Chapter eighteen.

193 10 0
                                    

VENT'ANNI PRIMA.
Nate's pov.

L'acqua calda della doccia stava arrossando le loro pelli. Il fumo li avvolgeva in un abbraccio caldo fatto di baci e carezze sulle spalle. La schiuma bianca cadeva dai loro corpi fino ad arrivare ad accumularsi sopra lo scarico che rimaneva lì finché uno dei due ci passava l'acqua sopra.

"JJ, mi abbracci per favore?" Il ragazzo lo avvolge per i fianchi e lo fa appoggiare sul suo petto accarezzandogli lo stomaco.

"Così va bene?" Il ragazzo quindicenne annuisce chiudendo gli occhi e rilassandosi sotto il tocco di quelle mani delicate e perfette.

Amava stare sotto la doccia con lui, lo rendeva particolarmente felice, come se riuscissero a rinchiudere la loro relazione dentro quelle piccole quattro mura che ogni volta si riempivano di condensa.
Si toccavano con quella coscienza di volersi scoprire sempre di più e di volersi amare come se il mondo stesse per finire.

Nate non aveva mai amato un ragazzo, è sempre stato un ragazzino gentile con le donne, regalava rose, ovviamente rubate e cercava di trattarle il meglio che poteva. Ha sempre adorato vedere il sorriso sul volto delle ragazze. Un giorno però entra in un locale, vede degli occhi neri quanto la pece e da lì tutto cambia. Inizia a frequentare il locale e a nascondersi dietro le poltrone per non farsi vedere da Jader. Ricorda ancora come lo aveva preso sotto la sua ala e l'aveva protetto e aspettato quando finiva in riformatorio. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere, solo Jader.

Si chiede come un ragazzo di vent'anni possa stare dietro a uno di quindici.

"Perché hai scelto me Jader?" Il ragazzo alza il viso per guardarlo negli occhi.

"Non ti ho scelto, tu hai scelto me e io avevo bisogno di te amore." Jader avvicina le labbra per lasciargli un bacio bagnato sulla fronte.

"Ma non ti da' fastidio la differenza d'età che abbiamo?"

"Cinque anni non sono niente Nat, perché hai tutti questi dubbi?"

"Perchè ti amo troppo e ho paura di non darti ciò che meriti." Si allontana da lui per abbracciarlo appoggiando la guancia all'altezza del suo cuore.

"Tu sei fin troppo per me e io sono felice così." Lo stringe come si fa con i bambini e gli scombina i capelli.

Rimangono sotto la doccia finché non sentono le loro pelli bruciare.

Escono facendo espandere il fumo per tutto il bagno e si avvolgono nei loro accappatoi.

Nate lo lascia in bagno per poter raggiungere la camera da letto e rubargli i vestiti. Prende un pantalone della tuta nero, una maglietta attillata bianca che però a lui stava due volte più grande e una felpa che lo ricopriva dal busto fino alle ginocchia.

"Sembro un pinguino." Jader lo guarda con quegli occhi lucidi neri, i capelli umidi, la mascella contratta e con la crema viso sulle mani.

"Amo il fatto che sei più basso di me." Lo raggiunge tenendo le mani alzate e mettendosi davanti a lui facendogli notare come la sua testa gli arrivasse poco sopra lo stomaco. Doveva sempre alzarsi sulle punte per appoggiare la testa sul suo petto.

"Posso fare questo." Si mette sulle ginocchia e alza il viso con un sorrisetto malizioso. "Ma non lo farò." Gli fa la linguaccia e si rimette in piedi stringendolo per i fianchi e facendolo ridere.

"Fammi finire di prepararmi che dopo ti porto fuori."

"Vestito così?" Indica ciò che indossa e abbassa il viso.

"Nat, sei bello sempre, anche così." Gli lascia un bacio caldo sulla punta del naso e ritorna a passarsi la crema sul viso.

Lui salta sul letto e si rotola su quelle lenzuola impregnate dal 1 Million di Paco Rabanne, il profumo preferito in assoluto di Jader. Ogni volta che tornava a casa Harry lo annusava come un cane segugio e sapeva che notava un odore diverso, ma non chiedeva mai niente.

two boys and chocolate muffins. // harry e louis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora