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Da quella sera aumentano i controlli intorno all'alberocasa, come il numero di Na'vii delle squadre di caccia e delle spedizioni per scovare i nemici. I guerrieri addestrano sempre meglio e sempre più nuove reclute, anche le giovani Na'vii, tra cui la sottoscritta.

Neteyam mi insegna davvero come combattere e non mi da tregua. Si divide tra me e la sua squadra ma senza lasciarmi da sola. Infatti quando non siamo insieme si assicura che io sia con Kiri o con la madre.

I giorni passano e sembra tutto tranquillo dal punto di vista reietti, nessuno abbassa comunque la guardia.

Una sera di queste ho quasi preso sonno quando sento una mano scuotermi il braccio. E' Net che mi chiama a bassa voce.

"Eli, lo so che non stai dormendo, tirati su" si avvicina al mio orecchio e ci soffia dentro.

"Ma sei scemo?" sono costretta ad aprire gli occhi.

"Shh, andiamo su, non svegliare nessuno" lo seguo senza sapere che cosa abbia in mente.

Camminiamo nella foresta e pensavo non fosse possibile farlo dalle restrizioni di Jake, intanto Net rimane in silenzio e io non posso fare altro che aspettare.

Si ferma in punto che non riconosco girandosi verso di me.

"Sei pronta per l'addestramento notturno, tieni" porgendomi l'arco. Sono parecchio brava ad usarlo ma di giorno, di notte non ho mai provato.

"No, no, no, che devo fare con questo? Non mi hai insegnato ad usarlo di notte, non vedo nulla"

"Esatto, è proprio questo il momento di imparare" si avvicina a me e mette la sua mano sui miei occhi chiudendoli.

"Ascolta la foresta, devi imparare a distinguere i suoni, quando un senso non ti aiuta devi servirti degli altri" prendendomi la mano l'appoggia sul tronco di un albero umido.

"La tua pelle deve riconoscere cosa tocca, rilassati e lasciati aiutare da quello che ti circonda"

L'unica cosa che sentivo era la sua mano sulla mia, la sua voce e il suo respiro, l'ultima cosa a cui pensavo era di poter combattere ora.

"Concentrati, respira, Eywa will san ngenga" Eywa può salvarti.

Lo ascolto davvero adesso, sento di tutto ma cerco di fare ordine: il ruscello, il fruscio delle foglie e il terreno bagnato sotto ai miei piedi.

Apro gli occhi e Neteyam non c'è più.

Un suono di richiamo da lontano mi distoglie da quel pensiero. Di scatto mi nascondo dietro l'albero afferrando bene l'arco e una freccia.

E' il richiamo di pericolo, sta simulando una situazione di battaglia.

Mi sporgo piano per cercare di individuarlo con lo sguardo ma appena ci provo una freccia viene scagliata a pochi centimetri dal mio volto.

Benissimo, non scherza affatto. Mi abbasso e ritorno nella posizione di prima. Mi avvisa proprio del fatto che non devo usare gli occhi per capire dove si trova.

"Oe yune nga Eywa" io ti ascolto Eywa.

Riesco a sentire il richiamo e il fruscio di foglie. Poi i suoi passi. E' alla mia destra sicuramente. Mi giro rimanendo in ginocchio e lo vedo, vedo le sue gambe.

Tiro la freccia che gli graffia il polpaccio, ce l'ho fatta.

"Lekye'ung!" -Fuori di testa- urla e non riesco a trattenere una risata, la quale mi costa una freccia dritta sopra la mia testa.

A quel punto Neteyam mi raggiunge scendendo dal ramo su cui si trovava.

"Complimenti per questo regalino, ma quella risata ti sarebbe costata la vita" dice dolorante per la gamba. Effettivamente pensavo fosse meno profondo.

"Sono riuscita a sentirti prima di vederti"

"E' il minimo questo, dovrai continuare a farlo finché non sarai sicura di quello che percepisci."

Questo è praticamente un complimento detto da lui. Sono fiera di me per esserci riuscita al primo colpo. Non posso distrarmi due secondi che già è in cammino - come al solito - senza dirmi niente.

"Abbiamo finito?" domando umilmente.

"Assolutamente no"

Ci ho sperato.

Dopo poco il sentiero che stavamo percorrendo diventa un ponticello situato su un lago illuminato dalle piante sottostanti. Non lo avevo mai visto e rimango incantata a guardare dei pesci luminosi che si rincorrono sott'acqua.

Il lago però non è chiuso, sembra quasi una tappa di un fiume più grande e infatti Neteyam mi spiega che attraverso questo passa il fiume sacro Kpsavan, importante per gli sciamani Na'vii.

Mi sporgo per toccare l'acqua gelida, si illumina non appena lo faccio facendomi sorridere come una bambina. Neteyam invece decide di non mantenere la mia stessa calma e si tuffa prendendomi in pieno.

"Dai salta giù è bellissima" ride perchè sono ancora pietrificata dal contatto con l'acqua.

"S-si certo, sto già congelando ma è bellissima"

"Se non ti butti lo farò io con metodi poco gentili"

"NO GRAZIE" e così finisco dentro anche io.

Inutile dire quanto sia bello nuotare con le creature di Pandora, le seguo come fossero delle guide turistiche e lo stesso fa Neteyam che noto però essere concentrato su altro.

Ha gli occhi fissi su di me e non si preoccupa di distogliere lo sguardo. Quando saliamo in superficie arriva al suo obiettivo: ricambio e i nostri occhi si incatenano.

L'acqua gelida è diventata bollente, non sento più nulla se non il mio battito accelerato. Sono come ipnotizzata e anche i miei muscoli non si muovono di un centimetro.

"Non siamo in nessuna situazione di pericolo puoi anche evitare di guardarmi insistentemente" dico perchè a breve potrei non sostenere più i suoi occhi gialli che mi scavano dentro.

"Non ti guardo per questo, il fatto che tu non lo abbia ancora capito la dice lunga"

Ho sulla punta della lingua quello che voglio dire ma finisco per stare in silenzio.

Ovviamente ho capito. Non sono l'unica a provare quelle sensazioni quando siamo insieme, ma è difficile interpretare i suoi comportamenti. Interpretare quello che sente, sopratutto perchè il più delle volte non lascia trapelare nulla se non la sua disapprovazione nei miei confronti.

Proprio in quel momento sentiamo delle urla di richiamo in lontananza, che non sono le nostre, non quelle del nostro clan.

Mi giro verso Neteyam che mi indica di fare silenzio e di seguirlo. Facciamo appena in tempo a nasconderci su un ramo e dietro grandi foglie, che un gruppo di Na'vii entra nel lago dove eravamo pochi secondi prima.

Sono spaventata ma Neteyam mi tiene stretta a se, la sua mano sulla mia bocca per evitare che mi faccia scappare anche il minimo rumore.

I segreti di Pandora // NeteyamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora