti a me c'è Max, mi ha accompagnato dal barbiere per un nuovo taglio di capelli.
Ci abbracciamo, felicissimi nel rivederci. Ogni giorno esco con gli amici, con i miei fratelli. Quasi tutte le sere sono a cena da me, per non sentirmi mai solo.
«Avevo voglia di cambiare, così sono partito dai capelli» dico soddisfatto del mio cambio look.
«Hai fatto bene. Però... ti vedo dimagrito un'altra volta. Attento a non farmi brutti scherzi!»
«Tranquillo, fratè. Come vedi sono ancora vivo» sdrammatizzo.
«Andiamo da te, nel tuo laboratorio. Ti va di scrivere della merda insieme?»
Il mio laboratorio è lo studio dove si incide e scrive musica, da sempre è il mio posto del cuore.
«Dai, andiamo! Fanculo anche a quella, guardala. Se ne sta lì come se niente fosse...»
Siamo passati di fianco al negozio di Lili, ormai da quel giorno non ci siamo più rivolti la parola. Sono io che sono sparito, non ho voluto sentire nessuna spiegazione.
«E se magari sta male per te, fratello?» mi chiede.
«Nah, ma anche se fosse, non m'interessa. Mi vedi preoccupato per lei? È acqua passata»
«Sta tornando il diavolo magro, o sbaglio?»
Ridacchiamo all'unisono mentre entriamo in casa mia.

«Spacchi, fratello mio! Le tue basi sono da paura!» esclamo ascoltando il beat che a creato Max, ha talento da vendere, è il mio braccio destro.
«Ci manca solo il testo ora, Gio. Prenditi tutto il tempo che vuoi, voglio che sia una mina!»
«Ho troppa voglia di scrivere roba nuova, nel giro di una settimana ti faccio trovare pronto il testo!»
Mi sento a casa, come ai vecchi tempi. Torno indietro nel tempo quando lavoro insieme a Max, è da quando siamo ragazzini che incidiamo canzoni.
«Oh, mi è venuta un'idea. E se portassimo una voce femminile nel ritornello? Sarebbe magico»
«Una ragazza? Ok, ma parlaci tu, io non parlo più con il sesso femminile» rispondo mentre fumiamo una sigaretta affacciati al balcone.
Max scoppia a ridere. «Che coglione, finiscila! Ora non sono tutte uguali, eh! O forse sì, ma stiamo parlando di lavoro, non di scopate»
«Mh, sì, c'hai ragione»
«Allora che dici? Ti va?»
Annuisco. «Bisogna solo trovare la voce, ti viene in mente qualcuna?»
Max si gratta il mento per riflettere. «No, ma lanciamo un appello su Instagram! È bello poter dare spazio a voci nuove, no? Magari tra tutte le risposte troviamo una ragazza con una voce pazzesca!»
«Sarà difficile, riceveremo una valanga di messaggi. Specifichiamo che in dm vogliamo un video o audio con la loro voce cantata,»
«Vai. Ci sto! Ora pubblico subito la storia su insta, mi raccomando di farlo anche tu!»
Ci diamo il cinque, questo sì che è un vero lavoro di squadra. Max ha sempre lo spirito giusto, pieno di positività ed entusiasmo, mi dà sempre molta carica.

Dopo due ore a scrollare mille messaggi, troviamo forse la ragazza giusta. «Senti questa, Max. È quello che cerchiamo»
«È perfetta. Vai, rispondile. Dille che si tenga impegnata per le prossime settimane»
«È sicuro una nostra fan, spero non si faccia prendere troppo dall'emozione sennò esce una merda il ritornello»
«Dai, non credo. Faremo un sacco di prove prima di registrare, non essere così negativo».
Questa ragazza si chiama Cleopatra, penso sia il suo nome d'arte. Ha lo stesso taglio di capelli di Uma Thurman in Pulp Fiction, la sua espressione da sfacciata è coerente con il suo stile.
Spero sia una canzone perfetta, la sua voce sta bene su un testo incazzato, perfetto per il mio stato d'animo.
La musica mi tiene impegnato a non pensare, mi meraviglio di quanto sia stato stupido a perdere tempo con una ragazza che credevo di amare. Già, credevo. Perché a quanto pare non l'ho mai amata, era tutta una convinzione.
Io e Max ci salutiamo, siamo esausti dopo un'intera giornata davanti al pc.
Resto seduto sul divano con il mio amico fedele, Micio. Non ho proprio voglia di cucinare, sicuro mi ordinerò qualcosa, anche se non ho molta fame.
A proposito, ultimamente non sto mangiando molto, è per questo che Max mi vede dimagrito, ma non lo sto dicendo a nessuno. Mangio sì e no una volta al giorno piatti di pasta poveri o semplicemente caffè e due biscotti, proprio non mi passa per la testa avere fame. Spero solo non sia anoressia, il mio medico giorni fa mi disse che ho parecchi sintomi, ma non è stato diagnosticato ancora nulla, vuole tenermi comunque sotto controllo.
«Ma tu ci pensi mai a fuggire da me, piccolo viziato?» dico con voce da scemo al mio gattino ormai diventato grande.
Mi risponde con un tenero miagolio, sorrido accarezzando il suo pelo striato e  morbido. Quante cose dobbiamo imparare da loro, siamo una razza davvero stupida.
Vengo interrotto dai pensieri, il mio orologio vibra, ho ricevuto un nuovo messaggio. È Cleopatra, ha risposto al messaggio che le scrissi ore fa.
Bellaaaa ciao Mostro!!
Fatemi sapere quando volete registrare, mi tengo libera per voi!
Sì, è palesemente una nostra fan, ma non sembra una di quelle che strilla ai concerti. Non le risponderò al messaggio, non voglio fare il simpaticone, proprio non riesco a conversare molto con le ragazze dopo l'ultima batosta. Mi stanno tutte sulle palle, ecco la verità. Lascio che sia Max a risponderle domattina.
Sono più stronzo, più cattivo, vero?
Ve l'avevo detto, mai più amore.
















Gio e Max aka Nick Sick

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Cleopatra

Cleopatra

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BRUCIA ANCORA | Giorgio Ferrario / Mostro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora