Harry's pov.
"Papi, papà." Si strofina gli occhi con le mani e si stiracchia allungando le braccia e le gambe. Appena apre gli occhi si aspettava di trovare la luce del sole, ma quella stanza era sommersa dal buio.
Gira il viso verso la porta della camera dalla quale entrava la luce del corridoio e davanti a lui trova Daisy con i capelli spettinati e le mani che le tremavano.
"Didi, cosa è successo?" Decide di mettersi seduto con calma senza svegliare Louis e fa avvicinare la bambina. "Perchè tremi tesoro?" Mette le mani sotto le sue ascelle e la tira su per farla accovacciare su di lui.
"Stavo venendo qui per dirvi che non mi sentivo bene, ma non ho fatto in tempo e ho vomitato." Harry le accarezza i capelli e le asciuga il sudore dalla fronte con il colletto della sua maglietta.
"Dove è successo Didi?"
"In corridoio, per terra. Scusami papi." La piccola inizia a piangere dolcemente così Harry le asciuga il viso e la porta in bagno.
"Non devi scusarti amore, sono cose che capitano. Ora lavati il viso e poi vai sul letto con papà a riposare." Lei annuisce e si fa aiutare da Harry per lavare gli occhietti e i denti. Il ragazzo le asciuga il viso giocosamente riuscendo a farla ridere e poi la mette sul letto.
"Ora come ti senti Didi?"
"Meglio." Prende le spalle del suo papà per avvicinarselo e lasciargli un bacio sulla guancia. Lui sorride e le accarezza la guancia, poi la mette sotto le coperte e le da un bacio sulla fronte.
"Fammi sapere se ti senti ancora male." Daisy annuisce e poi chiude gli occhi.
Guarda lei e Louis dormire per qualche secondo, poi esce in corridoio e intercetta il pezzo di pavimento da pulire.
Cercando di fare meno rumore possibile scende le scale a recuperare lo straccio dallo stanzino nel sottoscala. Va in cucina e riempie il secchio con l'acqua e ci spruzza anche un pochino d'igienizzante per pavimenti. Dopo averlo riempito strappa alcuni fogli di scottex e torna su. Si avvicina alla macchia sul pavimento e per prima cosa raccoglie il grosso con la carta, subito dopo passa lo straccio sul punto umido e sporco del pavimento. Fa l'azione con lo straccio almeno tre volte per assicurarsi di non lasciare macchie in giro, poi torna in cucina per buttare lo scottex sporco e svuotare il secchio. Posa tutto nello stanzino e decide di rimanere in salotto.
Si butta a peso morto sul divano, cerca di trovare una posizione comoda, ma alla fine finisce seduto con le ginocchia al petto.
Le giornate stavano diventando sempre più stressanti, le discussioni con Louis sempre più stupide e i suoi pensieri sempre più decisi, puntati su una cosa sola.
Appoggia la fronte sulle sua ginocchia e rimane in quella posizione per un'eternità.
Il silenzio era padrone di quella stanza e lui ne era succube. Ne era schiavo perché riusciva a incatenarlo ai suoi pensieri, riusciva a farlo sentire insicuro e terrorizzato. Il silenzio era suo nemico da tempo, ma ogni volta che si trovavano insieme passeggiavano sulla stessa linea d'onda, come se fossero amici di vecchia data.
Scuote leggermente la testa cercando di scacciare via ogni tipo di pensiero, ogni tipo di timore e paura. Cercava una soluzione nei cassettini della sua mente, ma non la trovava mai, come se tutto quello che c'era al loro interno fosse svanito tempo fa, scappato per paura di dover uscire.
La notte dormiva a malapena e di giorno si teneva impegnato in mille cose per non pensare a quell'unica idea che aveva per la testa. Era stupida, sensata, ma stupida. L'avrebbe solo fatto soffrire, o forse lo avrebbe fatto rinascere, entrambi. Lui e Louis avevano bisogno di rinascere.
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two boys and chocolate muffins. // harry e louis.
FanficHarry vuole solo essere salvato e Louis arriva proprio nel momento giusto. [Dalla storia: "Scusami Lou, scusami, ci ho provato, ma adesso non ci riesco." Abbassò il viso mentre Louis gli accarezzava le guance. "Non voglio che la nostra amicizia ca...