Capitolo 8 🪶

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Iniziai a correre quanto più velocemente mi fosse possibile, volevo arrivare quanto prima c'era bisogno che quei Nomu non facessero troppi danni. In più....non volevo perdere la sfida contro quel pennuto.

Saltai da un edificio all'altro, schivavo più ostacoli possibili, e prendevo tutte le scorciatoie che conoscevo. Il pennuto in cielo non lo vedevo più, ma quando la strada si liberò davanti a me vidi il caos più totale e le ali rosse non erano ancora tra di esso.

Mi mancavano un centinaio di metri quando lo vidi atterrare su un edificio. Usai l'agilità dovuta al mio quirk, e degli appoggi per raggiungerlo sul tetto,
"Io ti odio" dissi riprendendo fiato per qualche istante.

"Anch'io ti voglio bene, gattina, ma adesso dobbiamo concentrarci" disse facendomi l'occhiolino e tornando subito in volo. Che odio quell'uccellaccio. Ripresi a correre sugli edifici, mi serviva capire cosa fosse più urgente da fare se attaccare i Nomu, o salvare qualche civile che era rimasto bloccato.

Mi guardai attorno, le grida si sentivano in tutte le direzioni era difficile capire se fossero solo di paura o se ci fosse anche altro. Guardai verso ogni finestra di tutti i palazzi, finquando qualcuno non mi chiamò dal basso di un edificio.

"MAFDET!" abbassai immediatamente lo sguardo, a lottare contro i Nomu non c'era solo Hawks per diedi tutta la mia attenzione al ragazzo, non avrà avuto più di venti anni, forse anche più giovane.

Scesi dal palazzo con un balzo e mi fermai davanti a lui,
"Che succede?" gli chiesi,
"I miei genitori. Sono rimasti entrambi bloccati nel nostro appartamento! Ma sta cadendo a pezzi! Lo hanno fatto per permettere a me e mia sorella di scappare prima che parte del palazzo crollasse!" disse indicandomi un edificio che era totalmente rotto. Si teneva in piedi ancora, e nemmeno io sapevo grazie a quale miracolo.

Si erano rotti diverse mura che permettevano di vedere gli arredi degli appartamenti, insomma gli arredi che si erano salvati. I danni erano catastrofici, e quelli non erano gli unici appartamenti che erano crollati.

Poco più in là vidi una ragazza piangere che si avvicinò al giovane, doveva essere la sorella,
"In che appartamento sono?!" chiesi velocemente,
"27 b, è al quarto piano del palazzo, al centro del corridoio sulla sinistra!" mi rispose prontamente, la ragazza si appoggiò al fratello piangendo disperata,
"Per favore...salva la nostra famiglia.." mi disse tra i singhiozzi.

"Sono qui per questo, tranquilli...andrà tutto bene!" dissi sorridendo loro, non attesi alcuna reazione prima di partire verso l'edificio quasi crollato. Usai gli edifici accanto, e in parte quello stesso che si era rotto per arrivare al quarto piano di quel palazzo.

Velocemente arrivai ad un appartamento che era stato rovinato e che era al secondo piano, lo usai per accedere al corridoio, sentii delle urla e corsi con tutte le mie forze, la porta era blocca da delle macerie, dovevo eliminarle.

Feci uscire le unghie dalle mie mani e con quelle fui in grado di rompere le macerie più grosse e spostarle lontano dalla porta. Ma appena ebbi via libera, aprii la porta e sentii un'altro urlo, subito dopo una fiamma.

Qualcosa aveva preso fuoco....fuoco...

Mi bloccai un attimo, ritirai gli artigli. Vedevo il fuoco, sentivo il suo rumore, sentivo il suo calore, mi abbagliava la vista il fuoco. Sembrava come quella volta, ma quella volta...era il televisione, adesso...ce lo avevo davanti, adesso potevo aiutarli e non limitarmi a sentire le urla.

Corsi subito verso l'incendio, e feci crescere la pelle e il pelo sul mio corpo. Il fuoco non era il mio miglior amico, e pure se creavo una protezione sul mio corpo in questo modo, riuscivo solo a limitare i danni. Ma si sa che gli animali e il fuoco non vanno d'accordo.

Between flames and feathers [Hawksxreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora