Chapter seventeen.

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Nate's pov.

Oggi avrebbe portato suo fratello in un posto speciale, un posto che da ragazzo amava più della sua stessa vita.

Fuori il buio si faceva strada per le vie di Chicago e ad ogni passo sentiva suo fratello imprecare a sottovoce.

"Haz, smettila di lamentarti." Si gira per guardarlo negli occhi mentre cammina all'indietro.

"È da venti minuti che camminiamo, è buio e io ho le stampelle!" Con le mani fece il segno di chi parla troppo e si ritrovò una stampella puntata al petto.

Nonostante questo essere suo fratello era una gioia per la vita, perché è questo che faceva Harry, donava vita. Sapeva che lui non ne era consapevole, ma Nate, grazie a lui, aveva scelto la vita al posto della morte. Ora era il momento di ricambiare il favore.

Nate sapeva di non essere un fratello modello, ma questo non aveva mai fermato Harry dall'elogiarlo come se fosse un Dio, mentre lui si sentiva solo uno straccione senza uno scopo.

Le stelle gli facevano strada verso l'unico luogo che da ragazzo gli donava luce in mezzo a un buio pesto e invivibile.

Sentiva il gommino delle stampelle sbattere sul cemento e il rumore che emettevano lo facevano sorridere. Harry stava due passi più indietro di lui.

"Nateee, quanto manca?" Ritorna a guardarlo negli occhi e gli punta un dito contro il petto.

"Alza lo sguardo e scoprilo." I suoi occhi si fermano non appena arrivano a vedere una scritta al neon blu, BLUE CHICAGO recitava l'insegna dell'edificio in mattoni bianchi. I lampioni di Clark St illuminavano le pareti rendendole di un giallo caldo e confortevole. L'aria delle nove di sera filtrava benissimo fra le narici e i loro capelli non avevano più una forma.

"È meraviglioso, come lo conosci questo posto?" Nate aiuta il fratello a superare i gradini dell'ingresso e gli tiene aperta la porta fino a farlo entrare.

"Ci venivo spesso quando tu eri al bar." Alza le spalle e si fa strada verso l'ammasso di gente intenta ad ascoltare la musica blues che stavano suonando sul piccolo palco.

"Nate Styles, da quanto tempo." Il ragazzo dietro al bar sbatte le mani sul bancone per poi scambiargli il cinque, che in realtà sembrava molto più di quello.

"Lui è Jader Jason Davis, un mio vecchio amico." Harry li guarda entrambi, guarda le loro mani e i loro occhi e l'unica cosa che fa è sorridere e cercare di sedersi sullo sgabello senza fare troppo peso.

"Tu devi essere il fratellino Styles, Nate mi ha parlato tanto di te."

"Ah si? Cosa ti ha detto?" Harry alza le sopracciglia divertito nel vedere le guance rosse di Nate.

"Diceva sempre io sono il suo bisogno e lui è il mio." Jader cerca di imitare la voce del ragazzo con scarsi risultati.

Quel locale non era cambiato per niente, Jader era il proprietario e lo teneva sotto una teca di vetro. Non permetteva risse o usi di droga e chiunque venisse beccato finiva fuori a calci.

Jader è sempre stato un bel ragazzo, spalle larghe marcate dalla sua magliette attillata, skinny jeans che non aveva mai smesso di mettere, portava solo ed esclusivamente le jordan. I suoi capelli erano lunghi, ma adesso li portava corti con il ciuffo pronunciato, si vedevano benissimo i cambiamenti del volto a causa dell'età, ma nonostante tutto rimaneva l'affascinante Jader, colui che ha sempre mostrato un'età differente dalla sua e con le vene delle sue mani che erano rimaste uguali, belle e sensuali, la parte preferita di Nate.

Flashback

Il BLUE CHICAGO era uno spettacolo per quei suoi occhi grigio verdi, le pupille si dilatavano ogni volta che vedeva quell'insegna a led blu. Entrava sempre con le mani in tasca e correva dietro al bancone per poter salutare il suo fidanzato, Jader.

two boys and chocolate muffins. // harry e louis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora